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WTCR: a tu per tu con Gabriele Tarquini

Da pilota a Team Manager, come si è evoluta la carriera di Gabriele Tarquini nel WTCR.

Puntuale, sorridente, alla mano, ma con lo sguardo indagatore che ti mette a fuoco in pochi istanti, si presenta così Gabriele Tarquini, Team Manager Hyundai Motorsport nel WTCR. L’occasione è la tappa del campionato in scena a Vallelunga, dove le Elantra della Casa coreana sono le auto da battere.

Sempre nel WTCR, sempre in prima linea, ma dai box

Iniziamo subito con una curiosità, ovvero, con la volontà di comprendere come ci si sente a passare da dietro il volante, a dietro il muretto box. “Molti aspetti delle gare le conosco da anni, per quanto concerne la pista sono ferrato, ma ho dovuto imparare a gestire gli aspetti burocratici. Adesso però sono completo anche sotto questo punto di vista”. D’accordo, ma con i piloti come va? Può essere che non capita mai di voler prendere il volante e di scendere in pista? “Quando si giudica un pilota, spesso lo si fa a mente fredda, si analizza il singolo episodio, ma in realtà in pista non c’è tempo per pensare, tutto accade in pochi decimi di secondo. C’è rispetto da parte dei miei piloti, perché mi riconoscono l’autorità di chi ha vinto in passato, quindi mi ascoltano, e questo è importante per avere un buon rapporto”.

WTCR: come sono cambiate le auto

Il mondo dell’auto è in costante cambiamento, al punto che anche nel motorsport ci sono categorie dedicate alle elettriche, anche a ruote coperte. Per cui, è interessante ascoltare il punto di vista di un campione quale è Gabriele Tarquini. “Le auto elettriche sono il futuro, e avvicinano i giovani al motorsport, ma è ovvio che la mia generazione è ancora legata ai motori aspirati, i V10 della F1 hanno un sound bellissimo”. Si parla quindi di suono, che praticamente sparisce con le elettriche. “È un pò un’evoluzione di quello che è accaduto passando dai motori turbo agli aspirati, anche in quel momento storico le auto sono diventate molto più silenziose”. Ora però si sentono solo i rumori della meccanica. “Sulle auto da corsa è sempre stato così, i piloti sono abituati a tutti questi rumori, per cui la situazione con le auto elettriche non cambia molto sotto questo aspetto”.

In F1 è Verstappen il preferito di Tarquini

Passiamo dunque ad un argomento che suscita interesse ai più, la F1, che in questo momento vede diversi piloti di nuova generazione passare al contrattacco. Il preferito di Tarquini è Verstappen. “Il pilota della Red Bull adesso è anche riflessivo, è sempre stato veloce, ma ora non commette più gli errori di inizio carriera. D’altra parte, un pilota veloce può imparare a sbagliare meno, mentre un pilota medio non potrà mai diventare veloce”.

La passione per la guida sempre e comunque

Tarquini è in forma, sembra pronto a scendere in pista  anche quando indossa gli abiti ufficiali, e in realtà, ci spiega, non ha appeso il casco al chiodo. “Sono impegnato nei test, guido spesso, non ho mai smesso”. Una frase che ci rivela davanti alla coppa del vincitore del WTCR, con una luce negli occhi a 100 ottani.

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