Milano AutoClassica e Villa d’Este: due grandi eventi dedicati alla passione per il motorismo storico
Il fine settimana del 3 ottobre ha visto lo svolgimento, in contemporanea, della rassegna di Rho Fiera e del Concorso d’Eleganza lariano: due simboli dell’eccellenza culturale italiana.
Quello appena trascorso è stato un eccezionale lungo weekend di motorismo storico e grande cultura che confermano il ruolo di primo piano dell’Italia nel panorama internazionale del comparto “vintage”. Due, in effetti, i “big event” che si sono tenuti (peraltro a poca distanza l’uno dall’altro): Milano AutoClassica, che ha catalizzato l’attenzione della grande platea di appassionati sul complesso fieristico di Rho, ed il Concorso d’Eleganza Villa d’Este, il cui prestigio a livello mondiale non ha certo bisogno di alcuna presentazione.
Pienone di presenze a Milano
La “tre giorni” di Milano AutoClassica è stata un autentico “boom” di pubblico ed espositori. Lo rilevano gli organizzatori: cifre alla mano, l’edizione 2021 della rassegna dedicata alle auto e moto storiche di tutte le epoche ed all’indotto di settore, ha ampiamente superato le 70.000 presenze (per la precisione, i biglietti staccati sono stati 71.578).
Le “Youngtimer” attirano come non mai
Oggi sono “fresche di nomina”, domani saranno i migliori esempi di auto storiche. Sono le Youngtimer, cioè i modelli degli anni 80 e 90 che hanno maggiormente caratterizzato i rispettivi decenni: le “neo-classic” sono state, a Milano AutoClassica, letteralmente “divorate” dai visitatori più giovani, tanto appassionati e già preparati (i… “miracoli” del Web!).
E questo è un gran bene, perché rinnova, generazione dopo generazione ed in modo costante, l’interesse del pubblico nei confronti delle auto storiche, oltre a confermare – se ancora ce ne fosse bisogno – un fatto già da lungo tempo assodato: il motorismo vintage non è più un settore “di nicchia”, in effetti fa parte in misura via via maggiore della vita quotidiana di molte, moltissime persone.
Un settore fondamentale per il Sistema Paese
Del resto, il motorismo storico costituisce uno dei principali fattori di sviluppo socioeconomico per il mondo attuale, e l’Italia non costituisce alcuna eccezione. Emblematico, a questo proposito, il convegno che si è tenuto sabato 2 ottobre, presso lo stand ASI-Automotoclub Storico Italiano, sul settore “classic” quale strumento per la promozione del Sistema Paese grazie al suo importante indotto turistico, culturale ed economico. Fra gli intervenuti, c’erano l’onorevole Giovanni Tombolato (presidente del Gruppo interparlamentare Veicoli Storici), l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia Guido Guidesi, e Luigi Zironi (sindaco di Maranello e presidente di Città dei Motori).
La “legge dei grandi numeri”
La notevolissima affluenza di visitatori ha fatto il paio con l’ottimo gradimento ottenuto dall’asta “Auto e Moto Classiche e Youngtimer” organizzata dalla “Maison” genovese Wannenes, che si è svolta sabato 2 ottobre nel Padiglione 13 di Rho Fiera: oltre il 70% dei 39 lotti è stato venduto, ed eccellente il riscontro economico (1,018 milioni di euro), con una percentuale di venduto nell’ordine del 70% ed un valore finale del 148,1%.
Le Case ufficiali
Nutrita, come sempre più spesso avviene fra le principali rassegne del comparto auto (non solamente storiche, quindi, ma anche in riferimento alle novità di mercato) la presenza dei “brand”, in forma ufficiale o attraverso le rispettive rappresentanze locali. A Milano AutoClassica c’erano (in ordine alfabetico): Alpine, Bentley (il dealer di Milano ha esposto, in anteprima nazionale, Bentayga Hybrid e Continental GT Speed in livrea “Total Black”), Bmw Club Italia, Caterham (che esponeva una Seven 485 R), Kimera Automobili (con il “vernissage” italiano di Evo37, coupé che si ispira alla storica Lancia Rally 037), Morgan (con i modelli Plus Four, Plus Six e Roadster 3.7), i Musei Ferrari e Porsche Classic Partner Milano Est ( con Porsche 356 A Coupé, Porsche 911 Targa coupè, incluso un telaio risalente al 1967 ed una Taycan in versione Cross Turismo, a trazione 100% elettrica).
Anche quest’anno Rossocorsa ha presenziato con uno stand dedicato alla sua Officina Ferrari Classiche autorizzata, tramite la quale segue il processo di certificazione, manutenzione e restauro delle vetture Ferrari che hanno compiuto oltre 20 anni per affezionati collezionisti della Casa di Maranello (in esposizione anche una 250 GT Berlinetta lusso attualmente in restauro). Da segnalare, inoltre, il ritorno a Milano AutoClassica di Retro Classics Stoccarda: la più grande fiera al mondo per quantità di espositori e superficie occupata ha ulteriormente sancito la propria sinergia con l’evento di Rho Fiera.
