Opel Astra: la sesta generazione è anche ibrida plug-in, ecco caratteristiche e tecnologie
Riflettori puntati sulla nuova serie che esordirà in Italia ad inizio 2022: la “segmento C” di Rüsselsheim evolve in maniera radicale sotto ogni aspetto: nello stile, nelle dotazioni e nei sistemi di propulsione.
Ha appena compiuto trent’anni, e porta in dote un completo “capitolato” di evoluzione, chiaramente in funzione dello sviluppo corporate della Casa costruttrice in ordine alle sinergie industriali adottate dalla seconda metà del 2017 (quando cioè entrò a far parte dell’”orbita” Psa – dopo ben 88 anni trascorsi sotto lo scudo General Motors – a sua volta confluita in Stellantis). È la sesta generazione di Opel Astra, protagonista di un “vernissage” di anteprima che si è tenuto a Rüsselsheim. Dunque, nel quartier generale di Opel, dove la nuova serie della popolarissima “segmento C” è stata progettata e sarà assemblata a partire da ottobre 2021.
Quando la vedremo su strada
Già annunciata la timeline di debutto in Italia: le prime consegne della nuova Astra sono previste per inizio 2022. I prezzi di vendita partiranno da 24.500 euro. Più avanti (vale a dire a metà del prossimo anno) la lineup Opel Astra 6 si arricchirà con l’arrivo della declinazione station wagon.
A breve termine (dal 2023) sarà la volta della versione 100% elettrica Astra-e: nel frattempo, la gamma elettrificata si incentrerà sulla configurazione ibrida plug-in.
Tutta nuova
Fra i “punti di forza” messi bene in evidenza dalla sesta generazione di Opel Astra, un netto distacco dalle precedenti serie (in questo senso, si può dire che persegua l’attuale discorso di evoluzione adottato da Opel), lo stile che anticipa la prossima produzione di Rüsselsheim, il ricorso a sistemi multimediali e di ausilio attivo alla guida evoluti, l’adozione dell’ibrido ricaricabile. Il tutto, accomunato dalla nuova “base di partenza” che sfrutta il pianale modulare Emp2 peraltro già adottato da altre recenti proposte Stellantis (Peugeot 308 su tutti).
Ancora più versatile
La piattaforma Emp2 che rappresenta l’”ossatura” di Opel Astra 6 ha determinato anch’essa una serie di novità: dalle geometrie (ponte torcente al retrotreno) alla possibilità di essere equipaggiata con il modulo ibrido ricaricabile, agli ingombri esterni. La lunghezza del corpo vettura (4,374 m), in realtà, cambia poco (solamente 4 mm rispetto ai precedenti 4,37 m), mentre la larghezza dichiara 1,86 m (specchi retrovisori esterni) cioè 51 mm in più.
L’altezza è diminuita: ora misura 1,47 m, vale a dire 15 mm in meno rispetto alla precedente generazione. Ad essere cresciuto (e non poco) è il passo: 2.675 mm, che corrispondono ad un aumento di 13 mm. Ne derivano, all’atto pratico, maggiori doti di abitabilità a bordo e di capienza del vano bagagli (due delle “voci” tenute in più grande considerazione dai clienti di una delle fasce di mercato – il segmento C – che vanno per la maggiore in Europa, insieme a SUV e Crossover… e le Case costruttrici, come Opel nella fattispecie, si adeguano!).
Il bagagliaio, in effetti, offre 422 litri nel normale assetto di marcia, e presenta l’irrinunciabile piano di carico a due livelli di regolazione. Per restare in tema di versatilità, è da segnalare lo studio – realizzato dai progettisti Opel, sulla scorta delle indicazioni arrivate dai possessori degli esemplari che appartengono alla serie precedente – di nuovi e più ampi vani portaoggetti collocati nel tunnel centrale. Fra le dotazioni a richiesta, ci saranno i sedili anteriori ergonomici certificati Agr (ordinabili anche con rivestimenti in pelle Nappa ed Alcantara, ventilabili e con funzione massaggio), e posizionati 12 mm più in basso rispetto alle “sedute” di serie.
Estetica “fa rima” con tecnologia
L’analisi del corpo vettura di Opel Astra 6 dichiara una marcata evoluzione del concetto di stile adottato dalla nuova serie di Opel Corsa e, in tempi ancora più recenti, dall’esordio di Opel Mokka. A cominciare dall’adozione del frontale “Vizor” (dal disegno obiettivamente piacevole), adottato gradualmente dall’intera nuova produzione Opel e che contribuisce in modo determinante ad acuire l’appeal simpaticamente sportivo delle linee esterne (in particolare se accompagnate da finizioni carrozzeria più squillanti, come giallo o verde) e “nasconde” i sensori dei dispositivi di ausilio attivo alla guida.
In questo senso, la tecnologia Opel adotta il modulo di fanaleria Intelli-Lux con 84 Led per ogni elemento (tecnologia Pixel Light) e la telecamera anteriore del dispositivo Intelli-Vision: a loro volta, il parabrezza, ciascuna delle fiancate ed il “volume” posteriore integrano quattro videocamere il cui azionamento si abbina a radar e sensori ad ultrasuoni che concorrono a formare gli “occhi elettronici” del sistema Intelli-Drive.
La presenza delle nuove funzionalità hi-tech contribuisce a formare un insieme di ADAS “new gen” di ausilio attivo che ai dispositivi pressoché indispensabili, aggiunge una serie di controlli supplementari nei cambi di corsia, in curva, in prossimità degli incroci, di rilevamento dell’attenzione del conducente (“sente” la pressione delle mani sul volante) e di riconoscimento della segnaletica stradale.
Digitalizzazione: c’è il nuovo Pure Panel
Le numerose funzionalità disponibili per conducenti e passeggeri si avvalgono di un nuovo modulo multimediale, provvisto di comandi touch oppure vocali con riconoscimento della voce naturale. L’infotainment di Opel Astra 6, ampiamente configurabile e compatibile con gli standard Apple CarPlay ed Android Auto (tutti e due anche in modalità wireless), riduce ulteriormente la presenza dei “tradizionali” pulsanti (fatta eccezione per i comandi del climatizzatore, che compongono un quadro separato) attraverso uno schermo da 10” per la strumentazione digitale e ad un display – anch’esso da 10” – racchiusi nel “Pure Panel” (di recente progettazione) realizzato all’insegna della più elevata visibilità e dotato di un elemento antiriflesso opaco.
Motorizzazioni: benzina, diesel, plug-in
Sotto al cofano, la lineup della nuova generazione di Opel Astra porta in dote una gamma di unità motrici “tradizionali” (benzina e diesel) affiancate da una versione ibrida plug-in: il 3 cilindri benzina turbo da 1,2 litri proposto in due livelli di potenza (110 CV, con cambio manuale a sei rapporti; e 130 CV, con cambio automatico ad otto rapporti), il 4 cilindri 1.5 a gasolio da 130 CV (anche qui, la trasmissione è manuale a sei rapporti oppure automatica ad otto rapporti); e, relativamente alle due declinazioni ibride ricaricabili, il 1.6 benzina da 110 CV abbinato ad un motore elettrico (alimentato da una batteria agli ioni di litio da 12,4 kWh di capacità) per due step di potenza: 180 CV e 225 CV, ed un’autonomia di marcia in elettrico indicata in più di 50 km (più avanti si conosceranno tutti i dettagli relativi a prestazioni, consumi ed emissioni).