Marcello Gandini: supercar e non solo
Scopri tutto su Marcello Gandini, il designer che ha contribuito alla nascita di modelli iconici.
Marcello Gandini è una figura che riceve, giustamente, da anni, l’ammirazione da parte di tutti gli appassionati di automobili. Infatti, si devono a lui tante delle vetture più iconiche degli ultimi 50 anni. L’elenco è lungo e potete scoprirlo nelle righe sottostanti.
Marcello Gandini: un torinese famoso nel mondo
Marcello Gandini, classe 1938, è figlio di un direttore d’orchestra, e forse implicitamente era già viva in lui la capacità di dirigere un team di designer. Quello dello stile legato all’auto, è un mondo che inizia ad appassionarlo sin dalla tenera età e lo porta a realizzare alcune delle vetture più belle di sempre tra gli anni ’60 e ’70. Merito anche dell’approdo nell’azienda di Bertone a metà degli anni ’60. La sua vena creativa in Bertone si esaurisce nel 1980, quando diventa freelance, ma non smette certo di stupire, prestandosi anche al design industriale.
Le auto di Gandini per la vita di tutti i giorni
La storia di Marcello Gandini è legata in maniera indissolubile alle auto che ha disegnato. Tra queste ci sono supercar, concept, e persino delle auto per tutti i giorni. Ma partiamo da queste ultime, perché forse sono quelle che non ci si aspetta da un fenomeno della matita. Come la storia insegna però, quelli bravi sanno fare tutto, e così Gandini dette vita ad un’auto di successo come l’Autobianchi A112, antesignana dell’odierna Lancia Ypslilon. Fu colui che disegnò la Mini griffata Innocenti, costruita per ben 19 anni. Inoltre, prestò la sua matita alla creazione della Citroen BX dalle linee decisamente particolari, ed alla realizzazione della seconda generazione della Renault 5.
Le supercar di Gandini
Se c’è un settore nel mondo dell’auto che deve ringraziare particolarmente Marcello Gandini, è sicuramente quello delle supercar, delle auto da sogno. Se oggi abbiamo le porte a forbice delle Lamborghini lo dobbiamo a lui. Anche se, per la verità, debuttarono su un prototipo, allora si chiamavano così e non concept, l’Alfa Romeo Carabo del 1968. A proposito di auto del Toro, la Miura porta la sua firma, così come la Countach, due vetture decisamente diverse ma ancora oggi tra le più belle ed originali nella storia dell’auto. La Miura è la madre delle supercar moderne con il motore collocato in posizione centrale. Mentre la Countach, così emblematica per via delle sue linee futuristiche e spigolose, sfoggiava le porte ad apertura verso l’alto che hanno fatto storia. Negli anni sono arrivate altre auto per il Brand del Toro come la Jarama, la Jalpa, l’Espada, e l’Urraco, tanto per citarne alcune delle più note. Negli anni ’90 Gandini partecipò anche alla realizzazione della Diablo, ma il suo progetto fu scartato.
Nessun problema però, perché il funambolo della matita si rifece con un’auto rarissima, figlia di quella base, la Cizeta Moroder con il motore a 16 cilindri. Anche la Bugatti EB110, quella che segnò il rilancio del Brand francese porta la sua firma, così come un altro modello unico, capace di vincere ben 4 mondiali rally, la Lancia Stratos. Gli appassionati, inoltre, non potranno certo dimenticare la Fiat X1/9, una sportiva a motore centrale democratica. Non mancano le Maserati nella carriera di Gandini, come la Khamsin del 1974, la terza generazione della Quattroporte, e la Shamal. Mentre rimane una vettura dallo stile unico l’Alfa Romeo Montreal, dove la discendenza dallo stile della Miura è piuttosto evidente. Anche una Ferrari è presente all’appello, si tratta della Dino GT4, che univa fascino ed abitabilità per un’auto del genere. Infine, come non citare la Pantera di De Tomaso Si e la Qvale Mangusta?