Home Motorsport Formula 1 Michael Schumacher sarebbe stato un grande manager, parola di Norbert Haug

Michael Schumacher sarebbe stato un grande manager, parola di Norbert Haug

Intervistato dalla rivista tedesca Auto Motor Und Sport, Norbert Haug ha parlato di Michael Schumacher e di quello che avrebbe potuto fare come manager.

Negli anni ’90, Michael Schumacher si è laureato due volte campione del mondo a bordo della Benetton, poi successivamente ha sposato la missione del Cavallino Rampante, costruendo le basi per i grandi successi degli inizi del nuovo millennio.

Il tedesco di Kerpen è stato il grande rivale di Norbert Haug, quando seguiva il team McLaren-Mercedes. che nel 1998 e 1999 ha vinto il titolo piloti con il finlandese Mika Hakkinen, il grande rivale di “Schumi”. Ma c’è stato un periodo, in cui le strade di Haug e del sette volte campione del mondo di F1 si sono avvicinate, quando l’asse tedesco tornò al volante di una monoposto, scegliendo di correre per la neonata Mercedes.

Una storia diversa

Se non ci fosse stato quel maledetto incidente sulle nevi di Meribel, nel dicembre del 2013, secondo Haug – intervistato dalla rivista tedesca Auto Motor und Sport – avremmo assistito a un altro ruolo per Schumacher, in cui avrebbe dimostrato di essere ancora una volta il numero uno: il manager. Queste le dichiarazioni di Haug:

Sarebbe stato il perfetto top manager e credo che, fuori dalla macchina, non avrebbe ottenuto meno successi di quelli che ha portato a casa come pilota. Nel suo sviluppo come persona e professionista, non è stato meno veloce e talentuoso che nella sua carriera da pilota. Parlava un inglese perfetto ed era in ottima forma fisica, ma anche intelligente e pieno di energie.

Un pilota eccezionale

Haug ha anche parlato del passato di Michael Schumacher, ricordano i primi passi nel mondo delle corse e tutti i successivi sviluppi di una carriera irripetibile. Si è soffermato poi sul lato umano e personale, che hanno permesso a “Schumi” di raccogliere tanti trionfi sportivi:

Come pilota era estremamente affamato di successi ma anche di conoscenza, e questo lo portava a informarsi su tutto, ad andare nel profondo delle cose. Michael era anche molto empatico, riusciva a creare grandi rapporti con i meccanici e i ragazzi del team, li motivava e conosceva persino le date dei compleanni chiedendo a tutti di parlargli delle proprie famiglie. Sarebbe stato un manager fantastico.

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