Salone di Parigi: troppi marchi mancano all’appello
Troppi assenti al Salone di Parigi dove i costruttori di rango si contano sulle dita di una mano.
Il Salone di Parigi torna nel 2022 ma sembra la brutta copia di se stesso. Pochi brand, poche novità assolute, e troppe defezioni. E’ il segnale che il mondo dell’auto sta cambiando, ma è anche la cartina al tornasole di come queste genere di manifestazioni siano decisamente in declino.
Salone di Parigi: i marchi altisonanti in esposizione
Chiaramente, al Salone di Parigi non potevano mancare dei brand appartenenti al Gruppo Stellantis, ma sono comunque pochi. Infatti, si è scelto di puntare su Jeep, guarda caso con l’Avenger, prima elettrica del Marchio a Stelle e Strisce, e quindi figlia delle nuove tendenze. Giocano in Casa DS, con le DS7 e DS3 riviste per essere al passo con i tempi; e Peugeot che rilancia con la 408. Ma al di là di queste novità c’è poca carne al fuoco. Alfa Romeo dove è? Citroen perché non ha fatto gli onori di casa? Per Lancia nemmeno un concept di rilancio, e Fiat è stata lasciata nel dimenticatoio. Opel avrebbe delle novità recenti da esporre, ma evidentemente non era questo il momento giusto…
Tra i Brand transalpini Renault risponde all’appello ma lo fa in maniera alternativa. Precisamente con la 4Ever Trophy, la R4 elettrica, e la R5 Turbo 3E, variante ad impatto zero della mitica e gloriosa R5 Maxi Turbo. Alpine espone a Parigi il concept Alpenglow, mentre Dacia punta sul concept Manifesto e sulla Jogger ibrida, vera novità che farà numeri sul mercato. Il Gruppo Volkswagen con tutti i suoi marchi fa sentire la sua assenza assordante, ed anche Ford non è della partita, così come Jaguar, Land Rover e Volvo. Insomma, la maggior parte dei costruttori europei guardano altrove. Ma anche un colosso come Toyota ha preferito non prendere parte all’evento.
Tante proposte cinesi
Con l’avanzata delle elettriche, il Salone di Parigi sottolinea l’intraprendenza dei marchi cinesi. Lo dimostrano i 3 modelli griffati BYD, chiamati, rispettivamente, Han, Atto 3 e Tang. Great Wall manda in scena i marchi Ora e Wey, e non mancano le vetture Seres distribuite da Koelliker nel bel paese. C’è anche Smart che, grazie alla partnership con Geely, è per metà cinese. Mercedes ha preferito esporre al museo Rodin la sua EQE.
Spazio ai marchi di nicchia francesi
Al Salone di Parigi trovano spazio i marchi di nicchia francesi, come la Devalliet Mugello, la Akylone di Genty Automobile, e persino la Machina Vision di Hopium, una fuel cell da 1.000 km di autonomia. Un’altra proposta ad idrogeno arriva da NamX e presenta un design griffato Pininfarina. Inoltre, altre vetture come la Tesla Model Y, la Fisker Ocean, la VF8 VinFast, e la Sportequipe di DR, sono inglobate in uno stand di Crédit Agricole ed FCA Bank.