Le 3 auto da sogno di Nick Mason dei Pink Floyd
Ci concediamo una panoramica sulla raccolta di vetture speciali di Nick Mason, che possiede anche una Ferrari 250 GTO
Nick Mason ha un garage da sogno, che comprende molte auto sportive e da gara, moderne e storiche. Il batterista e cofondatore della leggendaria band dei Pink Floyd è un grande collezionista di fuoriserie. Nella sua scuderia ci sono molte Ferrari, compresa la 250 GTO, vettura simbolo della casa di Maranello e regina delle aste internazionali.
Fra le altre “rosse” nel suo garage spiccano LaFerrari, la Enzo, la F40 e la 512 S. Ci sono anche Jaguar, McLaren e Bugatti. Non manca il marchio Maserati, rappresentato al meglio dalla Birdcage.
Il celebre artista britannico, noto per la raffinatezza dei gusti, è anche un bravo pilota, che sa mettere alla frusta i suoi capolavori motoristici, ai quali dedica molte attenzioni. Scopriamo 3 auto da sogno della raccolta di Nick Mason, scelte in modo trasversale, per intrecciare marchi diversi fra loro.
Maserati Birdcage Tipo 61
Questa barchetta del tridente, che corse nella categoria sport, riscuote grande interesse nelle aste internazionali, dove spunta quotazioni sempre molto alte. La Tipo 61, costruita dal 1959 al 1961, deve il suo soprannome al telaio, frutto dell’intreccio di circa 200 tubi, che lo fanno sembrare una specie di gabbia per uccelli.
Dotata di motore anteriore e trazione posteriore, questa vettura aperta a due posti secchi seppe farsi rispettare sui campi di gara, anche se a volte scontava qualche problema di affidabilità.
La potenza erogata dall’unità propulsiva a quattro cilindri di 2.9 litri toccava quota 250 cavalli, per prestazioni di alto rango, testimoniate dalla velocità massima di 285 km/h. Al set di dischi era affidata la missione frenante, svolta con dignità. La Tipo 61 vinse la prima gara nel 1959 con Stirling Moss al volante. Nel 1960 e nel 1961 guadagnò la gloria alla 1000 km del Nürburgring.
Ferrari 250 GTO
La 250 GTO è un sogno irraggiungibile, ma entusiasma tutti, non solo gli appassionati d’auto. Questa creatura del “cavallino rampante” ha una storia nobile, fatta di passione, bellezza e successi nelle corse.
Si tratta di un’opera davvero straordinaria. Basta guardarla per innamorarsene. La linea slanciata del cofano, il muso basso e lungo, la coda fast-back con ampio spoiler e l’armonia degli elementi consegnano agli occhi un’immagine dinamica ed aggressiva, ma anche sensuale ed elegante.
Tre feritoie semi-ovali caratterizzano il frontale, che sfoggia un incomparabile carisma. È un vero gioiello, che si erge ad icona del mito del “cavallino rampante”. La spinta è assicurata da un classico 12 cilindri di 3 litri, disposto longitudinalmente, derivato dal propulsore della Testa Rossa. Grazie alla potenza vicina ai 300 cavalli, sfiora i 290 km/h di velocità di punta.
L’alimentazione è affidata a una batteria di 6 carburatori doppio corpo, posti al centro della V che separa le due bancate. Il cambio a 5 rapporti sincronizzati si trova dentro l’abitacolo, per una più efficace distribuzione dei pesi. La posizione arretrata del motore migliora l’handling. I freni sono a disco, per contrastare la sua foga.
Lo sviluppo dell’auto, progettata da Carlo Chiti e Giotto Bizzarrini, venne affidato al giovane Mauro Forghieri, che si dimostrò all’altezza della situazione. Nel palmares della GTO ci sono tre allori iridati raccolti tra il 1962 e il 1964. Incredibile la lista dei suoi successi.
Questa vettura è la sintesi del mito di Maranello. Nessun altro modello è riuscito ad entrare nel cuore degli appassionati come lei. I successi a ripetizione, l’armonia dei volumi, la potenza del motore, la resistenza alla fatica e le musicalità meccaniche espresse ad ogni azione sul gas hanno lasciato un segno indelebile nella storia. Impossibile resistere al richiamo delle sue seduzioni.
McLaren F1 GTR
C’è pure una rara McLaren F1 GTR nella collezione di Nick Mason. L’auto, con telaio numero 10R, gode della spinta di un V12 BMW da 620 cavalli. Facile immaginare il tenore delle sue performance, di altissimo livello.