Uber operativa a Buenos Aires
Cosa succede ad Uber in Argentina?
UPDATE 1 Feb: in merito a quanto riportato ieri sul blocco del servizio in Argentina, riceviamo e pubblichiamo quanto ricevuto oggi da Uber Italia:
“– L’accusa locale ha chiesto l’arresto del General Manager di Uber a Buenos Aires. Il giudice Fernanda Botana ha respinto la richiesta
– l’accusa ha anche chiesto di sospendere l’app di Uber ma anche questa richiesta è stata respinta dal giudice che ha chiesto all’alta corte (Camara) di pronunciarsi a riguardo
– la stessa autorità interpellata tre mesi fa ha respinto la chiusura dell’App
– al momento Uber opera tranquillamente a Buenos Aires”
La società ha anche rilasciato un comunicato ufficiale a livello internazionale:
In a new step forward for Uber on its legal defense, the Judge Fernanda Botana, subrogating the Judge Claudia Álvaro, rejected the requirement – made by the prosecutor Martín Lapadú – to arrest Mariano Otero, for being “manifestly inappropriate”.
This means that Uber’s Directors may not be arrested under any argument.
At the same time, the same Judge prohibited the advance to blockade Uber’s website in the whole country until the Appeals Court confirms this decision.
It is important to clarify that the Camera has already prohibited the blockade. As a result, the official of the Court, Dra. Álvaro, as the mentioned Camera, has previously expressed that it is not possible to carry the blockade because a BA Judge can not order measures outside this city.
Uber is a significant net contributor to the local economy — creating new economic opportunities for thousands of people in Argentina. In addition, the lion’s share of the revenue generated — fares — stays local as it goes to the driver. In terms of corporation tax, Uber pays all the applicable taxes required by local and international laws and agreements.
Che in italiano traduciamo così:
“In un nuovo passo avanti per Uber nella sua difesa legale, il giudice Fernanda Botana ha respinto la richiesta, del pubblico ministero Martin Lapadù, di arrestare Martin Otero per essere “manifestamente inadeguato”. Ciò significa che gli amministratori di Uber non possono venir arrestati con questa argomentazione.
Allo stesso tempo, il giudice ha vietato il blocco del sito in tutto il paese, fino a quando la Corte d’Appello non confermerà questa decisione. E’ importante chiarire che la Camera ha già vietato il blocco.
Di conseguenza, il funzionario della Corte Dra. Alvaro ha già dichiarato che non è possibile effettuare il blocco, in quanto un giudice di Buenos Aires non può ordinare misure all’esterno della città.
Uber è un contribuente importante per l’economia locale, creando nuove opportunità economiche per migliaia di persone in Argentina. E la maggior parte del ricavo generale, dalle tariffe, rimane locale, visto che viene trattenuto dal conducente. In termini di imposte sulle società, Uber paga tutte le tasse applicabili previste dalla legge e dagli accordi locali ed internazionali”.
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Uber continua a far discutere, non solo in Europa ma in tutto il mondo. Se nel Vecchio Continente ci sono stati diversi stop al servizio, compresa l’Italia, ora un giudice di Buenos Aires ha ordinato il blocco del servizio in tutta l’Argentina. La discussa app di servizio di trasporto con conducente era già stata fermata a Buenos Aires lo scorso aprile, ma la compagnia ha continuato a fornire il servizio.
Come riportato da CNN, è nata proprio da questo la nuova vertenza nei confronti di Uber, con il procuratore che aveva chiesto lo stop in tutto il paese ed anche l’arresto per i manager della filiale locale della società “per aver violato l’ordine del tribunale”. Il giudice ha esteso il divieto all’intero paese sudamericano, mentre ha respinto il mandato d’arresto per i dirigenti.
La compagnia ha reagito immediatamente: “La Giustizia locale del CABA (Buenos Aires) non può ordinare provvedimenti fuori dalla città – hanno detto dalla sede locale – Garantiamo il normale funzionamento dell’applicazione”. Un braccio di ferro, con la società che ha già preannunciato l’appello contro questa sentenza, mentre nei giorni scorsi sono continuate le proteste dei tassisti argentini nei confronti di Uber.