Formula 1: Le pagelle del GP d’Europa 2016
I nostri voti (semi seri) al fine settimana di Baku della Formula Uno. Promossi quasi tutti, ma vince più di tutti la noia.
F1 2016 – Pagelle da Baku, capitale dell’Azerbaijan, cattedrale nel cuore dell’Europa (?) che ha mostrato un circuito veloce, velocissimo, talmente veloce che la gara è finita praticamente il venerdi, quando si è notata un “piccolo” dominio da parte di Nico Rosberg.
Il tedesco passeggia lungo i muretti dei sei chilometri di tracciato, mentre dietro se le danno di santa ragione. Volano le Mercedes, vola Bottas a oltre 370 km/h rilevati, volano imprecazioni nei team radio di Kimi Raikkonen. Un gran premio di una noia rara, il cui brivido più grande l’ha regalato proprio Rosberg sì, ma a fine gara, quando si da in faccia il jack della radio che usciva dalla tuta. Tutti pronti? Via alle pagelle
Nico Rosberg, voto 10-: se la rideva il tedeschino biondo sosia di Di Caprio. Con quella macchina e quel motore sapeva bene che poteva esserci solo il compare di box a togliergli la vittoria. E invece l’hollywoodiano Luigino decide di fare Harakiri lasciandogli campo libero. Domina, stradomina, e perfino quando ha problemi con uno dei duemila manettini sul volante, lui fa il suo lavoro da secchioncello, sistema tutto senza nemmeno l’aiuto dai box, e conquista la vittoria dopo alcune gare sottotono. Ha talmente tanto margine che vince, scende dalla macchina, esulta, si asciuga e, solo poi arriva Vettel sul traguardo. Noioso
Sebastian Vettel, voto 9: fa il suo dovere, il compito perfetto. Sorpassa il giusto, tira il giusto, amministra il giusto. Anzi, più che il giusto. Perchè quattro mondiali mica li vinci come tutti noi mortali alla Playstation. Il che ti da anche quella caratura da maschio Alpha da decidere di non rientrare ai box e gestire per 21 giri le gomme. Conquista un secondo posto eccellente per la Ferrari di oggi. Missione completata
Sergio Perez, voto 10: Il messicano guida una Force India. Che, per carità, ha il motore di Stoccarda, ma lui ti fa podio in rimonta, guida alla perfezione, supera Raikkonen all’ultimo giro pur sapendo che il podio era suo per la penalità al finnico, da uno schiaffo morale al compagno di squadra staccato di una quarantina di secondi. Mica male per uno che dopo la McLaren doveva aver chiuso la carriera in F1. Furia Messicana
Kimi Raikkonen, voto 10: si punteggio pieno. Mica per la quarta piazza no. Anzi, per quella si doveva dare la sufficienza striminzita. Kimi però è il vero showman di questa gara: una sfiga clamorosa nel seguire Ricciardo proprio mentre lui rientra ai box, mettendo quindi le ruote sulle righe di delimitazione box con conseguente penalità, e sopratutto dei team radio da film comico: imprecazioni, parolacce, invettive coatte contro il compagno di squadra. “Dite a Vettel di sbrigarsi sennò lo risupero” o “che ca**o devo modificare sul volante, ditemelo” valgono il prezzo del biglietto
Lewis Hamilton, voto 4: ecco, quando si mette a fare lo sbruffone così, a Lewis verrebbe voglia di mandarlo a quel paese “Io non ho bisogno del simulatore. Io non ho bisogno di girare il tracciato a piedi il giovedi”. Si bravo Luigino, bravo. E infatti sei l’unico che si stampa il sabato contro un muretto durante le qualifiche. Parte dietro e rimane mogio mogio. Ha problemi alla macchina, chiede cosa deve modificare e dal muretto box gli ricordano che “Lewis, non possiamo dirtelo” (complimenti a chi ha limitato le comunicazioni radio) e lui la spara grossa “ok inizio a modificare ogni manettino fino a quando non lo trovo”…certo certo, facciamo le cose a casaccio, mentre il compagno secchione che ha studiato ti risolve il problema in un nano secondo. A studiare!
Muretto box Red Bull, voto 5: diciamoci la verità: non ci hanno capito nulla a Baku. “facciamo la macchina scarica di alettoni, tanto abbiamo un telaio da paura”. Per carità, tutto vero. E infatti in qualifica sono andati pure forte i piloti delle lattine. Peccato che poi in gara le gomme proprio non ne volevano sapere di gommare. Mossa della disperazione? Usare una gomma mai usata prima da nessuno. Qualche punto guadagnato certo, ma Ricciardo partiva in prima fila oh..
La gara, voto 3: bello il circuito eh. Belle le curve da quasi trecento chilometri orari. Però se mi fai 16 curve da novanta gradi su 20, poi non ti arrabbiare se i Tilkodromi poi ti fanno le gare mezze noiose. Se poi ci infili un rettilineo lungo come la Salerno-Reggio Calabria, non puoi pensare che i piloti superano nelle curve. Aridatece Spa-Francorchamps