Citroen CX: la storia della berlina aerodinamica
Erede della mitica DS, la storica Citroen CX fu proposta anche nelle varianti Break e Familiale con la carrozzeria station wagon, nonché nelle declinazioni Prestige e Limousine a passo lungo
Oltre quarant’anni fa, Citroen ebbe l’arduo compito di sostituire l’ammiraglia DS, dopo quasi due decenni di successo. La Citroen CX, erede della “dea”, fu presentata ufficialmente nel mese di ottobre del 1974, durante il Salone di Parigi. Esteticamente, la vettura era caratterizzata dall’aerodinamica carrozzeria a due volumi, con la configurazione a quattro porte e, quindi, sprovvista del portellone posteriore. Era lunga 463 cm, larga 173 cm e alta 136 cm, mentre il passo misurava 285 cm. La denominazione fu scelta proprio per omaggiare la sigla CX del coefficiente di penetrazione aerodinamica, pari a 0,34 per questa vettura. Lo stile della Citroen CX fu firmato dal designer Robert Opron, coadiuvato dal collega Michel Harmand che curò il design degli interni. L’elemento distintivo dell’abitacolo era la plancia “futuristica”, con la strumentazione a ‘penisola’, il volante monorazza e il cruscotto composto da tachimetro e contagiri a lettura diretta su tamburo rotante.
La Citroen CX fu l’ultimo progetto curato sotto la supervisione dei manager Pierre Boulanger e André Lefebvre, prima dell’acquisizione di Citroen da parte della famiglia Peugeot, avviata proprio nel 1974 e conclusa due anni più tardi. Per quanto riguarda la meccanica, la Citroen CX aveva la scocca portante, il motore in disposizione trasversale, il cambio manuale a quattro marce in linea (o in asse) fissato al telaio mediante giunti elastici, la trazione anteriore, l’impianto frenante a doppio circuito con quattro freni a disco e, soprattutto, le sospensioni idropneumatiche ad altezza costante ereditate dalla DS. Tra le altre caratteristiche estetiche della Citroen CX figuravano anche la vetratura laterale a “sei luci”, la coda tronca con il lunotto concavo, l’ampio parabrezza con tergicristallo unico e le ruote posteriori parzialmente carenate. Concepita per il massimo comfort su strada, questa vettura annoverava anche l’ampia abitabilità e l’elevata capacità del bagagliaio tra gli elementi distintivi.
Al momento del lancio, la Citroen CX era disponibile solo con il motore 2000 a benzina da 102 CV di potenza, lo stesso della DS 19 che consentiva di raggiungere la velocità massima di 174 km/h e percorrere in media 9,5 km con un litro di carburante. Nel mese di gennaio del ’75 debuttò anche la versione con il propulsore 2200 a benzina, lo stesso della DS 21, da 112 CV di potenza e 179 km/h di velocità massima. In questa declinazione, la vettura era riconoscibile per la presenza della spia del freno di stazionamento e per le finiture più curate dell’abitacolo. Nel 1975, la Citroen CX conquistò il titolo di “Auto dell’Anno”, assieme al “Premio Sicurezza” e al riconoscimento “Award Auto Style”. Inoltre, la gamma fu declinata negli allestimenti Confort, Super e Pallas (con paraurti ‘gommati’), affiancati dall’allestimento speciale Administration. Infine, nel mese di dicembre del ’75 debuttò la motorizzazione 2200 Diesel da 66 CV di potenza che permetteva alla vettura di raggiungere la velocità massima di 146 km/h.
Anche l’anno 1976 fu ricco di novità per la Citroen CX, a partire dalla variante station wagon Break che, grazie al tetto rialzato, aveva il bagagliaio da circa 2.000 litri di capienza a pieno carico. La relativa gamma comprendeva anche la versione Familiale, con la configurazione dell’abitacolo a otto posti. Inoltre, debuttò l’unità a benzina 2400 da 115 CV e 180 km/h di velocità massima, in sostituzione del motore 2200. Tuttavia, la novità più importante del ’76 per la Citroen CX fu l’introduzione della lussuosa versione Prestige, con il passo più ampio e riconoscibile per la carrozzeria più lunga di 25 cm. La caratteristica principale di questa declinazione era l’eccellente abitabilità, soprattutto dietro, con 71 cm di spazio per le gambe degli occupanti del divanetto posteriore. La dotazione di serie della Citroen CX Prestige comprendeva il tetto in vinile, il climatizzatore, l’autoradio, gli alzacristalli elettrici e il servosterzo assistito ad azionamento progressivo (funzionale alla velocità, con ritorno automatico in rettilineo). Tra gli optional, invece, figuravano gli interni in pelle, il telefono, la TV e la frizione automatica C-Matic con il convertitore di coppia che eliminava il pedale della frizione.
