Citroen C4 Cactus 1.6 E-HDI: la prova su strada [Video]
Pratica, robusta, comfortevole e stilosa. Le nostre impressioni di guida, in video, della Citroen C4 Cactus 1.6 E-HDi da 100 cavalli e cambio automatico, in vendita da 20.600 Euro.
Ha sempre avuto un ascendente su di me la Citroen C4 Cactus. Sarà perché ho potuto assistere alla sua genesi fin dagli inizi, sarà perché comunque il coraggio delle case automobilistiche è sempre stato un elemento da premiare dal mio punto di vista. Fatto sta che la Cactus, nel bene o nel male, è stata una grande novità estetica e funzionale degli ultimissimi anni. Spinosa nel suo stile, è figlia della sua storia.
Perchè nel gruppo PSA, Citroen è quel lato della famiglia più sbarazzino, irriverente, sperimentatore. Non è un caso che la costola DS sia nata proprio da Citroen. La chiamano Avanguardia, e non è sbagliata come corrente, declinata in questo caso in quegli “Airbump” che uniscono funzionalità a stile. Si, quelle cellette d’aria che avevamo potuto vedere nella loro creazione all’interno della fabbrica di Barcellona. Un elemento simpatico quanto utile.
E l’originalità sta nel suo amalgama. Provate ad inserirle ex post in qualsiasi urban crossover in circolazione. Stonerebbero senza diritto di replica. Nella Cactus no. Orizzontalizzazione delle linee si, ma senza spigoli. Utilizzo degli spazi esterni per creare un look simpatico ma futuristico. L’abbiamo messa alla prova, ancora una volta, ancor di più, in un segmento – quello proprio delle urban crossover – che sta prendendo sempre più piede per versatilità e stile, oltre che per l’eterogeneità delle proprie declinazioni. Cactus ha anticipato un poco i tempi, con la volontà di mantenerne lo scettro.
Citroen C4 Cactus: com’è
[rating title=”Design” value=”8″ layout=”left”]Lo abbiamo anticipato poco sopra, e di certo non lo rinneghiamo qui. La vedi da fuori e quella è: coraggiosa. Non è più una novità dell’ultimo minuto, eppure la Cactus è stata una di quelle auto a cui ci si è dovuti abituare, fare l’occhio. Lo stile unico, particolareggiato, si fonde con proporzioni e dimensioni che ne autorizzano un’inclinazione comfortevole, abitabile. Passo di 2,60 m come la sorella C4, lunga 4,16 metri ed una larghezza di 1,73.
Insomma, stiamo parlando di una crossover si, ma con le fattezze decisamente urbane. Che si tratti di una vettura potenzialmente in grado di valicare zone off-road lo puoi notare dall’altezza pari a 1,48 metri, sopratutto con gli sbalzi ridotti che amplificano l’effetto di stabilità, oltre al posizionamento delle quattro ruote ai quattro angoli della carrozzeria. E’ quell’effetto voluto di vettura “ben piazzata”, massiccia anche se non mastodontica.
E come fai, se poi le superfici sono fluide, lisce, senza tagli netti e definiti. Anzi, a vedere il posteriore ci si ritrova con una linea quasi flottante. Se poi la osservi di profilo, si notano i rapporti tra superfici vetrate e lamierati con proporzioni rispettivamente di 1/3 e 2/3. Lo stile dicevamo. Frontale e coda spiccano per questi gruppi ottici particolari, quasi quadrangolari si, ma comunque sempre arrotondati, mai secchi. Davanti poi, la caratterizzazione è totale con quelle sopracciglia a LED. Poi scorgi di profilo quegli elementi che non puoi fare a meno di notare. Si, proprio gli airbump.
