Ferrari F1-75: sarà l’auto della svolta o un rischio troppo grande?
La Ferrari F1-75 sarà in grado di riportare il titolo a Maranello o sarà un ennesimo fallimento tecnico degli uomini in rosso. Proviamo a capire.
La voglia di tornare a primeggiare, la volontà di riportare il Cavallino Rampante in vetta dove merita di stare, su questa spinta nasce la nuova monoposto Ferrari F1-75, la prima dell’inedita generazione di vetture a effetto suolo. Appena è stato tolto il velo a questa attesa protagonista, le sensazioni di tutti quanti sono state di stupore e di meraviglia.
La macchina colpisce l’occhio, è decisamente bella, e solitamente in Formula 1 l’estetica si associa anche alla velocità, ma stavolta le soluzioni pensate da Mattia Binotto e da tutta la schiera di ingegneri e tecnici di Ferrari saranno utili per riportare in Italia un titolo mondiale che manca dal 2008, quando la coppia Massa-Raikkonen conquistò la classifica costruttori?
Le soluzioni innovative
I proclami sono tanti, questa è un’auto che vuole onorare e omaggiare lo spirito e la memoria di Enzo Ferrari, il Drake, per questo motivo c’è da aspettarsi ancora qualcosa in più, come se la posta in ballo non fosse già molto alta. A Maranello hanno speso gli ultimi anni sullo sviluppo della F1-75, interpretando il regolamento in modo differente, cercando delle soluzioni tecniche che lasciano a dir poco sbalorditi.
Rispetto alle vetture concorrenti già presentate, la Ferrari si staglia di fronte all’osservatore in modo diverso, ha qualcosa che le altre non hanno, il che si potrebbe – semplicisticamente – tradurre in: o bene bene o male male. La monoposto è caratterizzata da una profonda pulizia aerodinamica, ci sono sospensioni posteriori con inclinazione differente, e pance alte nella parte iniziale con un incavo in una zona del tutto inedita. Lo stesso anteriore va interpretato come la ricerca di una soluzione totalmente nuova, così come le aperture per far respirare la power unit. Basterà tutto questo per recuperare un enorme gap con chi si è giocato titoli e allori fino allo scorso anno?
A rischio all-in
Quello della Ferrari sembra quasi un azzardo, un rischiare il tutto per tutto per arrivare al bottino pieno. Basta fare la figura delle comparse, il Cavallino vuole vincere e stupire, questo sembrerebbe il diktat. Adesso però la parola passa alla pista, che è il giudice supremo e darà il verdetto finale sulla bontà delle ricerche, dello sviluppo e dell’impegno che gli uomini della Ferrari hanno messo in questa vettura – figlia del nuovo regolamento – nel corso di questi anni.
Solitamente distaccarsi molto, a livello tecnico, dalla concorrenza sembra un azzardo, che però la Scuderia di Maranello ha voglia di percorrere con una certa spavalderia. Se tutto funzionerà alla perfezione – forse – avremo una vettura capace di stroncare la concorrenza, in caso contrario ci troveremo di fronte a uno dei più grossi fallimenti (per investimenti, ambizioni e speranze) della lunga storia della Ferrari. Ai posteri l’ardua sentenza.