Ucraina: distrutto l’Antonov An-225 Mriya, l’aereo più grande del mondo
La guerra porta morte, miseria e distruzione e non risparmia niente e nessuno. Figlia della perfidia umana, è la negazione della vita.
In un quadro di notizie drammatiche come quelle che giungono dall’Ucraina, la priorità è la pace. La mente corre subito alle vittime sul campo di guerra e al rischio di un conflitto allargato, letale per la specie umana. In questo scenario, la distruzione dell’Antonov An-225 Mriya, considerato l’aereo più grande al mondo, passa decisamente in secondo piano, ma è un ulteriore segno della situazione sempre più degenerata che stiamo vivendo.
Si trattava di un velivolo da trasporto strategico di fabbricazione ucraina, nato in esemplare unico, che vantava diversi primati. Prima della sua riduzione in frantumi, nel corso di un’attacco russo all’aeroporto di Hostomel, era quello con la maggiore lunghezza di sempre (84 metri) e con la più grande apertura alare (88,74 metri) tra gli aerei entrati in servizio (il terzo in assoluto).
Figlio del programma spaziale sovietico, fu ideato per il trasporto di componenti destinate alle missioni in orbita. Sul suo dorso poteva inoltre caricare la navicella Buron, simile allo Shuttle statunitense. In tempi recenti, l’Antonov An-225 Mriya era stato convertito ai trasporti umanitari ed industriali, grazie alla sua capiente stiva.
Oltre che un aereo da record, era anche una bandiera: forse per questo è stato distrutto dai russi, che hanno dimenticato in fretta le sue missioni al loro servizio. Il velivolo, spinto da 6 motori Turbofan ZMKB Progress D-18T, poteva raggiungere gli 850 km/h di velocità massima, con un’autonomia di 15.400 km (4.000 a pieno carico).