F1 GP d’Austria: testa a testa
Al termine del GP d’Austria tiriamo le somme all’interno dei team per analizzare i duelli tra compagni di squadra.
Il secondo GP di F1 sul circuito di Spielberg è ormai archiviato e Verstappen ha fatto il pieno con 2 vittorie su due gare, allungando in classifica piloti su un Lewis Hamilton mai così in difficoltà negli ultimi anni. Analizziamo i duelli interni di ogni box dove scopriremo che non sono mancate le sorprese.
Hamilton VS Bottas: il finlandese torna a fare la voce grossa ma è quasi un canto del cigno
Dopo che Hamilton si è sbarazzato di Norris, veloce ma non più rapido del 7 volte campione del mondo nei primi giri, in molti avranno pensato ad un tentativo di rimonta, invece Lewis ha arrancato nel provare a rientrare nell’orbita di Verstappen, lontana anni luce nella galassia di Spielberg, fino a che non ha rovinato il fondo della sua Mercedes ed ha dovuto cedere la posizione a Bottas. Il fatto è che anche Norris lo ha scavalcato, così è rimasto fuori dal podio mentre Bottas festeggiava orgoglioso un secondo posto insperato. Il finlandese corre con la stessa ansia di un precario con contratto a termine che attende il rinnovo, anche se si ritrova un conto corrente decisamente più solido, perché sa che a Silverstone potrebbe essere annunciato Russell al suo posto, ma intanto la voce del muretto box che lo autorizzava a superare l’intoccabile Hamilton ha risuonato nel casco del numero 77 come una musica nuova: bella e terribile allo stesso tempo. Bella perché per la prima volta era libero di fare ciò che avrebbe voluto fare da anni, terribile perché ha avuto lo stesso effetto della carezza prima dell’addio.
Verstappen VS Perez: il nervosismo di Perez nulla può contro la perfezione di Max
Nel giorno di Max il supremo, re indiscusso di Spielberg, Perez retrocede in maniera imbarazzante nella classifica del rendimento con una prestazione da dimenticare. Alla fine porta a casa un sesto posto, ma Verstappen l’aveva praticamente raggiunto come se fosse uno dei tanti, e viaggiare al ritmo di un doppiato qualsiasi non è certo un lusso che un pilota Red Bull può permettersi. Verstappen oggi non ha avuto bisogno di lui, in partenza ha salutato e gli altri hanno potuto vederlo solo dopo la bandiera a scacchi, ma Perez ha perso tutti i duelli che contano: con Norris è stato praticamente umiliato finendo per sporcare la gara meravigliosa del pilota inglese, penalizzato di 5 secondi per averlo gentilmente accompagnato fuori pista mentre il messicano, con cieco ottimismo, tentava di passarlo all’esterno; con Leclerc ha tentato per ben 2 volte di mettere fuori gioco il ferrarista, che aveva una monoposto decisamente inferiore, attraverso delle ruotate decisamente poco sportive, punite, questa volta giustamente, con 10 secondi di penalità per Perez. Se ieri si stava fregando le mani per un rinnovo quasi sicuro, oggi Marko lo avrà aspettato con il pallottoliere per contare i punti mondiali andati in fumo, e lo avrà ricollocato, come diceva il sommo poeta, tra color che son sospesi. L’aspetto più triste della corsa di Perez è che è stato praticamente annullato dalla nuova generazione di fenomeni, proprio lui che fino ad oggi si era distinto per saper dare il meglio durante la gara. Un combattente con le armi spuntante insomma, che deve far tesoro dei suoi errori se vorrà convincere Marko che nessun giovane di belle speranze merita il suo posto. In questo quadro poco idilliaco ci si è messo anche Verstappen a rendere la corsa di Perez più complicata, perché Max non ha sbagliato nulla, è stato veloce in maniera imbarazzante, ed ha praticamente corso da solo, dimostrando che con quella monoposto si poteva fare infinitamente meglio.
