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Opel Agila: 20 anni di vita per la micromonovolume

Una storia partita cinque lustri fa, che ha dato una nuova identità al segmento delle utilitarie, ecco la storia dell’Opel Agila

Il tempo passa in fretta: sono già trascorsi 20 anni dal debutto in società dell’Opel Agila, auto di segmento basso prodotta in due serie dal 2000 al 2014. Svelata al Salone di Ginevra del 2000, questa utilitaria aveva caratteristiche uniche, per intercettare le nuove richieste provenienti dal mercato.

Prima micromonovolume prodotta da una casa automobilistica europea, l’Opel Agila (realizzata sulla base del prototipo Concept A) nacque dalla consapevolezza che la terza serie della Corsa, in dirittura d’arrivo, si stava spingendo verso una fascia di mercato più alta, lasciando uno spazio vuoto nella gamma, tutto da colmare.

Il costruttore tedesco ne fece una specie di esercizio di ricerca, che diede vita all’unico modello della categoria con carrozzeria a cinque porte, per soddisfare al meglio i bisogni di praticità insiti nella domanda proveniente dalla clientela per le auto di questo genere.

La felice risposta data a tali esigenze, anche grazie alla buona abitabilità interna, contribuì alla calda accoglienza del pubblico, che valutò positivamente la prima serie dell’Opel Agila, cui non faceva difetto nemmeno la maneggevolezza.

Inizialmente proposta con due motori a benzina da 1.0 e 1.2 litri, dotati di quattro valvole per cilindro, con potenza rispettivamente di 58 e 75 cavalli, l’Opel Agila fu poi proposta, a partire dal 2003, in versione 1.3 litri turbodiesel common-rail da 70 cavalli. L’auto divenne presto una beniamina del pubblico femminile. Nei sette anni di produzione, dagli stabilimenti di Gliwice, in Polonia, uscirono oltre 440 mila unità (il 40% destinate all’Italia).

Nel 2008 giunse la seconda generazione del modello caratterizzata da una linea meno squadrata ed essenziale, con un aspetto complessivamente più gradevole. I posti crebbero a cinque, aggiungendo ulteriori note di appetibilità al modello. I motori a benzina conservarono la cilindrata delle versioni precedenti, ma la potenza crebbe rispettivamente a 65 e 86 cavalli. Anche il diesel da 1.3 litri si spinse più in alto, con 75 cavalli. Più lunga, larga e bassa, la nuova Opel Agila era un’auto molto diversa dalla precedente, ma ugualmente pratica e funzionale.