Auto a guida autonoma: privacy addio?
Tecnologie sempre più sofisticate legate alla guida autonoma e all’intelligenza artificiale stanno facendo emergere le preoccupazioni riguardanti la privacy.
In un primo momento è stata nascita del web, con il successivo avvento degli smartphone e dei social network a stravolgere le regole di una privacy sempre più difficile da difendere, in un futuro prossimo potrebbero essere i veicoli a guida autonoma a darle il colpo di grazia. Satelliti, radar, telecamere sempre più sofisticate consentono già oggi di mappare ogni angolo della terra, mentre ogni giorno su Youtube vengono caricati 4 milioni di ore di video ed il trend è destinato a crescere visto che il 50% della popolazione mondiale non possiede uno smartphone.
Poi ci sono gli occhiali per la realtà aumentata, lanciati da Google nel 2014 ed ancora poco diffusi ed oggi prodotti anche da società come Apple, Microsoft e Snapchat. Ovviamente, per implementare “la vista” del software e quindi le funzionalità disponibili di questi occhiali, sarà necessario registrare costantemente ciò che l’utente sta guardando. Infine, i veicoli a guida autonoma saranno presto una realtà: se consideriamo un futuro dove tutti veicoli a guida autonoma, dotati di telecamere in grado di riprendere in alta definizione, la realtà circostante a 360 gradi, possiamo tranquillamente aspettarci che ogni angolo della terra sarà presto ripreso con immagini ad alta definizione. Oltre al trasporto privato bisogna ovviamente tener conto del settore logistica e trasporti, dove droni e veicoli automatizzati già operano con successo: società come Amazon ad esempio, guardano con molto interesse allo sviluppo di queste tecnologie che presto potrebbe consentire loro di consegnare la merce praticamente a costo zero, sostituendo il classico tir con un veicolo autonomo ad alimentazione elettrica. Come riporta hackernoon, le implicazioni commerciali legate alle nuove tecnologie sono innumerevoli: inserzionisti, gli assicuratori, rivenditori, banche, avranno molti più dati da utilizzare rispetto a quanto già stanno facendo da diversi anni. L’obiettivo rimane costruire un profilo dettagliato di ognuno di noi per vendere il più possibile stabilendo quanto un investimento sia o meno a rischio. I video, combinati con sistemi di intelligenza artificiale, saranno presto in grado di definire il nostro status socio-economico: dove viviamo , dove e quanto lavoriamo, se andiamo a prendere i bambini a scuola. Potranno inoltre svelare le nostre abitudini di acquisto: dove facciamo acquisti, quanto acquistiamo, ciò che indossiamo a casa o al lavoro.
Ovviamente, sono in molti ad essere preoccupati da uno scenario simile, tanto che negli USA è in corso un dibattito sulle conseguenze sociali del fenomeno. Molti lavoratori potrebbero essere infatti sostituiti da mezzi automatizzati, basti pensare che il camionista è il mestiere più diffuso negli Stati Uniti, ed anche la privacy individuale rientra tra le problematiche da risolvere, anche se probabilmente lo stesso concetto subirà dei mutamenti in nome del progresso tecnologico. La guida autonoma ad esempio, ridimensionerà drasticamente la piaga dei decessi per incidenti stradali, presente negli Stati Uniti (un decesso ogni 17 minuti) come in molti altri paesi nel mondo, Italia compresa. Tuttavia anche le implicazioni sulla privacy dei veicoli autonomi trovano posto in questo dibattito pubblico. Da questo dibattito dovrebbe uscire un regolamento chiaro che dovrebbe indicare: quali dati possono essere raccolti dalle telecamere dei veicoli autonomi. Dove saranno custoditi questi dati, se condivisi e protetti e per quanto tempo. Chi controllerà l’efficacia e il rispetto della normativa da parte degli algoritmi per l’elaborazione delle informazioni video. Al momento, negli Stati Uniti su questo tema c’ è una proposta di legge presentata da due senatori democratici, denominata “Sicurezza e privacy nella vostra auto Act del 2015”.Introdotto nel mese di luglio 2015, questo disegno di legge ha i seguenti obiettivi : la protezione contro l’accesso non autorizzato a:
- i controlli elettronici o dati di guida, comprese le informazioni sulla posizione, velocità, proprietario, su guidatore o passeggeri del veicolo;
- che i dati vengono memorizzati a bordo del veicolo, in transito dal veicolo in un’altra posizione, e successivamente conservato o utilizzato fuori bordo del veicolo.
Prima di presentare questo disegno di legge, introdotto nel luglio 2015, la Commissione del Senato americano ne ha discusso con i dirigenti di Google, General Motors, Delphi, e Lyft. Ai dirigenti è stato chiesto l’adozione di standard minimi per la protezione della privacy e della sicurezza informatica, ma uno dei partecipanti ha rifiutato di rispondere. Da allora, il disegno di legge non è stato discusso ulteriormente.