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Giappone: un giro in Porsche se paghi una tassa volontaria

Un’esperienza di pilotaggio in pista con una supercar: ecco cosa hanno proposto gli amministratori di una città nipponica, per incassare più imposte.

In Giappone è possibile pagare volontariamente una tassa “speciale”, che consente di avere in cambio diversi servizi. Fra questi, un corso di 90 minuti al Porsche Experience Center Tokyo, per migliorare le proprie doti di guida a bordo di un’auto sportiva della casa tedesca. Il tutto facendo tesoro degli insegnamenti di un istruttore esperto. La singolare iniziativa, come riferisce il Corriere dello Sport, ha preso forma nella città di Kisazaru, nella parte orientale del paese.

Paghi di più e ti diverti in Porsche

Gli amministratori locali hanno dato vita a un fondo, dove i cittadini potranno far confluire volontariamente delle somme, in cambio di vantaggi fiscali e di servizi. Fra questi, è possibile scegliere anche l’esperienza di guida con la Porsche. I conferimenti previsti dall’esecutivo locale si muovono in un range da 170 mila yen (circa 1220 euro) a 350 mila yen (circa 2.500 euro). Penso che il corso in pista rientri nelle opzioni di scelta di chi fa il versamento più grande.

Bel rapporto fra cittadini e fisco

In Giappone il sistema fiscale non è oppressivo. La pressione tributaria è accettabile, specie in relazione all’eccellenza dei servizi ottenuti dalla popolazione. Tra fisco e cittadini c’è una reciproca fiducia, non la logica del sospetto e della vessazione. Per il combinato disposto dei fattori prima esposti, la gente paga volentieri le tasse, o comunque senza lamentarsi troppo. Se vogliamo, anche l’iniziativa degli amministratori di Kisarazu riflette questa logica.

In Giappone sai che lo Stato non è sprecone

Probabile che diversi cittadini siano invogliati a versare questo tributo aggiuntivo, chiamato “tassa sulla città natale”, sapendo di poterne trarre un vantaggio, come il corso di guida su un’auto sportiva Porsche. Il tutto, ripeto, su base volontaria. Nulla di stellare, per carità, ma la conferma che un’impostazione diversa può funzionare. Quando ne vale la pena, la gente è disposta a fare qualche sacrificio in più, sapendo di averne in qualche modo un ritorno. Alle nostre latitudini, per via degli sprechi e delle inefficienze, non sempre è così. L’impressione è che si paghi tanto per ottenere poco.

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