[rating title=”Interni” value=”8″ layout=”left”] Che vai a vedere sono l’elemento di stile più forte e caratterizzante della vettura intera. Ma come detto sopra, nella loro unicità e singolarità, stonano a tal punto che diventano un perfetto amalgama. C’è simmetria, proporzione e nelle varie colorazioni risultano essere l’asso nella manica stilistica del doppio Chevron. E si, forse siamo un po’ ripetitivi, ma lo stile dei dettagli plasma quest’auto. Dieci le colorazioni per la carrozzeria, tre per gli interni. Non sembra poco no?
Ed allora saliamo a bordo dove l’innovazione la fa da padrona. Dovessimo racchiuderla in una parola e confezionarla, la Citroen C4 Cactus la potremmo raccontare come un’icona di semplicità e fashion. Non spicca per preziosismi o particolari degni di nota, ma poi non puoi rimirare il cassettone porta oggetti anteriore che ricorda una valigia di Luis Vuitton. Ecco, questa è C4 Cactus. Ha il senso della moda, ma non la ostenta. L’interfaccia di guida è completamente digitale: la strumentazione tachimetrica da un lato, il sistema di infotainment sono basati su pannelli a cristalli liquidi.
Lancette? Analogico? Via tutto. Figuriamoci se poi si vuol sporcare le linee degli interni con manopole e tasti. Touch è la parola d’ordine. Certo, forse per quanto concerne l’interazione ed il passaggio tra un menu e l’altro è un poco macchinoso, ma il sistema di riconoscimento e touch è decisamente avanzato.
Ed in fatto di ergonomia, con la trasmissione automatica, i comandi del cambio si trovano alla base della plancia, mentre la leva del freno a mano è li, dove un tempo vi era il selettore della cambiata. Si ma a che serve? Presto detto, anche davanti ecco i sedili “Sofà”: una vera e propria panchetta con due poltrone di guidatore e passeggero, il tutto in un unico blocco continuo. La plancia davanti ai nostri occhi vive di linee pulite si, ma anche di quel Top Box ad apertura verticale che abbiamo già citato. Ciliegina sulla torta? Il tetto panoramico per una visione eccelsa del cielo sopra di noi, e con le valigie ben stipate in un bagagliaio sufficientemente copioso con i suoi 358 litri.
Citroen C4 Cactus: come va
[rating title=”Motore” value=”7″ layout=”left”]E se le premesse son state queste, una volta accomodati dentro quello che è un piccolo divano, la guida della Citroen C4 Cactus non fa che confermare l’indole. Chic, di classe, ma anche frugale e spiccia. Insomma, perfetta sintesi tra forma e contenuto. Con i suoi pregi e difetti sia chiaro. E pure con qualche mancanza, bisogna sottolinearlo. Perchè ad esempio, se da un lato il ponte di comando risulta chiaro e funzionale, dall’altro mi dispiace non riuscire a trovare la regolazione del volante in profondità. Oddio, non è nulla di sconvolgente, e si può sopperire regolando la seduta e la regolazione del volante in altezza.
Vien solo da dire “Peccato”, a maggior ragione se la qualità percepita è di quelle buone. Quel misto di futuro e glamour si avverte una volta al volante, a partire dal touch-screen da 7 pollici. Climatizzazione promossa: rapida e silenziosa, peccato per la mancanza di bocchette per chi si trova dietro. E sinceramente a livello di software la vedo come una piccola “mancanza” quella di dover passare da un elemento all’altro obbligatoriamente: sintonizzare radio e clima insieme? No, mi spiace.
Ma tant’è, mettiamo in moto questo 1.6 con cambio automatico, che mi ricorda un pò le auto dei film americani. Già perchè Oltreoceano hanno la consuetudine di avere la leva del cambio sul piantone del volante, quindi la panchetta è unica. Qui? Uguale. L’abitabilità è buona: si percepisce fino in fondo lo spazio a bordo: in quattro si viaggia molto bene, con lo spazio per i passeggeri posteriori più che sufficiente per le gambe.
