Toyota iQ: un mostro in fuoristrada con la meccanica della Vitara
L’incrocio automobilistico inarrestabile nell’off-road è opera di Eric Storz e si chiama Sciuki iQ 4×4
Prendete una Toyota iQ, o Scion, le vetture della Casa giapponese vengono vendute anche con questo Brand in altri mercati, aggiungetele una meccanica da off-road, il risultato è la Sciuki iQ 4×4. Per spiegazioni chiedere ad Eric Storz, colui che è stato capace di realizzare quella che è possibile definire una vera e propria follia automobilistica.
Corpo da iQ e meccanica da Vitara
Ovviamente, come è possibile intuire dal nome, c’è molto di Suzuki in questo veicolo non convenzionale, nello specifico di una Suzuki Vitara del passato, compreso il telaio e, udite udite, il motore V6 2.5 aspirato in grado di erogare 155 CV. Ma quali accorgimenti ha comportato una simile trasformazione?
Per prima cosa, il telaio è stato accorciato di 445 mm tra gli assi e di 406 mm a livello di sbalzo posteriore, altrimenti sarebbe stato difficile farlo combaciare con la carrozzeria, decisamente più corta, della iQ. Inoltre, il creatore di questo mini Bigfoot non ha esitato a prelevare componenti da una Jeep Grand Cherokee per la parte anteriore, mentre la trasmissione è un automatico a 4 rapporti e non mancano le ridotte.
Scarpe adatte al fuoristrada estremo
Con cerchi da 17 pollici che montano pneumatici Cooper da 31 pollici non ci sono ostacoli che questa iQ ipervitaminizzata non riesca a superare, e le foto lo dimostrano. D’altra parte, il passo corto e l’altezza da terra elevata, con un kit di sollevamento per innalzare di altri 3 pollici la vettura, aiutano non poco. Certo, questo si ritorcerà contro il guidatore in autostrada, ma è chiaro che per avere grandi capacità in off road bisognerà essere disposti anche a qualche rinuncia.
9.000 euro per una vettura unica nel suo genere
Il progetto sulla carta è interessante, e il prezzo, se si tirano le somme, con l’equivalente di 9.000 euro, è sicuramente conveniente, anche se, a dirla tutta, bisognerebbe contagiare le 90 ore di mano d’opera.