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Fiat 127: la storia della popolare utilitaria italiana

Prodotta dal 1971 al 1987, la Fiat 127 è stata commercializzata con grande successo sul mercato italiano in numerose configurazioni


Nel mese di aprile del 1971 fu introdotta la Fiat 127, in sostituzione della popolare 850. Lo stile della carrozzeria a due porte portava la firma del designer Pio Manzù, mentre la meccanica fu messa a punto dall’ingegner Dante Giacosa. Tecnicamente, la Fiat 127 derivava dalla più grande 128, con cui condivideva le sospensioni, i freni, lo sterzo e, soprattutto, la trazione anteriore. Il motore, invece, era lo stesso 900 a quattro cilindri della coupé 850 Sport, da 47 CV di potenza e 140 km/h di velocità massima. L’anno seguente fu incoronata “Auto dell’Anno” e debuttò la variante a tre porte, riconoscibile per il portellone posteriore, lo specchietto retrovisore esterno e il divanetto posteriore ribaltabile. Un altro riconoscimento importante sopraggiunse nel ’73, quando la Fiat 127 divenne l’auto più venduta sul mercato europeo. Nel 1974, la produzione superò il primo milione di esemplari e la gamma fu ampliata alla declinazione Special, le cui caratteristiche principali erano la specifica calandra ad elementi rettangolari, i paraurti con protezioni in gomma e le modanature cromate della carrozzeria. La Fiat 127 Special aveva gli interni più curati rispetto alla versione standard, in quanto adottava plancia, volante e rivestimenti specifici. Inoltre, la dotazione di serie comprendeva anche l’accendisigari, il lavavetro elettrico, il tergicristallo ad intermittenza, il termometro dell’acqua, la ventola a due velocità e il faro di retromarcia.

La gamma fu allargata nuovamente nel 1976, con la variante a quattro porte prodotta in Spagna da Seat. Il propulsore 900, invece, fu sottoposto al trattamento antinquinamento “Pollution” che portò al depotenziamento a 45 CV, con conseguente riduzione della velocità massima a 135 km/h. La seconda serie della Fiat 127 fu introdotta nel mese di maggio del 1977, con la gamma declinata negli allestimenti L, C e CL. Tra le novità figurava il motore 1050 da 50 CV, prodotto dalla consociata brasiliana. Nel ’78 fu svelata la versione sportiva, ovvero la 127 Sport, disponibile unicamente nella variante a tre porte. Grazie a particolarità tecniche come le valvole maggiorate, i condotti ridisegnati e il doppio carburatore, il propulsore 1050 erogava 70 CV e consentiva alla vettura di raggiungere la velocità massima di 160 km/h. La Fiat 127 Sport differiva per la calandra con il logo Fiat circolare, gli spoiler sia anteriore che posteriore e i sedili anteriori sportivi con poggiatesta integrati. Inoltre, era caratterizzata a livello meccanico per altre specifiche modifiche come l’impianto frenante potenziato, la barra stabilizzatrice anteriore irrigidita, i canali delle ruote allargati, il rapporto al ponte accorciato e l’assetto sportivo.

Nel 1979, con la produzione a quota 4 milioni, fu la volta delle versioni speciali Top e Rustica. La 127 Top apparteneva alla “Serie Speciale” di Fiat ed era proposta con il motore a benzina 1050 e nella variante a tre porte, solo nei colori Bronzo e Blu, quest’ultimo esclusivamente in abbinamento al tetto apribile in tela con deflettore dell’aria. Esteticamente, la Fiat 127 Top era caratterizzata dall’equipaggiamento completo di paracolpi laterali in gomma, cristalli atermici e cerchi ruota dal design specifico con pneumatici a sezione maggiorata. La 127 Rustica, invece, aveva lo stile da fuoristrada e derivava dalla Fiat 147 brasiliana. Disponibile solo nella colorazione beige, la Fiat 127 Rustica era allestita da Lamborghini con paracolpi tubolari, reti parasassi, pneumatici tassellati e, a richiesta, portapacchi sul tetto. Inoltre, aveva gli interni semplificati e il serbatoio maggiorato. Il 1980 fu ricco di novità per la Fiat 127, a partire dalla variante a cinque porte, ovvero con la carrozzeria a quattro porte e il portellone posteriore. Grazie al divanetto posteriore ribaltabile, il bagagliaio aveva la capacità minima di 365 litri e la capienza massima di circa 1.000 litri. Debuttò anche la 127 Panorama, variante station wagon a tre porte con la zona posteriore del tetto leggermente rialzata per aumentare la capacità del bagagliaio a 1.176 litri e consentire la portata di 450 kg. Infine, fu avviata anche sul mercato italiano la commercializzazione della brasiliana Fiat 147.

Altre novità furono introdotte nel 1981, come la Fiat 127 Diesel anche nella configurazione Panorama, con l’unità 1.3D a gasolio da 45 CV e lo stile della seconda serie della 147 brasiliana. Contemporaneamente, la produzione della Fiat 127 raggiunse quota 5 milioni e la gamma fu declinata negli allestimenti Special e Super. Tuttavia, nel mese di novembre del 1981 debuttò la terza serie della vettura, completamente ridisegnata e migliorata a livello meccanico con modifiche per il carburatore, la frizione e il cambio. La terza serie della Fiat 127 era proposta nell’allestimento Special con la carrozzeria a due o tre porte, oppure nell’allestimento Super con la carrozzeria a tre o cinque porte. La gamma comprendeva anche la versione speciale 5 Speed della variante a tre porte con il motore 1050 abbinato al cambio manuale a cinque marce, nonché la 127 Sport con il propulsore 1300 da 75 CV. Nel 1982 fu aggiornata solo la Fiat 127 Diesel, sia a livello meccanico che all’interno. L’anno successivo, con l’introduzione della sostituta Uno, fu introdotta la cosiddetta versione ‘unificata’, riconoscibile per la calandra con il logo Fiat a barre inclinate. La Fiat 127 è uscita definitivamente di scena nel mese di settembre del 1987, lasciando totalmente spazio alla Uno. Fino al 1987 è stata commercializzata anche la Seat Fura, vale a dire la gemella spagnola della 127 ‘terza serie’, in vendita sul mercato italiano dal 1982.