F1 GP d’Olanda: testa a testa
Dopo la gara olandese analizziamo le sfide interne di ogni box con il testa a testa tra i compagni di squadra dei vari team.
Scopriamo l’esito dei duelli interni di ogni team alla luce dei risultati del GP d’Olanda di F1 che ha riaperto il mondiale con la vittoria di Max Verstappen.
Verstappen VS Perez: la perfezione di Max svetta sui sorpassi di Perez
Correva da solo contro due Mercedes che giocavano con le strategie, ma la sua Red Bull era velocissima e la sua guida è stata impeccabile, Max Verstappen in Olanda è stato profeta in patria, mettendo un distacco incolmabile tra lui e gli altri piloti, a cominciare dal temibile rivale Lewis Hamilton. Ha riaperto il campionato, ha vinto un’epica battaglia ma è consapevole che la guerra è ancora lunga. Alla fine, una festa tutta per lui è stata allestita sulla pista, e non c’era modo migliore per concludere la giornata. Perez dal canto suo ha corso e combattuto, facendo più sorpassi di tutti, persino di Alonso, ma è partito dietro, ha spiattellato una gomma nel tentativo di sorpasso su Mazepin, ed è stato costretto ad una sosta improvvisa all’inizio della gara. Alla fine è arrivato ottavo, ha conquistato punti, ma dove era quando Verstappen aveva bisogno di lui? Tutto il lavoro di domenica non salva il disastro del sabato quando avrebbe dovuto conquistare almeno la seconda fila.
Hamilton VS Bottas: Lewis non molla mai, Bottas cede troppo in fretta
Hamilton ha lottato con tutti, con il muretto box che in Olanda ha sbagliato i tempi e gli ha tolto speranze, con Verstappen troppo veloce nel toboga di casa, e con Bottas, che doveva dargli supporto e che invece prima ha praticamente aperto la porta al passaggio dell’olandese, e poi ha rischiato di togliergli il giro veloce costringendolo ha montare un treno di rosse per conquistare 1 punto sempre utile in un mondiale così serrato. Il campione del mondo non molla, e se a Monza avrà una vettura all’altezza potrà riprendersi la leadership del mondiale. Bottas invece è già mentalmente in vacanza, ormai le sue ambizioni da top team sono un ricordo, l’anno prossimo, molto probabilmente, guiderà un’Alfa Romeo, ma se continua così forse per lui potrebbe non essere disponibile neanche quel sedile. Con Verstappen è stato troppo morbido, era nelle condizioni di fornire il suo supporto ad Hamilton ma non l’ha fatto, anzi, a momenti gli ha soffiato il giro veloce…
Leclerc VS Sainz: gara opaca della rossa e dei suoi piloti, in particolare di Sainz
La Ferrari nelle prove ha illuso in alcuni frangenti, poi in gara ha dimostrato che non aveva il passo dell’Alpha Tauri. Leclerc è stato sempre distante da Gasly, troppo per pensare di prendere la sua quarta posizione, mentre Sainz, che in prova ha assaggiato il muro, è stato l’ombra del suo capitano e poi, sul finale, ha perso ritmo subendo il sorpasso del più illustre connazionale Alonso. Speriamo che a Monza la monoposto sia più veloce e che Sainz ritrovi la “garra”, in Olanda Leclerc è stato semplicemente più consistente e non ha dovuto brillare per batterlo.
Gasly VS Tsunoda: Gasly è da Red Bull, Tsunoda da Haas
Prima della gara Marko è andato a parlare con Gasly, che l’ha rassicurato, ha giurato fedeltà alla causa Red Bull, e poi è andato a prendersi un quarto posto con il ghigno di chi sa che il pilota a lui preferito, Perez, partiva dietro e non avrebbe potuto essere utile alla squadra di Milton Keynes. Dopo una qualifica impeccabile infatti, Gasly è partito dove avrebbe dovuto essere Perez, e poi in gara non ha sbagliato nulla, e se avesse avuto una Red Bull, avrebbe agguantato almeno la terza posizione, ma Marko vuole così, quindi il francese è arrivato quarto, battendo le monoposto rivali: Ferrari e McLaren! Tsunoda invece è stato costretto al ritiro, ma non è che stesse facendo la gara della vita; per paura di fare danni nei duelli adesso è più morbido di una trapunta, e in qualifica non morde l’asfalto. Neanche più un team radio infuocato, in Olanda il giapponese sembra aver perso tutto il suo ardore agonistico, speriamo che lo ritrovi a Monza, perché se Gasly merita una Red Bull, attualmente Tsunoda sta guidando da Haas.
