FCA-Google: ufficiale l’accordo per la guida autonoma
I test inizieranno entro la fine del 2016 e saranno inizialmente utilizzati 100 minivan ibridi Chrysler Pacifica
Accordo FCA-Google – Le indiscrezioni arrivate negli ultimi giorni ora sono diventate ufficiali: FCA e Google hanno stretto un’accordo per lo sviluppo delle auto a guida autonoma. L’annuncio è stato dato in un comunicato stampa da FCA negli Stati Uniti, in cui viene spiegato che saranno utilizzati i minivan ibridi Chrysler Pacifica nel programma di test della casa di Mountain View.
Saranno circa 100 i veicoli costruiti dal gruppo FCA esclusivamente con lo scopo di essere integrati con i sensori ed i computer di Google, per poter viaggiare autonomamente sulle strade. I tecnici delle due società lavoreranno a stretto contatto, in una struttura nel Michigan, per poter condividere i progetti, sulla base delle conoscenze delle rispettive società. I test inizieranno entro la fine del 2016 e le vetture saranno prima testate su una pista privata in California, prima di operare sulle strade pubbliche.
“Lavorare con Google consente a FCA di collaborare con una delle aziende tecnologiche più importanti del mondo, per accelerare il ritmo dell’innovazione nel settore automobilistico – le parole di Sergio Marchionne – L’esperienza maturata da entrambe le società sarà fondamentale per sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di tradursi in benefici per la clientela di vasta portata”. Secondo gli studi effettuati, le auto a guida autonoma avranno il potenziale per salvare la vita ad alcuni dei 33.000 morti all’anno per gli incidenti sulle strade negli Usa, il 94% dei quali occorsi per un errore umano.
Aggiornamento a cura di Fabio Cavagnera
FCA e Google: accordo sempre più vicino
Le voci di un presunto e quasi immediato accordo tra Fiat e Alphabet, divisione di sviluppo degli algoritmi della Google Car e non solo, sta mostrando sempre più contorni delineati, anche se mancano conferme ufficiali al riguardo. Secondo quanto riferito dall’edizione online di Bloomberg, il piano tra Fiat Chrysler Automobilies ed Alphabet porterebbe ad equipaggiare fin da quest’anno l’ibrida plug-in Pacifica con tutta la tecnologia di Google per la guida autonoma.
Il quotidiano statunitense citerebbe una fonte anonima, che non avrebbe quindi voluto mostrarsi prima di un annuncio ufficiale tra le due compagnie. Un accordo – si tende a sottolineare – non esclusivo, e che quindi permetterebbe libertà di azione e di manovra da parte di entrambe le realtà nello sviluppo dei propri piani.
I segnali di un avvicinamento da parte del Lingotto erano ben presenti, ed erano stati mostrati nei mesi scorsi: secondo quanto riferito anche dal Detroit Free Press, proprio Sergio Marchionne aveva incontrato precedentemente il CEO della Apple Tim Cook ed in secondo luogo il grande capo della Tesla Elon Musk.
Proprio durante quel viaggio Marchionne avrebbe percorso una tratta a bordo della Google Car, rimanendone impressionato e ottemperando quindi ad una comunione d’intenti con Apple e Google. Quello stesso Marchionne che aveva mostrato un’apertura verso partner terzi come Mountain View lo scorso mese di dicembre, ribadendolo al Salone di Ginevra. Anche John Elkann si era lasciato andare ad una compartecipazione con una “new industry participants” ad Aprile.
Se non fosse che di annuncio ufficiale ancora non vi è traccia, si potrebbe definire come “un affare per due”: per Google, perchè così potrà interlacciarsi con un’azienda riconosciuta ed autorevole nel settore dell’automotive come FCA che garantirà dei mezzi già pronti. Il che significa avere a disposizione dei mezzi che non devono esser sottoposti ad omologazione federale e che sono prodotti già in catena di montaggio. Inoltre, anche dal punto di vista mediatico vi sarà una maggior evoluzione e riconoscibilità di un processo che altresì potrebbe sembrare quasi ‘arenato’, mostrando sempre e solo il prototipo della Google Car.
A maggior ragione quindi sarà un affare per FCA perchè comporterebbe la grande esposizione del Lingotto che avrà una partnership riconosciuta e fondamentale, ma che al contempo permetterà all’azienda di poter risalire la china in un mondo, quello della guida autonoma, che la vedeva in ritardo in termini di know-how e sviluppo, rispetto alle rivali.
Un Matrimonio quindi che doveva compiersi e che “si dovrà fare”: non a caso, la stessa Alphabet aveva provato degli approcci anche con altri interlocutori, tra cui Ford, di fatto svaniti. Una necessità da parte di John Krafcik – project leader della Google Car – considerando anche l’avanzata della concorrenza. Un esempio su tutti, l’annuncio della stessa General Motors che in Gennaio aveva dichiarato di voler stanziare 500 milioni di Dollari per lo sviluppo della guida autonoma in compagnia di Lyft, alternativa di San Francisco a Uber.
Aggiornamento a cura di Flavio Atzori
FCA ed Alphabet: insieme per la guida autonoma?
Che FCA sia in cerca di alleanze è chiaro da tempo: la prossima potrebbe essere siglata con Alphabet – il marchio che sviluppa gli algoritmi delle Google Car – con lo scopo di sviluppare congiuntamente prodotti dotati della tecnologia di guida autonoma.
L’indiscrezione arriva dal Wall Street Journal: Alphabet starebbe infatti cercando un partner industriale, mentre FCA (come tutti i costruttori) è ovviamente interessata alle auto che guidano da sole. Specie perché la Google sta lavorando sulla sua “Car” dal lontano 2009 e, con milioni di chilometri di test percorsi sulle spalle, è certamente fra i protagonisti più esperti in materia di guida autonoma. Mentre il brand di Google potrebbe beneficiare della rete di concessionari del gruppo italo-americano.
Secondo il WSJ le trattative sarebbero già in fase avanzata anche se manca la firma finale che suggelli definitivamente il patto: al momento le due aziende interessate non hanno commentato la questione anche se le ambascerie fra gli interessati andrebbero avanti da mesi. La prima vettura ad essere equipaggiata con le suddette avanguardie tecnologiche potrebbe essere la Pacifica, peraltro la prima di FCA ad equipaggiare una motorizzazione ibrida.