Multe stradali, che fine fanno i proventi? Tanti enti non lo comunicano
Il 30,9% delle amministrazioni locali (Comuni, Province ed Unioni di Comuni) non ha provveduto nel 2021 ad inviare al Governo il rendiconto delle multe elevate nel 2020 sul proprio territorio: si tratta di un obbligo sancito dalla legge.
Ecco una questione che, ad una prima occhiata, sembrerebbe riguardare esclusivamente i funzionari della pubblica amministrazione, e solamente in maniera marginale i consumatori. In realtà, ad essere interessati sono soprattutto questi ultimi, poiché gli enti locali devono dimostrare (e non tutti lo fanno) come vengono impiegate le somme di denaro raccolte. Si tratta dei proventi delle multe da infrazioni al Codice della Strada.
Nel 2021 quasi un ente locale su tre (il 30,9%, per la precisione) non ha inviato al Governo entro i termini di legge (il 31 maggio) i dati relativi al rendiconto delle multe stradali 2020, comprese quelle elevate con l’autovelox. Se si tiene conto che l’ammontare complessivo è stato nell’ordine di 3 miliardi di euro, la considerazione è presto fatta: ci sarebbero 927 milioni di cui si attende di conoscere la destinazione.
Buoni e cattivi
Il Ministero dell’Interno ha rilevato, come emerso durante una recente puntata di “Mi Manda Raitre”, che fra le regioni “virtuose” spicca la Toscana, dove solamente 21 amministrazioni locali sulle 273 presenti sul territorio sarebbero risultate inadempienti (in termini percentuali, questo si traduce nel 7,6%). All’opposto, troviamo la Valle D’Aosta, in cui il 64,8% (cioè 48 su 74) non avrebbe provveduto all’invio della documentazione entro la data prefissata.
Tiriamo le somme
Ben 25 le amministrazioni provinciali (21 delle quali al sud, e 4 al nord Italia) che non avrebbero mandato i rispettivi rendiconti, e su 14 città metropolitane sarebbero cinque quelle inadempienti: Genova, Napoli, Messina, Palermo e Catania. “Sicuramente ci sono altre priorità, ma siamo sempre in attesa di ricevere dal Governo i dati completi dei proventi delle multe dagli enti locali”, ha “twittato” Simone Baldelli.
Il messaggio pubblicato dal deputato forzista – già componente della Commissione Trasporti e che all’inizio di dicembre 2021 era stato nominato presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei Consumatori e degli Utenti – sul proprio profilo Twitter, è arrivato a mo’ di commento di quanto evidenziato a “Mi Manda Raitre”, dove ha preso parte anche Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
La questione non è neanche di strettissima attualità. Spulciando gli archivi delle notizie, emerge che il problema dei Comuni inadempienti era già stato affrontato a dicembre 2021.
È un fatto di trasparenza, obbligatorio per gli enti locali
Va considerato che la legge prescrive, entro il 31 maggio di ogni anno, una relazione telematica sugli introiti che derivano da multe (comprese quelle elevate con autovelox) che ogni amministrazione deve inviare al Governo.
Con l’approvazione del DL Infrastrutture avvenuta dal Parlamento a novembre 2021 e che contiene diverse novità al Codice della Strada, una norma riguarda proprio questo argomento: l’obbligo, per le amministrazioni locali, di pubblicare con cadenza annuale una relazione sulle multe, entro il 30 giugno di ogni anno. Comuni, Province ed Unioni di Comuni dovranno provvedere alla pubblicazione sul proprio sito Web di un consuntivo sulle somme incassate nell’anno precedente, e le modalità di come effettivamente tali somme sono state utilizzate. Dal canto suo, il Ministero dell’Interno dovrà rendere note (sempre attraverso il proprio sito istituzionale) le relazioni dagli enti locali entro sessanta giorni dall’avvenuta ricezione di ogni documento.