Assicurazione auto: classe di merito, dove si trova e come funziona
Facciamo chiarezza sulla classe di merito: cos’è, perché è importante per determinare il premio Rc da pagare, come si calcola.
In materia di assicurazione Rc Auto, uno dei parametri che incidono maggiormente sul costo di una polizza è la classe di merito. Con questo termine si intende l’indicatore che, sotto forma di un numero, riassume come, di anno in anno, un soggetto titolare di contratto Rc Auto si è comportato, di fatto assegnandogli un “premio” o una “penalizzazione” se negli ultimi dodici mesi di riferimento si sono provocati degli incidenti oppure la guida è stata “virtuosa”.
In questa guida facciamo chiarezza sulla classe di merito: cosa significa, quante classi di merito ci sono, come viene determinata, il meccanismo di funzionamento, come si determina, come si conserva, come si può calcolare la classe di merito, come si mantiene la classe di merito, come può essere ereditata.
Assicurazione auto: cos’è la classe di merito
La classe di merito indica, attraverso un codice che riassume una serie di elementi uguali per tutte le Compagnie assicuratrici, il livello di sinistrosità di un soggetto assicurato. Alla classe di merito si collega il meccanismo Bonus-Malus che di fatto conferisce all’utente un determinato “valore” e lo pone su un livello di contribuzione relativo, da cui deriva l’importo del premio annuo da pagare per la copertura del veicolo.
Classe di merito Rc Auto: come funziona
Le classi di merito vengono rappresentate da un valore che va da 1 a 18: questa indicazione si trova, obbligatoriamente, in ogni attestato di rischio, e varia a seconda del numero di sinistri stradali provocati dall’assicurato nei cinque anni precedenti.
A chi stipula per la prima volta un contratto di assicurazione a proprio nome, viene assegnata la classe di merito 14. Da quel momento, ogni incidente causato dall’assicurato (per colpa principale esclusiva oppure paritaria) viene registrato nell’attestato di rischio.
Gli elementi che concorrono alla sinistrosità del contraente di un contratto assicurativo Rc Auto devono riportare i seguenti dati:
- Classe di merito interna;
- Classe di merito universale;
- Attestato di rischio, cioè il documento che evidenzia gli eventuali sinistri provocati negli ultimi cinque anni.
Se, nell’arco di un anno, l’assicurato non ha provocato alcun incidente, la sua classe di merito aumenta di una cifra (dalla classe 14 si sale alla 13, poi alla 12 e così via), fino alla classe di merito 1. Se, al contrario, nell’ultimo anno il conducente di un veicolo e titolare di un contratto di assicurazione ha provocato almeno un incidente, la sua classe di merito scende di due o più “punti”.
Assicurazione auto, classe di merito: dove si trova
Per sapere quale classe di merito è stata raggiunta dal titolare di un contratto di assicurazione Rc Auto o Rc Moto, bisogna controllare il proprio attestato di rischio, che dal 2015 è esclusivamente elettronico e può essere controllato mediante accesso al sito Web della propria Compagnia di assicurazione.
Come risalire alla classe di merito partendo dalla targa
È sempre possibile verificare la propria classe di merito anche senza l’attestato di rischio. Ci si riferisce, nello specifico, al controllo della propria posizione di rischio partendo dalla targa del veicolo. Per farlo, è sufficiente inserire il numero di targa del mezzo che si intende assicurare nel form editabile presente su pressoché tutti i siti Web di comparazione online, a cui si devono aggiungere i dati personali del contraente:
- Informazioni anagrafiche;
- Regione e Comune di residenza;
- Eventuali garanzie accessorie.
Una volta compilato il form, le informazioni utili per risalire alla classe di merito del contraente vengono visualizzate “in tempo reale” grazie ai dati presenti nel database ANIA.
Mantenere la classe di merito
Come si diceva più sopra, il grado di sinistrosità del soggetto assicurato determina la sua appartenenza ad una classe di merito annua. In effetti, è anche possibile mantenere la classe di merito. Questo avviene nei seguenti casi:
- Se si permuta il veicolo, con vendita del veicolo già in proprio possesso;
- Se si consegna il proprio veicolo in conto vendita;
- Per rottamazione del veicolo di proprietà;
- Se si subisce il furto del proprio veicolo;
- Se si acquista un veicolo usufruendo della “Legge Bersani”.
Legge Bersani e classe di merito
La legge 40/2007 (“Legge Bersani”) permette fra l’altro di poter trasferire la classe di merito all’interno del nucleo familiare: un consistente vantaggio per le famiglie, in quanto offre agli assicurati la possibilità di ottenere la classe di appartenenza dell’intestatario di un veicolo, se risiede nello stesso nucleo familiare, in caso di acquisto di un altro veicolo, nuovo oppure usato.
In questo modo, chi acquista una seconda vettura da affiancare a un’auto già presente nel “parco mezzi” familiare, non parte dalla classe di merito 14, ma da quella assegnata a chi è già intestatario di un veicolo.
I “benefit” della Legge Bersani sono stati a loro volta ampliati, nel 2020, con l’introduzione della Rc Auto Familiare, che si estende ad altre categorie di veicoli (che ad esempio da auto a moto e da moto ad auto) e si applica anche in occasione del rinnovo della polizza, purché l’attestato di rischio non riveli uno o più sinistri.
Assicurazione auto: come ereditare la classe di merito
Ecco un’altra questione importante, e che merita di essere approfondita: è possibile ereditare la classe di merito di un defunto? La risposta è sì, a condizione che:
- Chi eredita la classe di merito sia il coniuge (o un convivente, nel caso delle unioni civili) in regime di comunione di beni;
- Il veicolo deve essere intestato per intero a suo nome.
Dunque: eventuali figli, fratelli, sorelle o nipoti sono esclusi dalla possibilità di ereditare la classe di merito di un defunto.