Grandi anniversari e raduni
Fra gli appuntamenti che hanno caratterizzato l’undicesima edizione di Milano AutoClassica: il vivace ed articolato programma dei meeting animati da Club di marca e modello, Associazioni e Scuderie (più di 600 le vetture intervenute sabato 2 e domenica 3 ottobre, con in più la novità dell’apertura anche ai sodalizi motociclistici, con un raduno del Vespa Club), la presenza della Fondazione Leonardo da Vinci 500 (partner culturale di Milano AutoClassica volta a promuovere il connubio tra cultura e tecnologia, da sempre volano per lo sviluppo economico e sociale: presso lo stand dell’Associazione era esposto l’unico carro semovente funzionante, con ruote, ingranaggi a molle e uno sterzo a timone, realizzato secondo il disegno di Leonardo tratto dal Codice Atlantico del 1478), un omaggio a Giovanni Michelotti (1921-1980) per i cento anni dalla nascita, ed i cinquant’anni di Lamborghini Countach, con la presenza di nove esemplari della supercar-icona di Sant’Agata Bolognese disegnata da Marcello Gandini per Bertone, ed un meeting al quale è stato invitato a prendere parte lo storico collaudatore Valentino Balboni.
È Grand’Italia a Villa d’Este
Qualche chilometro più a nord, la romantica cornice di inizio autunno del Lago di Como ha accolto partecipanti e pubblico (giocoforza ridotti in ottemperanza alle norme anti-Covid) all’edizione 2021 del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este.
Un capitolo che, nonostante le dovute restrizioni, ha mantenuto invariato il conosciutissimo “menu” che da più di novant’anni fa dell’evento lariano una delle manifestazioni più importanti a livello internazionale per gli “enthusiast” delle auto storiche di grande prestigio, ma anche hypercar e concept che indicano il nuovo corso del comparto automotive. Un indirizzo, quest’ultimo, perseguito da Bmw – che attraverso la propria Divisione Classic, ed insieme al Grand Hotel Villa d’Este, organizza la manifestazione – con il “reveal” al pubblico di Bmw i Vision Circular, già esposta al recentissimo IAA Mobility 2021 di Monaco di Baviera.
Lancia Dilambda: la Coppa d’Oro ad un esemplare del 1930
Ad essersi aggiudicata il riconoscimento di vettura vincitrice del Concorso d’Eleganza è stata la Lancia Dilambda I Serie del 1930 carrozzata dall’atelier londinese Carlton Carriage su “capitolato” del lord Douglas Montgomery Bernard Hall. La vettura, scampata alle vicende belliche e rimasta nascosta per lunghissimo tempo, è stata riportata agli onori delle cronache internazionali solamente in tempi recenti grazie ad un lungo e paziente restauro commissionato da Filippo Sole, attuale proprietario della magnifica Lancia, peraltro “reduce” da una vittoria di classe al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach dello scorso agosto.
Ferrari 250 TdF: è la Best of Show
Il Trofeo indetto da Bmw Group è andato a una delle regine delle corse su strada della seconda metà degli anni 50: uno dei 45 esemplari di Ferrari 250 GT “Tour de France” costruiti a suo tempo. La coupé vincitrice a Villa d’Este, prodotta nel 1956, è di proprietà del collezionista americano Brian Ross. Ad accrescere il prestigio nazionale alla “tre giorni” di Cernobbio, due ulteriori riconoscimenti: il Trofeo Vranken Pommery conquistato dalla Ferrari F40 del 1989 di proprietà di Cristiano Michelotto, ed il Trofeo Bmw Group Classic vinto dalla Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica del 1935 dell’olandese Mark Geesink.
Concept, supercar e futuro
Detto di Bmw i Vision Circular, il Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2021 ha costituito l’occasione per esporre alcune delle più stupefacenti realizzazioni in esemplare unico di ultima generazione. Qualche esempio? Eccoli: la immaginifica Rolls-Royce Boat Tail (“one-off” creata dagli artigiani di Goodwood come primo di tre modelli che saranno realizzati nei prossimi anni), che si fregia del titolo di vettura più costosa al mondo (si parla di un prezzo che si aggira su 20 milioni di sterline, sebbene sia molto difficile avanzare una stima); una Bugatti Centodieci, un esemplare della hypercar elettrica (oltre 1.000 CV) Hispano-Suiza Carmen in allestimento “Boulogne” (Carmen è il modello che, presentato al Salone di Ginevra 2019, ha riportato in auge la nobilissima fabbrica di Barcellona che, fino alla seconda metà degli Anni 30, si contendeva con la “nostra” Isotta Fraschini il non plus ultra dell’epoca in materia di lusso, raffinatezza e tecnologia); il SUV elettrico di altissima gamma Vision 2030 disegnato da Fabrizio Giugiaro; e la Lamborghini Countach realizzata dal Polo Storico Lamborghini, per conto di un appassionatissimo cliente, che chiedeva di ricostruire il primo esemplare della iconica supercar di Sant’Agata Bolognese esposto al Salone di Ginevra del 1971.
Arte e nuove frontiere del Car Design
A Villa d’Este era presente anche l’artista Jeff Koons, che ha anticipato alcuni dettagli di anteprima relativi al progetto “The 8 X”, nuovo capitolo che andrà ad arricchire la “collezione” di Art car secondo Bmw. In materia di premi dedicati alle migliori “matite”, il Design Award For Concept Cars & Protoypes – riconoscimento assegnato al prototipo che per referendum pubblico viene giudicato come la migliore espressione di disegno – ha premiato la hypercar 100% elettrica Pininfarina Battista.