Omologazione pneumatici auto: cos’è, misure alternative
Quali elementi formano l’omologazione delle gomme, come vengono indicati sugli pneumatici, come fare se si vogliono montare pneumatici alternativi.
Cosa si intende per omologazione degli pneumatici auto? Quali simboli la certificano? Come si interpretano? È possibile montare gomme di misura alternativa, e come si fa?
In questa guida facciamo chiarezza sulla questione dell’omologazione degli pneumatici: come si legge, cosa dice il Codice della Strada e le sanzioni relative in caso di circolazione con veicolo che monta pneumatici non omologati, e come fare se si vuole sostituire le ruote con modelli alternativi (purché, appunto, omologati).
- Cos’è l’omologazione degli pneumatici
- Pneumatici invernali: caratteristiche di omologazione
- Omologazione pneumatici: dove leggere le misure delle gomme auto
- Sanzioni per montaggio di pneumatici non omologati
- Sostituire pneumatici con gomme alternative: come si fa
- Sostituzione pneumatici: il nuovo decreto 2022
Cos’è l’omologazione degli pneumatici
Le gomme auto devono essere in possesso di una certificazione che ne attesta la piena rispondenza a ben precise caratteristiche relative a dimensioni, marcatura e prestazioni: parametri della massima importanza, perché dimostrano “nero su bianco” la qualità dello pneumatico e, come diretta conseguenza, la sicurezza per conducenti e passeggeri.
In dettaglio, l’omologazione degli pneumatici auto viene contrassegnata dalla presenza, sulla spalla della gomma, di una marcatura a rilievo formata dalla lettera “E” e da un codice numerico. Questo numero differisce a seconda del Paese, in quanto indica dove è avvenuta l’omologazione a prescindere dal Paese di fabbricazione.
Pneumatici invernali: caratteristiche di omologazione
In materia di gomme invernali, l’omologazione fa riferimento alla marcatura “M+S”, ovvero “Mud and Snow” (oppure “MS”, “M&S”, “M-S”, a seconda dell’azienda produttrice), che indica la specifica composizione della carcassa – più morbida rispetto alle gomme estive per via di una più elevata presenza di silice che permette agli pneumatici invernali di raggiungere la corretta temperatura di esercizio anche con pochi gradi centigradi – ed un caratteristico disegno del battistrada, che presenta intagli più profondi per smaltire più acqua e rendere lo pneumatico più resistente all’aquaplaning e provvisto di lamelle che servono ad aumentare il grip quando il fondo stradale è innevato o ghiacciato.
La marcatura M+S viene adottata dalle aziende produttrici di pneumatici: da tempo, le gomme invernali possono presentare ulteriori simboli, che certificano l’avvenuto superamento di specifici test.
Si tratta, nello specifico, della marcatura “3PMSF”, ovvero “Three Peak Mountain Snowflake”, graficamente rappresentata da un pittogramma che riproduce una montagna stilizzata con tre cime. In questo caso, la gomma ha superato i test di omologazione europei previsti dal Regolamento UE n. 117. In poche parole: una certificazione in più.
Omologazione pneumatici: dove leggere le misure delle gomme auto
Quanto indicato qui sopra riguarda le specifiche di omologazione generali degli pneumatici auto. C’è in effetti da considerare anche l’omologazione delle gomme in base al modello di veicolo: in questo caso, occorre fare riferimento alle indicazioni riportate nella carta di circolazione, che indicano quali misure di pneumatici sono ammessi per la vettura in questione. In molti casi, le autovetture possono adottare due o più misure differenti di gomme “a libretto”, più almeno una misura di pneumatici invernali.
Sanzioni per montaggio di pneumatici non omologati
È importante rispettare questi valori, perché in caso di sostituzione degli pneumatici con un set di gomme di misura non indicata nella carta di circolazione si è in contravvenzione.
L’art. 78 del Codice della Strada (“Modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione e aggiornamento della carta di circolazione”) indica quanto segue:
“Chiunque circola con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione, oppure con il telaio modificato e che non risulti abbia sostenuto, con esito favorevole, le prescritte visita e prova, ovvero circola con un veicolo al quale sia stato sostituito il telaio in tutto o in parte e che non risulti abbia sostenuto con esito favorevole le prescritte visita e prova, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 430 euro a 1.731 euro”.
In più, c’è il ritiro della carta di circolazione se questa non è stata appositamente aggiornata.
Sostituire pneumatici con gomme alternative: come si fa
Nel caso della sostituzione delle gomme con una misura alternativa, l’obbligo della “visita e prova” in Motorizzazione non è più necessario: occorre, in effetti, una dichiarazione scritta da parte di un’autofficina (nel caso in questione: un gommista) che ha provveduto ad eseguire l’intervento. Ovviamente, bisogna provvedere all’aggiornamento della carta di circolazione.
Sostituzione pneumatici: il nuovo decreto 2022
A giugno 2022, in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il testo del Decreto 19 maggio 2022 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili: il documento aggiorna l’allegato A e l’allegato B del precedente Decreto Ministeriale emanato l’8 gennaio 2021 che conteneva alcune novità sulle procedure di accertamento delle modifiche costruttive e funzionali ai veicoli e sull’aggiornamento della carta di circolazione. Fra queste, appunto, il montaggio di sistemi ruota (cerchi e pneumatici) fra gli interventi che non necessitano più di visita e prova presso le sedi territoriali del Dipartimento dei Trasporti terrestri.
Il nuovo decreto MIMS del 19 maggio 2022 in materia di sostituzione delle ruote, concede la possibilità di montare modelli differenti rispetto a quelli indicati dalla Casa costruttrice, a condizione che si tratti di elementi omologati e che rientrano fra quelli previsti per tipologie funzionali al veicolo. È l’officina stessa (il gommista) a rilasciare una dichiarazione scritta di lavoro eseguito a regola d’arte: con questo documento, il proprietario del veicolo potrà recarsi in Motorizzazione per aggiornare il libretto di circolazione della vettura.