Targa Florio: Floriopoli è da salvare, ecco la petizione online
Un progetto di ammodernamento alla linea ferroviaria Palermo-Mezzina-Catania passa troppo vicino a Floriopoli e ne mette a rischio alcune strutture: la Sovrintendenza avvisa che l’opera non dovrà “toccare” lo storico complesso.
La guerra in Ucraina, la difficile situazione dei consumi legata al caro bollette ed ai folli e continui rincari dei carburanti; per non parlare dell’emergenza sanitaria, nient’affatto superata. Sono, queste, le tre questioni più importanti e di strettissima attualità. Ce n’è tuttavia un’altra, che riguarda non solamente tutti gli appassionati di Motorsport, ma che si lega in modo indissolubile alla storia delle competizioni ed all’importanza culturale della Sicilia nel mondo. È un vero e proprio monumento ad un passato che rimane sempre vivo nella memoria collettiva, anche perché lo si può “toccare” materialmente.
Si tratta di Floriopoli, il “complesso” formato dalle Tribune di Cerda, i box, la torre dei cronometristi e l’ampia curva immortalata in migliaia di immagini nella lunga epopea (1906-1977) della Targa Florio. Come dire: “’a Cursa” siciliana per eccellenza, una delle competizioni più famose ed ammirate al mondo. Invidiata da milioni di enthusiast di altre nazioni perché è solamente “nostra”.
Ebbene: il guaio, per la memoria della “Targa”, potrebbe essere addirittura doppio, in quanto non solamente all’orizzonte non c’è nulla che lasci pensare ad una definitiva riqualificazione del “Piccolo Circuito delle Madonie”. Ad essere messo a rischio potrebbe esserci in effetti il “cuore” della Targa Florio. Floriopoli, appunto.
Tanto che è già stata organizzata una petizione online, e ad essere intervenuta è la Sovrintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo, con un parere di competenza, già trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica ed al Ministero della Cultura. Una mossa che, in effetti, potrebbe salvare il complesso. Ma andiamo con ordine.
Cosa dice il progetto
Esiste infatti, nero su bianco, il progetto definitivo, da parte di RFI ed affidato a Italferr, relativo ad opere di ammodernamento e di raddoppio di un tratto ferroviario (da Fiumetorto a Lercara Friddi, che interessa nello specifico i territori comunali di Castronovo di Sicilia, Termini Imerese, Sciara, Montemaggiore Belsito, Sclafani Bagni, Cerda, Lercara Friddi, Roccapalumba, Aliminusa, Caccamo, Alia) della linea Palermo-Messina-Catania. Le procedure di “via libera” sono state velocizzate grazie al PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ed al PNIEC-Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima. Il programma è consultabile nel portale online del Ministero dell’Ambiente, con dati, documentazioni, capitolato dell’opera, valutazione di impatto ambientale. Ed il link per la presentazione di eventuali osservazioni (niente di strano: è obbligatorio che ci sia), con scadenza al 12 marzo 2012. La deadline è dunque imminente, e bisogna far presto.
La tratta interessata (appunto da Fiumetorto a Lercara Friddi) misura una trentina di km. Fra i lavori che sarebbero eseguiti, un nuovo viadotto, che collegherebbe il bivio di Sciarra con la Vallata del Torto, e terminerebbe nelle immediate vicinanze di Floriopoli dove si prevede la realizzazione di una rotonda, una strada ed il consolidamento del costone. Il rischio, sottolinea Autosprint, è che l’impatto di Floriopoli potrebbe venire stravolto per sempre: addirittura, la Torre dei cronometristi rischierebbe di essere abbattuta.
I sindaci: “A rischio la storia e la bellezza del territorio”
Le nuove strutture, prosegue Autosprint, avevano già messo in allarme nel 2004 il Consiglio comunale di Termini Imerese, che in quell’occasione espresse parere contrario ad una simile eventualità proposta da RFI (in quel caso ci si riferiva ad una serie di lavori sulla tratta Palermo-Agrigento). Il sindaco di Termini Imerese Maria Terranova, riferisce un recente “lancio” Ansa, ha ribadito il proprio “no”, unito a quello degli amministratori di altri Comuni del territorio madonita, sul pericolo che il circuito della storica Targa Florio possa essere modificato: “In questo modo, si mette a rischio la straordinaria bellezza e la storia del nostro territorio”.