Alonso VS Ocon: Nando on fire torna a vestire la fascia da capitano in gara
Lo avete visto tutti? Bene se ve lo foste perso riguardatevi il primo giro di Alonso, da manuale della F1: sorpassi a limite, grinta da ragazzino, e precisione da chirurgo; certo, anche un po’ di fortuna, ma quella, si sa, aiuta gli audaci! A tutto questo aggiungiamo il sorpasso nel giro finale su Sainz ed ecco che l’animale Alonso è tornato a ruggire con tutto il suo talento. Ocon era sembrato all’altezza in questi giorni, e in Belgio era stato addirittura più veloce, anche in Olanda è stato consistente, ma niente a che vedere con la carica agonistica di Nando, che se l’anno prossimo avrà una monoposto all’altezza potrà rendere la vita difficile anche a Verstappen. Ocon è arrivato nono, ma quel sesto posto di Alonso vale un podio su una pista dove superare è difficile e rischioso.
Norris VS Ricciardo: qualifiche per Ricciardo e gara per Norris
1:1 e palla al centro, questa volta non ci sentiamo di decretare un vincitore tra Norris e Ricciardo, entrambi sotto tono, con l’australiano che in qualifica è arrivato in Q3 e l’inglese che in gara ha guadagnato un punto mondiale. Forse la McLaren non era a suo agio sulla pista olandese, forse Norris non si è ancora ripreso psicologicamente dal botto di Spa che, molto probabilmente, gli è costato la vittoria, ma quello visto in Olanda è stata la brutta copia del pilota perfetto di inizio stagione, anche perché ha rischiato di gettare la corsa nel duello con Perez alla curva Tarzan. Ricciardo è arrivato comunque dietro di lui anche se gli partiva davanti, non ha ancora trovato il feeling con la sua McLaren e, a questo punto, iniziamo a chiederci se e quando lo troverà. Monza potrebbe essere un’occasione di riscatto per entrambi.
Vettel VS Stroll: Vettel sbaglia e Lance non brilla
Gara sotto tono e sotto le aspettative anche per l’Aston Martin e, soprattutto, per Vettel che si è girato nella curva 3 rischiando di essere centrato da Bottas. Il pilota tedesco nelle gare normali, quelle in cui non accadono grandi incidenti o eventi meteo avversi non brilla, e quell’errore non è certo degno di un quattro volte campione del mondo. Il 13esimo posto del tedesco è emblematico, così come il 12esimo di Stroll, ma da lui non ci si aspettano le performance di un top driver. Un pareggio per due piloti in netta involuzione su questa pista.
Giovinazzi VS Kubica: bravi entrambi per motivi diversi
Giovinazzi ha una sfortuna sportiva insopportabile, e quella foratura che l’ha costretto ad una sosta supplementare ed a rimanere fuori dalla zona punti proprio non ci voleva. Ma che qualifica, che qualità di guida, che crescita al volante, merita di rimanere in Alfa Romeo e di poter puntare ad un podio perlomeno. Antonio è stato bravissimo e poi in gara, come abbiamo detto, sfortunato, ma Kubica è stato all’altezza del suo compito, perché ha sostituito Raikkonen praticamente senza preavviso, dopo una lunga latitanza dalle gare, è migliorato giro dopo giro, ed in gara è stato consistente. Nonostante il risultato, complessivamente, una buona prova per entrambi, e chissà se a Monza correranno ancora insieme?
Latifi VS Russell: pareggio senza entusiasmo per i piloti Williams
Torniamo a dire quanto sia veloce Russell, forse troppo in alcuni frangenti, con la Williams poteva fare una grande qualifica, ma quell’errore all’ultima curva gli ha condizionato il weekend. Ormai è ad un passo dalla Mercedes, manca solo l’ufficialità, e se la merita tutta, mentre Latifi lo imita, con un incidente ancora più catastrofico in qualifica, ma poi in gara lo precede di una posizione nelle retrovie, dove non conta nulla.
Schumacher VS Mazepin: creano problemi ed alimentano polemiche
I due piloti Haas sono ormai ai ferri corti e le dichiarazioni di Mazepin non lasciano dubbi, così come il loro modo di ostacolarsi in qualifica creando traffico inutile ai driver più veloci. La gara ha visto Mazepin costretto al ritiro, ma il risultato non cambia, un pareggio poco edificante per entrambi, costretti a guidare una monoposto troppo indietro a livello di performance e con una rivalità ormai divenuta insostenibile. Pensare a chi ha il telaio migliore, a chi deve lasciare la posizione nei giri di qualifica conta fino ad un certo punto quando bisogna imparare a guidare nel novero dei piloti più veloci e fortunati del mondo.