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Volkswagen Golf GTE: la video prova su strada

VW Golf GTE, ibrida e sportiva da 350 Nm di coppia e 204 cavalli. Saranno abbastanza? La risposta nella nostra prova su strada…

Sono passati più di 40 anni dal lancio della prima, mitica, Golf GTI. Una compatta rivoluzionaria per l’epoca, capace di esaltare l’animo sportivo della due volumi forse più famosa del mondo. In quattro decenni è cambiato tutto. Nel mondo delle auto abbiamo assistito allo sbarco dei turbodiesel negli anni ’80 – la Golf GTD è dell’82 – e di tecnologie sempre più sofisticate per migliorare consumi ed emissioni, col “fenomeno metano” che ha successivamente aperto la strada a quello dell’ibrido e dell’elettrico.

Tecnologie e scelte progettuali condivise anche da Volkswagen, rielaborate in ottica moderna per garantire, anche su un’auto ecologia, ottime prestazioni unite a quel piacere di guida ancora importantissimo per migliaia di automobilisti. La chiave di tutto è nella sovralimentazione: su Golf infatti il metano si è sposato col motore 1.4 turbo ed è nata la versione “TGI”; poi in VW si sono messi all’opera sulla loro auto più celebre per realizzarne la prima versione ibrida di sempre, la “GTE”. Un mezzo che non punta solo a minimizzare i consumi ma anche a convincere per dinamismo efficienza meccanica e risposta all’acceleratore.

Una Golf dalla doppia anima quindi, pacata, ecologica, silenziosa e rispettosa dell’ambiente, perfetta per i centri urbani e le zone ad alta densità urbana grazie al suo funzionamento prolungato in full electric, ma che all’occorrenza sa diventare scattante e sportiva, veloce quasi quanto una GTI. Un’alchimia che si compone di due motori, un 1.4 TSI e un elettrico dalla grande potenza, il tutto associato ad un rapidissimo cambio DSG a sei marce e tre frizioni ed infine un pacco batteria di grandi dimensioni che si ricarica (plug-in) anche alla presa di corrente di casa. Inoltre si può viaggiare spinti dalla sola unità elettrica a zero emissioni per percorrenze comprese tra i 38 e i 50km effettivi. I consumi? Molto interessanti quelli rilevati, a patto di non farsi prendere la mano dagli oltre 200 CV disponibili sotto il piede destro. Per tutto questo il prezzo del biglietto è di 37.900 euro.

Golf GTE: com’è

Questa ibrida è pur sempre una Golf VII di taglio sportivo infatti, ai meno esperti, può sembrare facilmente una versione GTI o GTD. In realtà la GTE ha diversi elementi che la contraddistinguono dalle sorelle. In comune con la GTD c’è il doppio terminale di scarico e i cerchi in lega da 18 pollici, in questo caso con lo specifico disegno “Serron”. A denotarla esteticamente troviamo poi pinze freno blu, luci diurne e fanaleria a led e gruppi ottici anteriori full led. Se poi la carrozzeria è in tinta bianca, come nel caso dell’esemplare della nostra prova, vengono risaltati i loghi “GTE” annegati nel blu della calandra, dove il classico “fil rouge” della GTI qui diventa un “fil bleu”.

L’allestimento GTE è unico e molto ricco. All’interno quindi c’è tutto il comfort delle Golf più accessoriate, condito dalla cromia blu che domina la scena; la si ritrova nell’illuminazione dell’abitacolo e di molti altri dettagli, come le impunture a contrasto sulla pelle che fodera volante e cambio o su quelle che rifiniscono i sedili sportivi; questi ultimi ripropongono la fantasia a quadretti “Clark” della GTI. Specifica anche la strumentazione di bordo: suggerisce informazioni relative ai flussi di energia ma conserva un piccolo contagiri in basso. Sul tunnel centrale, accanto alla leva del cambio DSG, la GTE sfoggia alcuni “tasti magici”: sono quelli delle mappature “E-Mode”, per viaggiare a zero emissioni, e “GTE”, per poter disporre della massima potenza.