Si ma come va alla guida? Bene, c’è poco da dire. Anzi, più che bene se la si utilizza in città. Perchè la Citroen C4 Cactus ama la guida rilassata, comfortevole, senza strattoni e tiri da fuoriclasse. Vuole i suoi tempi e lo avverti da un assetto morbido il che, forzando la mano, ti porta ad avere un pò di sottosterzo in inserimento di curva. Nessun problema però, perchè la dotazione elettronica è di tutto rispetto, e l’ESP entra e lavora bene, senza risultare invasivo. Mi piace lo sterzo. Definirlo diretto forse sarebbe esagerato, ma è ben pronto e progressivo. Non vuole trasmetterti ogni minima sensazione dell’asfalto, non è il suo ruolo semplicemente perchè non è l’indole e lo scopo di questa macchina che, lo capisci subito, vuole semplicemente portarti in giro in maniera agevole, comoda, spensierata, e con la giusta dose di stile.
Ed infatti, una volta presa l’autostrada, il banco di prova della silenziosità in marcia risulta molto buona, cosi come l’assorbimento del comparto sospensivo. Questo nonostante il 1.6 e-HDi abbia bisogno di una buona dose di tiro e scorrevolezza per “farlo andare”. D’altro canto le prestazioni assolute non servono qua, e la massa contenuta della Cactus fa il resto. Mamma PSA ha infatti dotato questo urban crossover con la piattaforma 1, che spicca per le sue doti di leggerezza. Vuoi viaggiare spensierato? La Cactus fa per te. Ha l’indole cittadina, ma senza avere troppa fretta. Si perchè se ci si fa prendere dall’ansia e si schiaccia sull’acceleratore, allora si notano i limiti. Il selettore automatico e infatti troppo lento ed anche la rapportatura è stata forse pensata in maniera fin troppo “placida”.
Tirare la prima e la seconda marcia significa attendere quell’allungo per fin troppo tempo, fino a quando non subentra il rapporto successivo con un tempo di reazione e di cambiata lungo. Troppo lungo. Ed allora, se l’ansia sale ancor di più si può pensare a cambiare con le levette. Nulla da fare, la sincronizzazione richiede tempi di attesa più lunghi. In questo caso li chiamiamo difetti si, ma voi chiedereste ad una atleta di ginnastica artistica di avere le prestazioni di Usain Bolt? No vero? Ecco, allora non possiamo chiedere prestazioni “fuori dalla natura” di questa C4 Cactus che però, d’altro canto, mi sorprende quando affrontiamo le curve della rocca di Terracina in fase di frenata: buono, modulabile e sopratutto ben resistente alla fatica anche a pieno carico.
Che poi, questa “ginnasta” non va poi mica male in termini di ripresa: la coppia motrice lavora bene, e offre uno spunto non male. Certo, il consiglio è sempre quello di guidare con tranquillità e leggiadria. E’ cosi che siamo riusciti a realizzare percorrenze niente male: 18 km/litro in città, il suo ambiente, anche per via dello start&stop, e 15 km/litro per l’autostrada dove l’aerodinamica influisce più del peso contenuto, che permette comunque il record di 21 al litro in extraurbano.
Citroen C4 Cactus: la tecnologia
Ne abbiamo parlato già precedentemente, e detto fino in fondo, la tecnica non è propriamente il punto nodale di questa vettura. Però, se da un lato l’occhio vuole la sua parte, dall’altro stiamo parlando di auto e quindi l’apporto tecnico e tecnologico è essenziale, basilare da analizzare. Ecco quindi che la Citroen C4 Cactus vuole essere da un lato una vettura economicamente accessibile, ma anche dotata di un bagaglio tecnologico di livello elevato per quanto concerne l’architettura costruttiva e la sicurezza. Rispetto alla sorellastra berlina infatti, la Cactus è più leggera di circa 200 kg di peso, in parte ottenuti grazie alle ottimizzazioni effettuate sulla piattaforma di partenza ed attraverso scelte mirate all’allegerimento complessivo.
