Toyota GR Yaris by Kanoo Racing: il piccolo bolide da 520 CV
l’elaboratore è riuscito ad estrapolare dal piccolo tre cilindri 1.6 litri la bellezza di 519 CV e 587 Nm di coppia massima.
La Toyota GR Yaris ha riacceso la passione degli amanti delle hot hatch, grazie a prestazioni “super” frutto di un know how tecnico erede degli storici bolidi da corsa della Casa dei tre ellissi, tra cui spicca la mai dimenticata Celica GT-Four, protagonista indiscussa dei rally degli anni ’90. La piccola creazione targata Gazoo Racing è anche una delle vetture più apprezzate dai tuner internazionali, questo perché si presta a elaborazioni più o meno estreme, ma quella realizzata dagli specialisti delle Kanoo Racing probabilmente li batte tutti.
Elaborazione esagerata
Il team che fa capo a Ebrahim Kanoo è riuscito a realizzare qualcosa di a dir poco spettacolare e incredibile, spremendo all’ennesima potenza il già potentissimo tre cilindri 1.6 turbo da 261 CV. Anche se non sono state diffusi molti dettagli sulle modifiche meccaniche apportate, sappiamo che l’elaboratore è riuscito ad estrapolare dal piccolo tre cilindri la bellezza di 519 CV e una coppia massima di 587 Nm.
Quel che è certo è che per toccare questo livello di potenza, il preparatore ha installato un kit Motec M142 PNP, abbinato ad un intercooler più performante, ad un inedito scarico sportivo e ad un filtro aria BMC. Dal punto di vista estetico, la vettura ha ricevuto un compelto kit aerodinamico in grado di ottimizzare l’efficenza dell’auto.
Record di accelerazione
Questi numeri da capogiro hanno permesso alla piccola Toyota di battere il record di accelerazione sul quarto di miglio con partenza da fermo, il tutto testimoniato da un filmato che definire adrenalinico risulta riduttivo. Il quarto di miglio (circa 400 metri) è stato coperto con partenza da fermo in un tempo di soli 11,02 secondi, mentre la velocità di uscita è risultata pari a 130 miglia orarie (209,2 km/h), il tutto ottenuto con pneumatici stradali di serie. Il record è stato ottenuto solo dopo due prove di “riscaldamento”, momento in cui la vettura aveva percoro la distanza in più di 11 secondi.