[rating title=”comfort” value=”8″ layout=”left”] L’infotainment di serie è il “Radio Composition Media” con schermo a colori da 6,5”; ma la nostra auto è equipaggiata con il “Discover Pro”, un sistema touchscreen da 8” con sensori di sfioramento e navigatore satellitare molto pratico ed efficace; sulla GTE inoltre offre delle funzioni specifiche per monitorare lo stato di ricarica, seguire i flussi di energia delle unità motrici e selezionare le modalità di gestione dell’ibrido (tra cui figurano “Battery Hold”, “Battery Charge”, “Hybrid Auto”). In consolle non mancano presa multimediale AUX-IN, SD card e USB, oltre al classico Bluetooth.

A livello di abitabilità la GTE non ha perso nulla dello spazio riservato agli occupanti sulle altre Golf VII. Davanti si è avvolti dai sedili sportivi, con ogni comando a portata di mano; dietro la seduta è larga e c’è abbastanza spazio anche per le gambe. Ridotta invece la volumetria del vano bagagli che, per far spazio alle batterie del motore elettrico – posizionate sotto al pianale – perde 108 litri di capacità, attestandosi a 272 litri totali. Dieci in meno anche per il serbatoio carburante, che passa da 50 a 40; ma con l’ibrido l’autonomia complessiva non ne risente.

Golf GTE: come va


[rating title=”motore” value=”8.5″ layout=”left”] Pronti, partenza, via. Sulla GTE, alla pressione del tasto Start non corrisponde un ruggito meccanico come sulla GTD o meglio ancora sulla GTI. Qui domina il silenzio. Si parte sempre in elettrico e se la batteria è carica si procede così fino a 130 km/h per un massimo di circa 40 km. L’autonomia in “full electric” varia in relazione al “piede” e al percorso: in città, con molta attenzione, abbiamo raggiunto i 40 km, in autostrada ed extraurbano è difficile superare i 30. “Esauriti gli elettroni”, la GTE passa al funzionamento ibrido, ricaricando le batterie in rilascio ed in frenata e restituendo l’energia accumulata in accelerazione.

Sulla GTE la sportività va a braccetto con il comfort: nella guida di tutti i giorni a fare la differenza è soprattutto l’assetto, sportivo ma non estremo come su GTI e GTD. La sua taratura rende l’auto più rilassante nella guida urbana ed autostradale, quando ci sono da attutire buche e pavè, ma permette di divertirsi anche sui percorsi più guidati, pur cedendo qualcosa a rollio e beccheggio. In fin dei conti la GTE è una vettura sportiva ma non estrema, adatta tanto alla bella guida quanto al “casa-ufficio”. Specie perché le percorrenze sono molto interessati anche quando la batteria non è carica: in città, senza fare “economy run” si fanno i 12/13 al litro, mentre in autostrada si riescono a toccare anche i 13/14.

Ma la GTE diventa imbattibile quando si esce di casa con la batteria carica, si percorrono tratti urbani ed extraurbani e la percorrenza non supera i 50 km; il consumo, in questo caso, si riduce al costo energetico per la ricarica. Con 1,5 Euro si possono percorrere quindi circa 40 km. Molto valida anche su una tratta di circa 100 km in cui sfruttando il mix elettrico/termico si raggiungono i 20 km/l. Meno efficace quando si viaggia in autostrada, qui l’ibrido non può fare miracoli, e in generale quando si esaurisce la carica della batteria.

[rating title=”su strada” value=”8.5″ layout=”left”] Ad entusiasmare invece è il comparto propulsivo ibrido: c’è tantissima coppia motrice (il picco è di 350 Nm) fin dal regime del minimo e schiacciando l’acceleratore a tavoletta la vettura scatta forte come fosse una GTD, allungando senza incertezze fino a velocità superiori ai 220 km/h. Una grinta sconosciuta alle altre ibride di pari impostazione: una magia che avviene grazie alla perfetta impostazione del cambio DSG, che sulla GTE ha 3 frizioni; due gestiscono il motore endotermico, mentre la terza accoppia alla trasmissione il modulo elettrico. Ne risultano cambiate fulminee e precise: un altro mondo rispetto alle ibride col CVT.

