MINI Cooper S: prova su strada
La MINI Cooper S si aggiorna con un motore Euro 6d, perde qualche cavallo, ma il brio ed il go-kart feeling non cambiano.
Un’icona di stile, di sportività, un modo di essere, parliamo della MINI che, nella Cooper S 3 porte, manifesta in maniera inequivocabile tutta la sua essenza. L’abbiamo provata con il nuovo motore Euro 6d arrivato in occasione del nuovo restyling.
Esterno: cambiamenti mirati
Per comprendere che la MINI è cambiata ci vuole un occhio allenato, un appassionato attento ai dettagli, perché sono proprio quest’ultimi che vanno a caratterizzare il nuovo modello, quello frutto dell’ultimo restyling. Il frontale presenta sempre i fari circolari a LED, ma ora i gruppi ottici anteriori contengono anche i fendinebbia che precedentemente erano annegati nel paraurti. A proposito, anch’esso è cambiato con nuove prese d’aria laterali, mentre la calandra si estende verso il basso fino ad inglobare le aperture inferiori. Dietro poi, il doppio scarico è un must, ma adesso è sormontato da un’unica luce retronebbia come le F1. Non manca l’estrattore che fa tanto racing, e le firme luminose che riproducono l’Union Jack. Spoiler, passaruota con protezioni più ampie, ed una fiancata pulita completano il quadro, ma nel dubbio, potete capire che è una Cooper S inquadrando dal retrovisore la famelica bocca per l’aria posizionata sul cofano, come vuole una tradizione consolidata.
Interno: a tutto tondo e con la strumentazione digitale
L’abitacolo della MINI è sempre un posto accogliente, che coccola guidatore e passeggero. Certo, dietro lo spazio non è il massimo con la 3 porte, per cui se avete famiglia o siete soliti ospitare amici sul divano posteriore è consigliabile la più ampia versione a 5 porte. Anche il bagagliaio da 211 litri non è al vertice della categoria per capienza, ma è ben fatto e, come il resto dell’auto, ben rifinito. In ogni caso, quando si viaggia in 2 può essere ampliato fino a 731 litri, e così il weekend di coppia è salvo. L’aspetto che soddisfa maggiormente chi guida una MINI è il sentirsi un corpo unico con l’auto, che ti avvolge, offre una buona visibilità, ed una posizione di guida da vera sportiva, con i comandi posizionati nel modo giusto grazie al valido allineamento tra volante, sedile e pedaliera. Per il resto, bisogna affidarsi al sistema di infotainment con schermo tondo da 8,8 pollici che è tanto scenografico quanto semplice da usare, anche per via del controller con cui ci si distrae meno durante la guida. La strumentazione è digitale, da 5 pollici, che abbiamo iniziato a vedere e ad apprezzare sulla MINI elettrica. Sulla carta 5 pollici non sono molti, uno smartphone di media grandezza ha uno schermo da circa 6 pollici, ma nella realtà quotidiana la posizione dello strumento è ideale, e la leggibilità ottima. A livello d’ergonomia e di praticità abbiamo riscontrato una certa difficoltà nello scorgere dal posto guida lo strumento per gestire le luci della vettura, ma con l’impostazione automatica dei fari si risolvono gran parte dei problemi.
Al volante: meno cavalli sotto il cofano ma la guida non ne risente
Quando si guida una sportiva, a meno che non si tratti di una hypercar, i cavalli, sulla carta, non bastano mai, ma diciamoci la verità: è più una questione di ego e di chiacchiere da bar che un’esigenza specifica vera e propria, e la MINI Cooper S di ultima generazione ne è un esempio. D’accordo, già so che gli smanettoni, i più scettici, potranno ribattere che si perdono decimi preziosi sullo scatto da 0 a 100 km/h (7,5 secondi contro 6,8 secondi del modello precedente) ma comunque si tratta di un bell’andare, e la velocità massima di 235 km/h, invariata, è un traguardo da autostrada tedesca e per chi frequenta le piste nei trackday. All’atto pratico però, dopo averla guidata sui percorsi più disparati, bisogna ammettere che 178 CV sono decisamente abbondanti per l’auto, e non fanno rimpiangere i precedenti 192 CV, ad ogni modo il motore è più sostenibile e rispetta la normativa Euro 6d, per cui in città si viaggia senza lo spauracchio delle restrizioni alla circolazione. Quello che rincuora, lo dico per gli appassionati più intransigenti, è che la dinamica è rimasta sostanzialmente la stessa, con un avantreno che quando si esagera manifesta un sottosterzo gestibile, ed un retrotreno che, volendo, può essere sfruttato in frenata ed in ingresso curva, rendendo la guida tra i tornanti più divertente. Ma occhio a non sottovalutarla, è sempre una MINI con la cattiveria di una piccola bomba, parente non troppo lontana della vettura che trionfava nei rally negli anni ‘60, per cui pretende rispetto e conoscenza dei fondamentali della guida sportiva quando viene impegnata. Il go-kart feeling è salvo, ed il sound in accelerazione potente e penetrante. Ottimo il cambio a doppia frizione a 7 rapporti, che rispetto al manuale toglie un po’ di poesia, ma risolve molti problemi e consente di tenere le mani sul volante, grazie alle pratiche levette. Rimane un particolare da evidenziare, quello dei consumi; ebbene, si percorrono in media 13 km/l, è difficile fare meglio, per un motivo molto semplice: con la MINI ci si diverte sempre, per cui è veramente arduo rinunciare ad una guida coinvolta, anche mentre si va a fare la spesa. A livello di ADAS bisogna integrare la dotazione, ma qualche sistema ormai diffuso non è disponibile nemmeno tra gli accessori.
Prezzo: si parte da 28.150 euro
La MINI Cooper S ha un prezzo base di 28.150 euro, ma su una vettura del genere il costo varia sempre perché e impossibile resistere alla tentazione di personalizzarla con i tanti accessori disponibili, per cui bisogna considerarlo realmente un prezzo di partenza, ed in fondo anche questo è il bello della MINI: è difficile vederne due esemplari perfettamente identici.