ACI, nel 2021 oltre 151.000 incidenti stradali con lesioni
Le cifre, in alcune aree del paese, sono in peggioramento, ma per fortuna sono più numerosi i segnali incoraggianti. Resta tanto da fare.
ACI ha diffuso alcuni dati relativi agli incidenti stradali in Italia. Il periodo di riferimento è il 2021. L’anno scorso, sulla rete viaria del nostro paese, si sono registrati 151.875 incidenti con lesioni alle persone. Una media di 416 al giorno. Purtroppo questi sinistri hanno causato 2.875 decessi e 204.728 feriti. Sono cifre da bollettino di guerra. Detto in modo diverso, ciò equivale a una media di 7,9 morti e 561 feriti su base quotidiana. Ecco la misura di un dramma, messo in risalto nelle statistiche elaborate dall’Automobile Club d’Italia insieme all’Istat.
I dati percentuali meno felici
Spostando l’attenzione sulle singole province, emerge come in 40 di queste il numero dei decessi è aumentato rispetto al 2019 (anno scelto come riferimento per l’obiettivo 2030). In 7 il dato è rimasto stabile. Male, in questo ambito, ha fatto la provincia di Oristano, con 12 morti nel 2021 contro i 5 del 2019. L’incremento percentuale delle vittime di incidenti stradali è stato del 140% nel suo territorio. Seguono, come performance negative, Savona (+67%: 20 morti nel 2021, 12 nel 2019) e Biella (+63%: 13 morti nel 2021, 8 nel 2019).
Le cifre più incoraggianti
Migliora, invece, il trend di Aosta (-75%: 1 morto nel 2021, 4 nel 2019), Trieste (-73%: 4 morti nel 2021, 15 nel 2019) e Massa Carrara (-71%: 4 morti nel 2021, 14 nel 2019). Per esse, un decremento apprezzabile nei decessi. In termini assoluti, quelle di Torino (-30 morti), Padova (-23), Verona (-23), Bolzano (-22), Forlì-Cesena e Milano (-19) risultano le province dove sono state risparmiate più vite umane. Udine (+16 morti), Latina (+15) e Perugia (+10), invece, quelle coi maggiori incrementi.
Gli effetti degli incidenti stradali per le regioni
Allargando la prospettiva d’osservazione alla scala regionale, la Sardegna incassa l’infelice primato del più alto aumento di morti per incidenti stradali rispetto al 2019 (+20%). Sul risultato hanno inciso, in particolare, i dati di Sassari, Oristano e delle città a Sud dell’isola. Ecco le regioni migliori fra quelle dove la tendenza è stata di segno opposto: Valle d’Aosta (-75%), Molise (-46%), Trentino Alto Adige (-31%) ed Emilia-Romagna (-20%). Per esse, un decremento apprezzabile nei decessi. Incoraggiante il segnale che giunge dalla Calabria (-18%). Qui tutte le province hanno un segno negativo, ma con valori non omogenei: Catanzaro (-35%), Cosenza (-3%), Crotone (-38%), Reggio Calabria (-12%), Vibo Valentia (-33%).
Ombre e luci sull’indice di mortalità
L’indice di mortalità, ovvero il dato relativo alle vittime per ogni 100 incidenti stradali, è stato altissimo per le province di Isernia (5,9), del Sud Sardegna (4,8), Udine (4,7), L’Aquila (4,6) e Chieti (4,5). Tutte si collocano ben al di sopra del valore medio nazionale (pari a 1,89). Complessivamente sono 16 le province che hanno segnato un dato più che doppio rispetto a quest’ultimo. Va decisamente meglio ad Aosta, Trieste, Massa Carrara, Genova, Milano, Rimini, Lucca, Livorno, Ascoli Piceno. Ad esse va il primato fra le province italiane più virtuose, con un indice di mortalità inferiore ad 1.
Gli incidenti della mobilità dolce
Anche la cosiddetta mobilità dolce ha prodotto le sue vittime nel 2021, con 471 decessi fra i pedoni, 220 fra i ciclisti e 9 fra i conducenti di monopattini, 4 dei quali concentrati nella provincia di Roma, che detiene il triste primato anche fra i pedoni morti (50), seguita da Milano (20), Napoli (18) e Torino (15). Nella provincia di Milano il più alto numero di vittime fra i ciclisti (10). Seguono Padova e Pavia (8), Ravenna e Forlì-Cesena (7).