Assicurazioni RC Auto, IVASS: le tariffe restano elevate
A causa dell’inflazione, il prezzo medio della Rc Auto in Italia è di 353,00 euro: bisogna rendere trasferibili i dati-chiave delle scatole nere.
Il prezzo medio delle tariffe Rc Auto è diminuito negli ultimi dieci anni. Contestualmente, si sono ridotte anche le differenziazioni per territorio. Tuttavia, e nonostante l’adozione delle scatole nere, il costo delle assicurazioni in Italia si mantiene su livelli più elevati rispetto alla media dei quattro “major market” europei: cioè Italia stessa, Francia, Germania e Spagna. Ecco, in estrema sintesi, la fotografia delle assicurazioni auto nel nostro Paese: un consuntivo 2021 analizzato da IVASS-Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.
Rc Auto, scatola nera: i vantaggi
Ad avere influito in maniera positiva sulla riduzione dei premi assicurativi Rc Auto, spiega il presidente di IVASS Luigi Federico Signorini in una dichiarazione a corredo dell’analisi sulle attività di vigilanza 2021, c’è innanzitutto una maggiore diffusione delle “scatole nere”. Adottate attualmente dal 21,5% degli automobilisti assicurati, le “black box” hanno portato due vantaggi:
- Un contributo alla riduzione dei prezzi, grazie all’adozione di comportamenti alla guida più responsabili, tanto che l’indice di sinistrosità è sceso del 20%;
La possibilità di applicare tariffe Rc Auto più basse.
Assicurazioni auto: tariffe diminuite in 10 anni, ma c’è allarme inflazione
Allo stato attuale, osserva il presidente di IVASS, sebbene “Le misure, anche normative, adottate nell’ultimo decennio hanno permesso di ottenere nel corso del tempo una riduzione del 38% dei prezzi”, il costo medio delle tariffe assicurative auto è di 353 euro. Cifra superiore in rapporto a quelle applicate nelle principali Nazioni europee. In questo senso, Luigi Federico Signorini lancia un primo allarme:
“L’inflazione che ha inciso sensibilmente sui prezzi delle riparazioni e dei ricambi rischia di interrompere il processo di riduzione delle tariffe. Occorre far leva sulla riduzione di inefficienze, e lavorare per mitigare, o eliminare, alcune distorsioni osservate”.
Black box: “Trasferire da una Compagnia all’altra i pochi dati-chiave rilevabili dalla scatola nera”
Retando in tema di scatola nera, l’oltre 20% degli automobilisti che ne fa uso aiuta al contenimento dei prezzi. Tuttavia, rimarca Luigi Federico Signorini:
“Preoccupa l’emergere di strategie di prezzo che fanno leva su elementi di ‘lock-in’. Data la sostanziale intrasferibilità fra una Compagnia e l’altra dei dati sulle abitudini di guida, per l’assicurato che adotta la scatola nera la probabilità di cambiare Compagnia alla scadenza del contratto si riduce di circa il 60%, attenuando la spinta concorrenziale. Stime Ivass basate su un campione di circa 4 milioni di contratti sembrano indicare che il maggior tasso di ritenzione dei clienti dotati di scatola nera agevoli l’adozione da parte delle Compagnie di strategie di prezzo basate sull’aumento del premio al crescere degli anni di permanenza”.
Una delle soluzioni indicate da Signorini per limitare il problema, sarebbe in effetti la questione della trasferibilità dei dati che possono essere rilevati dalla scatola nera:
“Se tutto questo venisse confermato, non potrebbe eludere a lungo l’attenzione dei regolatori. Bisognerebbe mitigare il problema, rendendo disponibili e trasferibili da una Compagnia all’altra i pochi dati-chiave rilevabili dalle scatole nere”.
Assicurazioni auto: il preventivatore pubblico può rivelarsi valido per migliorare concorrenza ed efficienza
Uno strumento potenzialmente valido per la crescita di una concorrenza virtuosa, rileva infine il presidente di IVASS, consiste nell’imminente ingresso del preventivatore pubblico a pieno regime:
“Dopo la fase sperimentale avviata un anno fa, questo strumento sta per entrare a pieno regime. Abbiamo appena pubblicato il regolamento che lo rende obbligatorio per imprese e intermediari. L’obiettivo è accrescere la concorrenza e l’efficienza del mercato Rc Auto”.
IVASS si attende “Un uso attivo da parte degli acquirenti e un’applicazione scrupolosa e fedele da parte dei venditori, imprese e intermediari”.
Assoutenti: “Riduzione tariffe insufficiente”
Le indicazioni sul consuntivo 2021 in materia di assicurazioni Rc Auto portano alcune Associazioni di difesa dei consumatori a sollevare numerose riserve. Assoutenti non usa mezzi termini: in una nota, definisce “Ridicoli, e una presa in giro per milioni di assicurati italiani” i dati IVASS sulla riduzione delle tariffe Rc Auto.
Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi è, dal canto suo, dell’avviso che le riduzioni delle tariffe RC Auto sono stati inferiori alle aspettative, soprattutto dopo il 2020 del lockdown e il 2021 del proseguimento delle misure di restrizione causate dall’emergenza sanitaria:
“Mentre in Italia il numero di incidenti è crollato nel 2020, e nonostante le auto siano rimaste sempre più ferme nei garage nel 2021 a causa di ‘zone rosse’ e limiti agli spostamenti, i prezzi dell’Rc Auto subiscono riduzioni minime, a tutto danno dei consumatori”.
In buona sostanza: si ritiene che gli importi medi delle tariffe per l’assicurazione obbligatoria siano diminuiti in misura inferiore rispetto a quanto ci si attendeva:
“Le Compagnie hanno trattenuto buona parte dei profitti generati dalla riduzione dei sinistri del 2020 e 2021, e le tariffe Rc auto sono diminuite ben al di sotto delle aspettative”.
L’Associazione non crede all’aumento dell’inflazione ed agli aumenti dei prodotti energetici per giustificare l’esigua riduzione delle tariffe Rc Auto e un eventuale futuro rincaro, e promette battaglia:
“Non accetteremo la scusa dell’inflazione e del caro-energia per un ulteriore incremento dei prezzi delle polizze, e siamo pronti a denunciare qualsiasi aumento delle tariffe nel comparto Rc Auto”.