Formula 1 GP USA: top e flop
Scopriamo i top e i flop del GP degli USA alla fine del weekend di gara a stelle e strisce
La tappa americana della F1 ha visto la Red Bull protagonista in una pista che doveva essere favorevole alla Mercedes, per questo il vantaggio incrementato nel mondiale piloti da parte di Verstappen sembra aver indirizzato ulteriormente il titolo verso quest’ultimo. Vediamo quali sono stati i top e i flop del GP di Austin.
Red Bull top: una dimostrazione di forza disarmante
Nel circuito in cui tutti aspettavano la Mercedes la Red Bull ha portato la kriptonite per disarmare le vetture della Stella e togliere potere ad Hamilton. Il trucco ha funzionato, perché le lattine volanti sono diventate irraggiungibili nelle qualifiche e incontrollabili in gara, a dispetto di qualsiasi strategia. Così, Verstappen ha giocato con Hamilton facendolo avvicinare nel finale, ed ha confuso le idee ai commentatori TV convinti che negli ultimi giri avremmo potuto assistere ad un tentativo di sorpasso. Horner è già pronto con la magnum di bollicine in fresco, e Marko si sta fregando le mani con il suo pupillo lanciato verso il titolo mondiale, il digiuno dai tempi di Vettel sta per finire.
Mercedes flop: perde terreno ed Hamilton corre da solo
L’unico a salvarsi del team Mercedes ad Austin è Hamilton, che dentro di sé è furioso ma davanti ai microfoni accetta la sconfitta e ringrazia la squadra. Il campione del mondo è scattato al via come nessun altro, riuscendo nell’impresa di superare Verstappen senza lasciarsi intimidire dall’atteggiamento duro dell’olandese, eppure è stato chiamato ai box troppo tardi nella prima sosta, e poi è stato illuso di potercela fare nel finale. Questo vuol dire che la Red Bull ha mischiato le carte ed il muretto box della Stella c’è cascato in pieno, così Max ha vinto senza dover sorpassare Hamilton e quest’ultimo è rimasto beffato dopo aver spremuto una monoposto non all’altezza di quella concorrente. Mettiamoci che Bottas era in modalità turista con l’autoradio sintonizzata su un’emittente locale per conoscere le iniziative della serata, e si comprende come il team della Stella abbia letteralmente mollato il colpo ad Austin.
Ferrari top: la monoposto cresce e i piloti ci credono
Dopo i due team in lizza per il mondiale in America c’era solo la Ferrari, l’unica in grado di avvicinarsi alle prestazioni mostruose di Red Bull e Mercedes, per un attimo Leclerc ha pensato anche al podio ma poi ha capito che non era un’impresa fattibile. In compenso, rispetto allo scorso anno in cui entrambe le vetture sarebbero state doppiate, adesso la Ferrari può vantare la terza monoposto più veloce nel mondiale, cresciuta di motore e nell’aerodinamica. La lotta di Sainz con le McLaren e il fatto che sotto la bandiera a scacchi Leclerc sia transitato prima di Ricciardo e Sainz prima di Norris, la dice lunga sul potenziale della monoposto del Cavallino Rampante. Per il prossimo anno si inizia a sperare sul serio…
Alpine flop: due monoposto ritirate e zero punti
Alonso l’America la conosce ed è conosciuto anche lì, visto che ha rischiato di vincere anche la 500 miglia di Indianapolis, ma con l’Alpine la trasferta USA è andata storta per diversi motivi. La sostituzione della power unit non ha favorito lo spagnolo, partito dal fondo dello schieramento, e i duelli nelle retrovie non gli hanno consentito di risalire posizioni importanti. Ma anche Ocon non è incappato nella sua giornata migliore, anzi, e alla fine, entrambe le monoposto sono state ritirate dalla gara. Davvero una trasferta terribile per l’Alpine che non sembra, al momento, in grado di avvicinarsi a Ferrari, McLaren ed Alpha Tauri.
Vettel top: Seb risale in zona punti dalle retrovie
La gara di Vettel non è stata colma di sorpassi e di emozioni, ma concreta, professionale e proficua, perché il 4 volte campione del mondo, anch’egli vittima del cambio della power unit, è risalito in zona punti, facendo meglio di Stroll, lasciando intravedere del potenziale per i prossimi appuntamenti. E’ stato l’unico tra i top driver partiti dietro ad andare a punti e questo non è un aspetto secondario.
Alfa Romeo flop: che disastro quel team radio
Un team radio in cui si ordina al pilota di non discutere e restituire la posizione in maniera perentoria è il risultato di un rapporto ormai ai ferri corti tra l’Alfa Romeo ed Antonio Giovinazzi. Un ordine che non implica diritto di replica e lascia una scia di tristezza nel constatare che l’unico italiano titolare in F1 possa essere lasciato a casa nella prossima stagione. Inoltre, nella trasferta americana l’illustre compagno di squadra Raikkonen non ha brillato, ancora una volta, prima lottando con Alonso con il rischio concreto di danneggiare la monoposto, e poi girandosi da solo.