Nel mese di maggio del 1977 debuttò la sportiva Citroen CX GTi, con il motore a benzina 2400 ad iniezione elettronica da 130 CV di potenza e 189 km/h di velocità massima, abbinato al cambio meccanico a cinque marce. Riconoscibile per la presenza di cerchi in lega e fendinebbia, nonché per l’assenza di cromature, aveva l’equipaggiamento standard completo degli specchietti retrovisori esterni a comando elettrico. Il suddetto propulsore, inoltre, fu adottato anche dalla versione Prestige. Nel 1978 cominciò l’aggiornamento della gamma della Citroen CX, con l’introduzione del motore 2500 Diesel da 75 CV di potenza e 156 km/h di velocità massima, abbinato sia al cambio manuale a quattro marce che al cambio meccanico a cinque rapporti. L’anno seguente debuttò il rinnovato propulsore a benzina 2000 in lega leggera da 106 CV di potenza e 176 km/h di velocità massima, abbinato esclusivamente al cambio manuale a cinque marce e destinato alle versioni negli allestimenti Reflex ed Athena. Sempre nel ’79 fu introdotta la tanto richiesta spia di riserva del carburante, nonché la variante Limousine a passo lungo con la motorizzazione diesel.
Nel 1982, la versione con il motore 2000 a benzina fu proposta con la sigla CX 20, anche in abbinamento agli allestimenti RE e TRE. Altre novità furono introdotte l’anno successivo, come il propulsore 2500 Turbo Diesel da 95 CV con gli allestimenti RD e TRD, oppure il motore a benzina 2500 da 136 CV per le declinazioni GTi e Prestige. Sempre nel 1983, tutti i modelli prodotti dalla Citroen, compresa la CX, adottarono il parabrezza stratificato. Non mancarono gli aggiornamenti per la Citroen CX anche nel 1984, a partire dalla variante Limousine con la motorizzazione turbodiesel. Ma la novità più importante fu la CX GTi Turbo, equipaggiata con il propulsore a benzina 2500 sovralimentato da 166 CV di potenza, ‘sufficienti’ per poter spingere l’auto fino a 220 km/h di velocità massima. Nel mese di luglio del 1985, invece, debuttò la Citroen CX 2, ovvero la versione sottoposta al restyling di fine carriera. Era disponibile anche con il dispositivo ABS, a richiesta solo per la versione sportiva GTi Turbo, il cui motore fu adottato l’anno seguente dalla rinnovata Prestige. La Citroen CX 2 è ricordata anche per l’iconica campagna pubblicitaria di lancio, con l’attrice e cantante Grace Jones come testimonial.
Nonostante fosse già sul viale del tramonto, la Citroen CX 2 fu equipaggiata, nel 1987, con il motore 2500 Turbo Diesel da ben 120 CV di potenza, grazie all’adozione dell’intercooler. In questa configurazione, la CX 2 diventò l’auto a gasolio più performante sul mercato europeo per l’epoca, in quanto raggiungeva la velocità massima di 195 km/h e accelerava da 0 a 100 in 10,5 secondi. L’ultima novità assoluta risale al 1988, con la versione speciale Vip. Nel 1989 debuttò la sostituta Citroen XM e terminò la produzione della CX con la carrozzeria berlina, ma proseguì la commercializzazione della CX Break. Quest’ultima fu proposta, nel 1990, anche nella versione TGD con il suddetto propulsore turbodiesel. La Citroen CX Break uscì dal mercato italiano nel mese di maggio del 1991, mentre l’addio definitivo risale al 1992 con la produzione degli ultimi 2.000 esemplari della versione speciale CX Evasion. In quasi vent’anni, la Citroen CX è stata prodotta esattamente in 1.169.695 esemplari, di cui il 13% circa con la carrozzeria station wagon che fu allestita anche come ambulanza. Inoltre, la CX è stata l’ultima vettura di Citroen ad essere commercializzata sul mercato statunitense, anche se non ufficialmente con il brand del Double Chevron ma per conto dell’importatore locale.
Numerose sono state le partecipazioni della Citroen CX in ambito agonistico: Rally Costa d’Avorio-Costa Azzurra nel 1975; Parigi-Dakar e Tour Automobile Senegal (con vittoria) nel 1976; Rally di Acropoli, Rally Londra Sydney e Rally del Marocco (con vittoria) nel 1977; Rally di Monte Carlo, con la versione diesel e l’equipaggiamento al femminile composto dal pilota Christine Dacremont e la navigatrice R. Ganaelle. La Citroen CX è tristemente nota anche per esser stata protagonista involontaria di un episodio di cronaca nera, vale a dire l’omicidio di Mino Pecorelli del 1979. Il giornalista, affezionato cliente della Casa francese, fu assassinato a bordo della sua CX color verde. Sul mercato delle auto d’epoca, la Citroen CX è molto gettonata, anche se non allo stesso livello dell’antenata DS. Le versioni più richieste sono la sportiva GTi e la lussuosa Prestige, le cui quotazioni sono più alte rispetto alle altre declinazioni. Molto ambiti anche gli esemplari dei primi anni di commercializzazione, perché immatricolati con la targa posteriore di forma quadrata che scomparve nel corso del 1976.