Bizzarrini 5300 GT Corsa Revival: un gradito ritorno
Lo storico Marchio Bizzarrini rinasce in Inghilterra e dà vita a 24 esemplari della 5300 GT Revival, ispirata alla supercar del passato.
Il ritorno dello storico Marchio Bizzarrini è una notizia che riempie di gioia chi stropiccia gelosamente le foto di auto classiche, di vetture speciali del passato. Per ridare vita a questo brand italiano tanto noto alcune decadi fa ci hanno pensato una serie di investitori (tra cui l’ex Aston Martin Ulrich Bez) che hanno fissato la sede produttiva in Inghilterra. Il loro obiettivo è quello di proporre una serie limitata di 24 esemplari della vettura più famosa della Casa che fu fondata da Giotto Bizzarrini.
Un progetto ambizioso
La Bizzarrini 5300 GT Corsa Revival riprendere fedelmente il telaio 0222 che prese parte alla 24 Ore di Le Mans del 1965, vincendo la classe e rientrando in Italia con lo stesso Bizzarrini al volante. La Revival è stata costruita basandosi sui progetti originali e cercando di utilizzare il più possibile materiali e fornitori dell’epoca. La modernità si trova invece nei dispositivi di sicurezza e nel un nuovo serbatoio da 95 litri maggiormente protetto in caso di incidente.
La carrozzeria in fibra di vetro in pezzo unico è tinteggiata nella vernice Rosso Corsa Bizzarrini 222, realizzata partendo da un campione originale, mentre il rollbar interno è conforme all’appendice K del regolamento FIA per le competizioni di auto storiche.
Il cuore
Sotto al cofano pulsa un V8 di 5.3 litri di origine GM da oltre 400 CV, mentre la bilancia dichiara appena 1.250 kg, con un ottimo bilanciamento del 25% della massa per ciascuna ruota. Ai clienti che lo richiederanno verrà data la possibilità di omologare la vettura per la circolazione stradale, anche se questo progetto nasce prioritariamente per le competizioni.
Progetti futuri
La neonata Bizzarrini Design dopo la Revival si concentrerà su nuove lavorazioni, a partire da una partnership con la GFG Style di Giorgetto Giugiaro per realizzare una nuova sportiva (con motori endotermici o elettrici in base a quello che il mercato chiederà), ma sicuramente ci potrebbe essere spazio per altri modelli ispirati alle “belve” del passato.