Come rovinare una Dino: le modifiche sono orrende
Sotto le spoglie di questa Ferrari taroccata si nasconde una nobile sportiva costruita a Maranello
Osservando la foto in copertina non si può che rimanere sconcertati: l’immagine in questione immortala una Ferrari modificata, oppure un “tarocco” riuscito male? La risposta è decisamente più complicata, considerando che è affermativa ad entrambe le domande.
Travestimento mal riuscito
Le foto ci mostra una coupé di colore rosso, con tanto di loghi posticci del Cavallino rampante e proiettori posteriori rotondi, tipici di alcuni modelli della Casa di Maranello degli anni Novanta e Duemila. Analizzando meglio le due immagini, i più attenti potranno notare che sotto questo “travestimento” si nasconde una sportiva italiana degli anni ’70 prodotta a Maranello.
Una storia complicata
Si tratta infatti di una Dino 308 GT4 del 1975, coupé prodotta dalla Casa di Maranello sotto il “sub-brand” Dino e non con il marchio Ferrari. Il nome Dino rende omaggio al figlio di Enzo Ferrari, scomparso prematuramente. Bisogna inoltre sottolineare che questo modello ha dato vita anche alla Fiat Dino, frutto appunto di una joint venture tra i due marchi italiani.
Sacrilegio
Considerando la nobile storia della Dino 308 GT4 e anche il suo non indifferente valore economico e collezionistico, le modifiche apportate a questo esemplare, oltre ad essere di pessimo gusto, possono essere considerate un vero e proprio sacrilegio, frutto di un blasfemo dell’automobilismo.