Sainz VS Leclerc: uno concretizza e l’altro incanta
Difficile, anzi impossibile dire quale dei due piloti Ferrari abbia fatto meglio in questo weekend travagliato. Partiti con strategie diverse hanno corso in maniera decisamente differente, e, alla fine, hanno fatto gioco di squadra con Sainz che ha ringraziato il monegasco per la posizione, è andato a prendere Ricciardo, cliente scomodo per tutti, e sfruttando la penalizzazione di Perez ha concluso in un’onorevole quinta posizione. Ma Leclerc cosa ha fatto con quella Ferrari nei confronti di Perez? L’ha stravolto, beffato, umiliato sorpassando dove altri non avrebbero osato, e ancora una volta è stato un po’ Villeneuve. É arrivato ottavo solamente perché è stato richiamato ai box prima del tempo, e perché Perez, come un gallo da combattimento, lo ha colpito tentando di annientarlo nelle insidiose curve in discesa del circuito austriaco. Quando tornerà ad avere una Ferrari mondiale sarà un osso durissimo anche per Verstappen, ma intanto bisogna ringraziare lo spirito del canadese volante che rivive in lui e ci fa divertire e sospirare con sorpassi incredibili. Bravi tutti e due oggi, Carlos con la sua “garra” e Charles con il suo estro, arrivassero dei cavallini più rampanti nella power unit potrebbero diventare un dream team. A volte sbagliano, ma oggi sono stati perfetti, e nel bilancio in rosso della Ferrari aiutano a vedere il bicchiere mezzo pieno, visto che una McLaren sono riusciti a tenerla dietro ed anche le due Alpha Tauri.
Norris VS Ricciardo: Lando è stellare ma Daniel inizia a dare segnali di ripresa
Il duello con Perez, poi quello con Hamilton, e infine un terzo posto che gli sta stretto per quella penalizzazione che suona ingiusta come una decisione arbitrale di Byron Moreno nel mondiale in Corea del Sud, Lando Norris oggi ha rubato la scena a Verstappen, e mentre l’olandese correva indisturbato verso un successo che potrebbe essere fondamentale nella classifica piloti, il pilota inglese incantava gli spalti arancioni con una prestazione mostruosa. A soli 21 anni Norris è un talento concreto che continua a crescere ed ha trovato la simbiosi perfetta con la sua McLaren. Adesso è letteralmente esploso come quei cannonieri di razza che iniziano a segnare a raffica, e i suoi podi non sono più una novità, per cui è normale che inizi a pensare a qualcosa di più, alla sua prima vittoria in F1. Ricciardo oggi è stato veloce, concreto, e se consideriamo da dove è partito, il suo settimo posto vale oro, ma ancora una volta c’è troppo Norris in gara per accorgersi anche di lui, tutti i riflettori in casa McLaren sono per il giovane Lando, quello che avrebbe dovuto temere Daniel e che invece lo sta semplicemente divorando ad ogni GP con una cattiveria agonistica che il suo buon umore nasconde con l’abilità di un prestigiatore.
Alonso VS Ocon: da quando ha rinnovato Ocon non è più un problema per Nando
E se il rinnovo di Ocon fosse stato propiziato da Alonso stesso? Si, lo so, è diabolico pensarlo, ma assicurarsi per il prossimo futuro la compresenza in squadra di un pilota meno veloce potrebbe essere il primo passo verso un cammino indisturbato in direzione dei piani alti della classifica piloti. Mi spiego meglio, il campione asturiano, complice il suo immenso talento, ama essere la prima donna nel team, come dimostra il mondiale andato in fumo nel 2007 a causa della sfida interna con Hamilton, per cui Ocon potrebbe essere una spalla ideale in una rincorsa al terzo mondiale da assoluto protagonista. Nella seconda gara austriaca Ocon è praticamente non pervenuto, e a dire il vero, fino alla fine anche Alonso non sembrava infiammare le platee, poi ha sfoderato gli artigli nel duello con Russell ed ha conquistato quel punto mondiale che, per come è arrivato, sa di vittoria generazionale. E mentre Vettel sembra una vecchia gloria che continua a correre, Nando dimostra di essere ancora uno che può farcela. Che botta per l’autostima mettersi dietro quel ragazzino di talento con il motore Mercedes alle spalle! Rispetto al tedesco dell’Aston Martin, Alonso sta diventando concreto da diverse gare ed è una presenza fissa in Q3: no, non può essere un caso.