Esempi? Cofano in alluminio, vetri posteriori con apertura a compasso (difetto? Forse ma risparmiano 11 chilogrammi) ed i sedili posteriori ribaltabili monoblocco che permettono una dieta di altri sei chilogrammi. Questo risparmio di peso permette di offrire una versione benzina a meno di 100g di CO2/km ed una versione diesel da 89g di CO2/km, che si traducono in un consumo dichiarato di 3,6 l/100 km.
Ci preme sottolineare però anche la presenza dell’Airbag passeggero integrato nel padiglione “Airbag in Roof” che permette di offrire maggiore spazio e volume di carico a chi siede accanto al guidatore. Ma il vero protagonista è il sistema di gestione di infotainment e clima, integrato in uno schermo Touch Pad 7”, di serie, abbinato a 7 pulsanti a sfioramento: consente di accedere a tutte le principali funzioni dell’auto (secondo le versioni), fra cui radio, navigazione satellitare, sistemi di assistenza alla guida (telecamera di retromarcia, Park Assist, limitatore/regolatore di velocità programmabile), telefono (funzione vivavoce tramite connessione Bluetooth, accesso alla rubrica, visualizzazione delle foto profilo e avviso di chiamata) ed al “Citroen Multicity Connect”, i servizi di connettività disponibili tramite connessione 3G.
Presente anche il sistema Park Assist che aiuta nella ricerca del parcheggio, ed effettua una manovra automatica dopo averlo individuato: al conducente non resta che gestire acceleratore e freno mentre la telecamera di retromarcia mostra le immagini sullo schermo Touch Pad 7”. Da segnalare anche i tergicristalli “Magic Wash”: i diffusori del liquido lavacristalli sono integrati nelle estremità delle spazzole tergicristallo, in modo da erogare solo un sottile strato di detergente, la metà rispetto a un sistema tradizionale.
Citroen C4 Cactus: gli Airbump
Piccoli ma grandi. Furono la grande rivoluzione semplice ma geniale. Proprio loro, gli airbump, veri e propri “cuscinetti ad aria” integrati nelle fiancate e nei paraurti. Disponibili in quattro tinte (Nero, Grigio, Cioccolato e Sabbia), rappresentano un elemento di design ma anche un’efficace protezione contro i piccoli danni legati alla guida di tutti i giorni. Il morbido rivestimento realizzato in TPU (poliuretano termoplastico) integra delle piccole capsule d’aria in grado di attutire gli urti. Gli Airbump non richiedono manutenzione e contribuiscono alla riduzione dei costi di riparazione della vettura. Avevamo avuto modo di vederne la propria nascita nella fabbrica di Tarragona.
Citroen C4 Cactus: pregi e difetti
Piace:
– Design e cura stilistica
– abitabilità
– Consumi contenuti
– Airbump
– cura dei dettagli
Non piace:
– Cambio automatico lento e troppo lungo nella rapportatura
– Vetri posteriori a compasso
– Manca regolazione volante in profondità
– Migliorabili alcuni accoppiamenti dei lamierati
[progressbar title=”VOTO FINALE” value=”7.5″]
Citroen C4 Cactus 1.6 e-HDi ETG6: scheda tecnica
Numero porte 5
Numero posti 5
Bagagliaio (min-max) 348 – 1170 dm3
Capacità serbatoio 50 litri
Massa in ordine di marcia 1.055 kg
Lunghezza 415 cm
Larghezza 172 cm
Altezza 149 cm
Passo 259 cm
Motore
Motore 4 cilindri in linea
Cilindrata 1560
Alimentazione Diesel
Potenza max/regime 68kW (99 CV) a 4000 giri/min
Coppia max 250 Nm
Trazione Anteriore
Cambio Sequenziale
Marce 6
Prestazioni
Velocità max 184 km/h
Accelerazione 0-100km/h 10.7 secondi
Omologazione antinquin. Euro 6
Emissioni CO2 (g/km) 92
Consumi (litri/100 km)
Urbano 4.2
Extraurbano 3.3
Misto 3.6