Inoltre impostando la modalità “Brake”, la trasmissione aumenta il freno motore: gli attriti derivanti ricaricano più velocemente la batteria e danno più respiro al potente sistema frenante. E quando la strada diventa guidata ed avvincente, il DSG può essere comandato manualmente attraverso i paddle dietro la corona del volante o direttamente con la leva posta sul tunnel centrale. La modalità di guida più indicata per gustarsi la vettura rimane la “GTE” che unisce, armonizzandole, le doti del propulsore elettrico a quelle del quattro cilindri turbo.

Nel misto anche lo sterzo fa una bella figura, risultando preciso anche grazie al rapporto di demoltiplicazione variabile in funzione della velocità. Gli fanno guadagnare un buon giudizio anche i cerchi in lega da 18” gommati con pneumatici 225/40 che aumentano la direzionalità dell’auto massimizzando il grip assicurato dal telaio MQB. L’arrivo delle batterie sotto la scocca finisce pure per migliorare la distribuzione dei pesi fra i due assali: quindi, nonostante l’aggravio di peso del sistema ibrido, l’auto risulta ben equilibrata anche quando si forzano le andature. Ne risulta un mezzo piacevole ed in grado di bersi qualsiasi tornante di montagna, frangente in cui la coppia motrice in uscita di curva rende la GTE scattante come una vera sportiva.

Conclusioni

La GTE è probabilmente l’interpretazione più interessante ed innovativa della settimana generazione della Golf: un’auto che si trova perfettamente a suo agio tanto nella guida cittadina, dove appare parca ed ecologica, quanto in quella più sportiva, dove il propulsore elettrico “completa” quello endotermico sotto l’ineccepibile gestione della trasmissione DSG. Un’auto che per certi aspetti sovverte il concetto odierno di ibride, legato all’immagine del mezzo assolutamente pacioso e dall’aspetto talvolta un po’ tontolone: la GTE invece punta molto sul piacere di guida e su un’estetica appagante; che poi sono gli aspetti cui danno maggiormente peso tutti gli appassionati di guida.

Pregi e Difetti

PIACE
-Prestazioni e piacere di guida
-Cambio DSG
-Consumi contenuti
-Dotazione completa

NON PIACE
-Bagagliaio ridotto
-Comandi al volante completi ma un po’ confusionari

[progressbar title=”voto finale” percentage=”no” value=”8.3″]


Nella pagina successiva: dimensioni e caratteristiche tecniche

VW Golf GTE: la tecnica e le caratteristiche tecniche

Leone Martellucci, professore universitario a La Sapienza di Roma e docente di “sistemi di propulsione”, ci spiega e racconta l’ibrido, le tecnologie ad esso connesse e lo sviluppo che questo settore ha avuto e avrà negli anni a venire.

Scheda tecnica

Dimensioni
Lunghezza/larghezza/altezza cm: 427/180/146
Passo cm: 263
Peso in ordine di marcia kg: 1540
Capacità bagagliaio litri: 272/1162
Pneumatici (di serie): 225/40 R 18

Motore
Cilindrata: cm3 1395
No cilindri e disposizione: 4 in linea (propulsione ibrida)
Potenza complessiva del motore termico ed elettrico: kW (CV)/giri 150 (204)/
Coppia max: Nm/giri 250/1600-3500
Emissione di CO2: grammi/km 35
Distribuzione: 4 valvole per cilindro
No rapporti del cambio: 6 (robotizzato) + retromarcia
Motore elettrico sincrono da 105 cv (75 kW) a 2500 giri.
Potenza combinata 204 cv (150 kW) e 350 Nm di coppia
Trazione: anteriore
Freni: anteriori dischi autoventilanti
Freni: posteriori dischi

Prestazioni dichiarate
Velocità massima (km/h): 222 (130 in modalità elettrica)
Accelerazione 0-100 km/h (s): 7,6 (4,6 s da 0 a 60 km/h in modalità elettrica)
Consumo medio (km/l): 66,7

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