F1: Max Mosley è morto suicida, lo sostiene il Daily Mail
L’ex presidente della FIA, Max Mosley, scomparso lo scorso maggio a 81 anni si sarebbe tolto la vita con un colpo di pistola. Lo rivela il Daily Mail.
Il 23 maggio del 2021, Max Mosley è morto all’età di 81 anni, ma a distanza di quasi un anno da quel fatto, il Daily Mail rivela quale sia la vera causa del decesso: suicidio. L’inglese, ex presidente della FIA, si sarebbe sparato dopo aver saputo che gli sarebbero rimaste poche settimane di vita a causa di un linfoma alla prostata. Il giornale britannico avrebbe raccolto delle testimonianze fondamentali per mettere luce su questa vicenda, a cominciare da alcuni medici che avevano in cura l’ex deus ex machina della F1. Mosley avrebbe lasciato la vita nel suo appartamento di Chelsea, a Londra, lasciando un biglietto sulla porta della sua camera con su scritto: “Non aprite, chiamate la polizia”.
Una vita a tutta velocità
Max Mosley, figlio Oswald Mosley, ministro laburista e fondatore della British Union of Fascist, ha condotto una vita a tutta velocità. Si è prima laureato in fisica, poi ha proseguito gli studi in legge divenendo avvocato. Appassionato di motori ha prima corso nelle categorie minori, con relativo successo, poi agli inizi degli anni ’70 diviene uno dei fondatori della March, scuderia che disputerà alcune stagioni di Formula 1.
Nel 1974 insieme a Bernie Ecclestone e agli altri titolari di team inglesi dà vita alla FOCA (Formula One Constructors Association) per trattare i diritti commerciali di queste scuderie con la FISA, l’organo di governo dell’automobilismo presieduto da Jean Marie Balestre al quale subentra nel 1993. Mosley diviene quindi presidente della FIA, fino allo scandalo sessuale che lo ha colpito nel 2008. Questo fatto è noto a tutti, il tabloid News of the World pubblicò delle immagini mentre Max partecipava a un’orgia con richiami nazisti. Fu la fine della sua carriera.
Attento alla sicurezza
Molto attento alle tematiche relative alla sicurezza, ha combattuto affinché le strade fossero più sicure, introducendo i crash test Euro Ncap per le vetture stradali e contribuendo in modo fattivo all’arrivo di standard di sicurezza passiva per le produzione di serie. Dopo la tragica e prematura dipartita di Ayrton Senna il primo maggio del0 1994 a Imola, Mosley rivoluzionò i regolamenti per avere una Formula 1 con regole molto più solide per la sicurezza dei piloti.
Gli ultimi anni di vita
Nel 2009 cedette la presidenza della FIA a Jean Todt, portando avanti una causa contro il News of the World, vincendola. Il tabloid fu condannato al pagamento di 75.000 euro per la violazione della privacy delle persone coinvolte, mentre Mosley ebbe diritto a un risarcimento di 1 milione di sterline dall’editore. Non soddisfatto aveva fatto causa anche a Google per far valere il diritto all’oblio. L’ex presidente della FIA, nel frattempo fu colpito dalla morte del figlio Alexander, deceduto nel maggio del 2009: il 39enne era deceduto a Notting Hill per un’overdose di eroina.