Vettel VS Stroll: gara da dimenticare per entrambi ma da Vettel è lecito aspettarsi molto di più
1 a 1 e palla al centro, Vettel è stato più rapido in qualifica e Stroll è arrivato davanti in gara, ma in questo GP l’Aston Martin ha sofferto, e forse si rifarà a Silverstone, anche se, bisogna dirlo, il punto rimane sempre lo stesso: una prestazione sufficiente o sotto la sufficienza di Stroll è accettabile, ma da Vettel ci si aspetta molto di più! Alla fine, il team inglese non ha portato a Casa nemmeno un punto mondiale e per le ambizioni del patron Lawrence Stroll si tratta di un risultato pessimo. Il fatto che in qualifica siano entrati entrambi i piloti in Q3 è stato merito delle gomme rosse che poi si sono rivelate poco efficaci per maturare un buon risultato in gara, per cui c’è da meditare anche sulla strategia, e in questo Vettel dovrebbe apportare la sua esperienza. Il tedesco continua a non brillare, ma a Silverstone avrà una chance importante per tornare protagonista, per adesso corre ma non combatte, e non è ancora all’altezza del suo blasone. Il problema è che “the past is gone”, come cantano gli Aerosmith e il presente appare meno edificante…
Gasly VS Tsunoda: il giapponese matura ma il francese è una garanzia
Sempre veloce e costante, Pierre Gasly è uno di quei piloti a cui affidi la monoposto sapendo che ne trarrà il meglio senza correre rischi inutili. In qualifica sa come evitare di rimanere indietro nei momenti che contano, e in gara non sbaglia un colpo. Il nono posto del GP d’Austria non fa gridare al miracolo, ma vale molto in classifica e non è certo da disprezzare se si osservano i piloti arrivati alle spalle della sua Alpha Tauri. Tsunoda è stato bravo in qualifica ma in gara non è riuscito ad emulare il suo capitano, anche se, gran premio dopo gran premio, sta migliorando nella gestione della sua rabbia agonistica. Presto potrebbe tornare a sentirsi in diritto di osare, ma dopo i tanti errori recenti è comprensibile che abbia privilegiato una condotta più conservativa.
Russell VS Latifi: George è fenomenale in qualifica e in gara si perde, ma Latifi può solo accompagnare
Siamo ancora una volta a discutere sul talento di Russell, quanto è bravo, quanto è veloce, quanto è tecnico; d’accordo, le doti di guida sono da fuoriclasse, ma in gara che gli succede? Ci sono piloti che quando vedono il rosso del semaforo scattano come tori impazziti, mentre lui sembra bloccarsi, quasi dimenticandosi dei suoi super poteri. Oggi poteva ottenere 1 punto mondiale dopo un duello epico con Alonso, ma si è fatto beffare dal veterano, ha mostrato il fianco ad un leone affamato, ed è rimasto vittima delle sue manovre figlie dell’esperienza. Latifi non ha potuto tenere il passo di Russell né in qualifica, né in corsa, ma il risultato dice che entrambi tornano a casa con zero punti. Forse la Mercedes potrà rivedere la sua idea di mettere Russell al posto di Bottas, sia per una scelta di Hamilton, che per una mancanza di mordente del pilota inglese nei momenti che contano: se solo avesse vinto la battaglia con Alonso avrebbe fatto un capolavoro…
Giovinazzi VS Raikkonen: fuori dai punti ma con l’italiano sempre il più veloce in pista
Diciamolo, per adesso Raikkonen sembra un pilota destinato a salutare la compagnia dopo una carriera importante in cui ha conquistato un mondiale con la Ferrari. Magari nel prossimo futuro ci smentirà, ma sentirlo così nervoso nei team radio, e vederlo urtare Vettel all’ultimo giro come un rookie qualsiasi non lo mette certo tra i protagonisti in positivo della gara austriaca. Forse non spinge al massimo perché sa di avere una monoposto poco competitiva, ma Giovinazzi è ormai stabilmente davanti a lui, e questo non depone certo a suo favore. Antonio dal canto suo, partendo sempre nel gruppo è anche sfortunato nelle fasi iniziali di gara, e aspettiamo di vederlo in una corsa in cui riesca ad avere una partenza pulita.
Schumacher VS Mazepin: il telaio è una scusante?
Dopo che la Haas è uscita allo scoperto dichiarando che Mazepin corre con una vettura con un telaio più vecchio e pesante, seppur di poco, tutte le considerazioni sulla presunta maggiore velocità di Schumi jr vanno a farsi benedire. Presto lotteranno ad armi pari, ma per adesso le migliori prestazioni di Mick sono sporcate da questo elemento tecnico che, potrebbe, il condizionale è d’obbligo, fare la differenza.