Supercar stradali con motore derivato dalla Formula 1
Al CES di Las Vegas appena finito, Mercedes ha annunciato una supercar stradale con motore derivato dalla f1: rivediamo i casi simili del passato.
Supercar stradali – Tra le novità più interessanti annunciate nell’edizione appena conclusa del CES di Las Vegas, c’è sicuramente il progetto, illustrato in un video durante la conferenza stampa, di una hypercar Mercedes-AMG equipaggiata con il V6 1.6 turbo che sta dominando il campionato di Formula 1 da 3 anni.
Il video, promozionale, non svela molto delle linee del concept che dovrebbe essere proposto nella prossima edizione del Salone di Francoforte, ma l’interesse è per il propulsore ereditato direttamente dalla F1, con una potenza prossima ai 1000 cv ed accoppiato con le unità elettriche MGU-K e MGU-H, per il recupero dell’energia. Il nuovo concept Mercedes sfrutterà anche il software della W07 Hybrid, fresca vincitrice nell’edizione 2016 del Mondiale Piloti e Costruttori di F1.
Partendo dal presupposto che inserire in un’auto di serie un propulsore di F1, che negli anni passati toccavano i 18.000 giri al minuto, è un operazione buona dal punto di vista promozionale, ma tecnicamente complicata e costosa, ripercorriamo i rari casi, riportati da carthrottle.com, in cui queste tecnologie si sono viste fuori dai circuiti. Come non iniziare dalla Ferrari F50, prodotta in serie limitata a 349 esemplari dal 1995 al 1997, equipaggiata con il V12 4.6 l. da 520 cavalli, in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3.7″ e di raggiungere la velocità di 325 km/h. La F50 è stata la prima vettura stradale di Maranello con telaio in carbonio, anch’esso sviluppato con l’ausilio dei tecnici del reparto corse. Continuando il viaggio a ritroso nel tempo, impossibile non citare il tentativo fatto dalla Yamaha all’inizio degli anni ’90 con il concept 0x99-11, realizzato in 3 esemplari, con motore V12 da circa 400 cavalli ereditato dalla Brabham BT59. Purtroppo, il progetto è stato abbandonato nel 1994 a causa della crisi economica giapponese e per problemi interni tra i vari team che si erano occupati inizialmente dello sviluppo.
Una delle storie più curiose riguarda l’Alfa Romeo 164 Pro Car, con il suo V10 sviluppato dalla Ligier F1, dalle prestazioni estreme che la facevano accelerare da 0 a 100 in poco più di 2″ ed in grado di raggiungere i 350 chilometri orari. Peccato che il campionato Production Car, un’idea di Ecclestone in cui dovevano gareggiare auto dalla carrozzeria nota al grande pubblico, ma con meccanica da F1, non vide mai la luce e la potentissima 164 non disputò neanche una corsa. Molto più recente è il progetto fimato da Porsche, con la difficilissima Carrera GT, prodotta dal 2003 al 2006, con telaio in carbonio e motore V10 da 5.7 l. da oltre 600 cavalli. Il V10 era inizialmente destinato alle competizioni come Le Mans, differenti scelte aziendali lo hanno ‘dirottato’, qualche anno dopo, sulla Carrera Gt. Altrettanto recente è il progetto Bmw con la E60 M5, equipaggiata con il V10 da 500 cavalli, sviluppato durante l’esperienza di Bmw in F1 terminata nel 2009.