BMW punta anche sull’idrogeno
La BMW sta lavorando anche sull’idrogeno per favorire il processo di decarbonizzazione.
BMW è sempre stato un marchio che ha scommesso sull’idrogeno, come testimonia la realizzazione di 100 esemplari di Serie 7 V12 alimentate con questo carburante ecologico già nel 2005. La Hydrogen7, questo il suo nome appartiene al recente passato, ma la iX5 Hydrogen è il futuro e sta svolgendo i collaudi su strada. É un segnale che rafforza le dichiarazioni del Ceo del Gruppo BMW, Oliver Zipse, rilasciate alla stampa inglese.
BMW vede l’idrogeno come alternativa all’elettrico che non può essere l’unica soluzione
Partiamo da un presupposto: l’elettrico a batteria non può, e non deve essere, l’unica alternativa, o perlomeno, la sola, per sostituire i motori termici. Ne è convinto Zipse che ha affermato: “dire che in Gran Bretagna e in Europa entro il 2035 dovrà esserci un solo sistema di propulsione per le auto è una cosa pericolosa. Pericolosa per i clienti, per l’industria, per i suoi addetti, e anche per il clima. Da qualunque punto di vista, questo (la soluzione tecnologica unica) è un modello pericoloso da scegliere”. Parole, quelle del Ceo di BMW, che risuonano come un monito per le istituzioni che puntano senza il minimo dubbio verso le auto a batteria non considerando tutte le problematiche già presenti in merito alla loro diffusione ed all’approvvigionamento energetico.
L’idrogeno per sopperire alla carenza di stazioni di ricarica
Ci sono paesi dove le stazioni di ricarica sono ancora poche per soddisfare la diffusione dei modelli elettrici e, in prospettiva, rappresentano un numero esiguo. Uno di questi è l’Italia, dove le colonnine rapide, sempre più importanti via via che i pacchi batteria delle auto aumentano di capacità, sono una vera e propria rarità. Per questo Zipse, Ceo della Casa dell’Elica, ha spiegato che le stazioni di ricarica di idrogeno “sono costituite da una cisterna in cui si deposita l’H2, che va rifornita una volta ogni 6 o 12 mesi, e basta”. Per cui le auto ad idrogeno, in alcuni territori, potrebbero essere la risposta, secondo BMW, alla necessità di circolare con veicoli ad impatto zero mentre si compie la necessaria distribuzione delle infrastrutture di ricarica per le auto a batteria.