In questi giorni, il primo cittadino di Termini Imerese ha incontrato, insieme al sindaco di Cerda ed ai rappresentanti della Città metropolitana di Palermo, il commissario straordinario del PNRR alle Opere per il sud, facendo presenti i timori ma anche presentando alcune soluzioni alternative:
I ministeri non possono non tenere conto dei sindaci, e dunque dei cittadini, dei territori interessati. Il rischio è che, pur di spendere soldi (del PNRR), si mette a repentaglio un patrimonio dal valore inestimabile. Chiaramente ci aspettiamo una forte e chiara presa di posizione anche e soprattutto da parte della Regione Siciliana.
Anche la politica regionale si è mobilitata
Sui timori di intaccare parte dello storico tracciato della Targa Florio, avanzati da alcuni sindaci delle Madonie, interviene anche una levata di scudi dai rappresentanti della Regione. Come riferisce il Giornale di Sicilia, il deputato siciliano del PD Carmelo Miceli ha depositato un’interrogazione ad hoc in Commissione Ambiente. Il documento, all’indirizzo del presidente del Consiglio e ai ministri della Transizione ecologica, delle Infrastrutture, del Turismo e della Cultura, evidenzia la necessità di operare una modifica al progetto, in modo da salvaguardare Floriopoli ed il percorso della Targa (che fra l’altro, come specifichiamo più sotto, è patrimonio storico-culturale, ed anche la Sovrintendenza ha già fatto sentire la propria voce):
Le opere di soppressione, demolizione e nuove costruzioni legate al progetto ferroviario avrebbero pesanti ed ingiustificate ricadute sul patrimonio naturale, storico, sportivo, culturale e turistico dell’area interessata e di tutta la Provincia di Palermo.
La modifica, osserva il deputato “dem” alla Regione Siciliana, va attuata “Con il coinvolgimento delle parti interessate”, vale a dire non solamente i Comuni situati lungo il percorso della Targa Florio, ma anche delle Associazioni.
Categorico, dal canto suo, è il responsabile Enti Locali del PD Marco Guerriero, che – prosegue il Giornale di Sicilia – non esita, “Se l’atteggiamento di RFI non cambierà nelle prossime 48 ore”, a dichiararsi pronto a “Fare le barricate sui luoghi, per evitare l’ennesimo scempio di cemento, che va contro la tutela dell’ambiente e del paesaggio, della storia, della cultura, del turismo e dello sport: tutti valori che invece l’Europa con il PNRR vuole promuovere e valorizzare”.
C’è una petizione
A questo proposito, è doveroso segnalare una petizione Web, consultabile su Change.Org “Targa Florio: salviamo le strutture di Floriopoli dal nuovo progetto RFI” e proposta dall’Associazione Amici della Targa Florio. Occorrono 2.500 firme: l’aggiornamento, nel pomeriggio di mercoledì 9 marzo, indica che manca poco a raggiungere questo obiettivo.
La Sovrintendenza: il progetto non deve toccare Floriopoli
A buttare un po’ di acqua sul fuoco, arriva – come si apprende da una news Ansa pubblicata mercoledì 9 marzo – il parere di competenza, espresso lo scorso 3 marzo dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo e trasmesso ai ministeri della Transizione Ecologica e della Cultura.
La relazione, a cura dell’ufficio diretto da Selima Giuliano, di fatto condiziona l’autorizzazione alla salvaguardia dello storico tracciato della Targa Florio e delle strutture di Floriopoli, con tribune, box e torre dei cronometristi.
Nel dettaglio, la Sovrintendenza ha dato parere negativo all’ipotesi di realizzazione del viadotto e delle due rotonde, che in base all’attuale “capitolato” di progetto rischierebbero di compromettere la storicità dell’area e delle edificazioni già esistenti.
È chiaro, a questo punto, che il progetto dovrà tenere conto delle indicazioni da parte della Sovrintendenza, dove fra l’altro viene fatto presente che la “Targa” è un monumento storico.
Targa Florio è patrimonio storico-culturale
L’importanza della “Targa” è tale che da tempo è stata dichiarata patrimonio storico-culturale della Regione Siciliana, insieme ai tre Circuiti delle Madonie (il “Piccolo”, da 72 km; il “Medio” di 108 km, ed il “Grande” da 148 km) nonché alle stesse Tribune di Floriopoli. La motivazione consiste nel riconoscimento del contributo prodotto dalla Targa Florio alla positiva diffusione dell’immagine della Sicilia nel mondo.
https://www.autoblog.it/post/1014455/targa-florio-i-circuiti-madoniti-della-mitica-corsa
Di più: come riporta Ansa, la Targa Florio è stata iscritta, il 26 giugno 2009, nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana (n. 129 del Libro delle Celebrazioni). Inoltre, a giugno 2020, il “brand” Targa Florio è stato dichiarato di interesse culturale, ai sensi dell’art. 10 del dl 42/2004.