Aston Martin: la storia della ammiraglia Lagonda
La storia (travagliata) della Aston Martin Lagonda, ammiraglia dalla vocazione sportiva prodotta in pochissimi esemplari.
Al Salone di Londra del 1976 (precisamente il 19 ottobre), Aston Martin introdusse la berlina Lagonda, il cui stile fu firmato dal designer William Towns. Si trattava della versione di serie del prototipo Bulldog, presentato due anni prima. La Aston Martin Lagonda era caratterizzata dall’altezza di soli 130 centimetri, mentre lunghezza e larghezza ammontavano rispettivamente a 529 centimetri e 182 centimetri. Oltre che stilisticamente, la Lagonda era avveniristica anche nei contenuti, in quanto aveva la strumentazione elettronica – completamente digitale – con display grafici a led e comandi a sfioramento. La dotazione di serie, inoltre, comprendeva i sedili regolabili elettricamente e le sospensioni posteriori autolivellanti.
Sotto al cofano pulsava il motore 5.3 V8 ad iniezione elettronica da 284 CV di potenza che consentiva alla vettura di raggiungere la velocità massima di quasi 240 km/h e accelerare da 0 a 100 in meno di otto secondi, nonostante la massa superasse le due tonnellate. Il quadro tecnico prevedeva anche il cambio automatico a tre rapporti, oltre alla trazione posteriore. La Aston Martin Lagonda era realizzata esclusivamente a mano e l’assemblaggio necessitava di circa 2200 ore di manodopera, perciò ne sono state prodotte solo 645 unità in quasi quindici anni di vita commerciale.
Gli aggiornamenti per la strumentazione
Al momento del lancio, la Lagonda entusiasmò gli estimatori di Aston Martin, tant’è che furono raccolti oltre 170 ordini. I primi esemplari della Aston Martin Lagonda furono consegnati solo nel 1979, dato che la produzione ammontava a due esemplari a settimana. Nel 1984 adottò la strumentazione digitale in CRT, ma i problemi di natura elettronica furono risolti solo nel 1987 con il passaggio alla tradizionale strumentazione analogica. Infine, nel 1990, la Aston Martin Lagonda è uscita definitivamente di scena.
Tutti i tentativi per il ritorno della Lagonda
Più volte Aston Martin ha tentato di reintrodurre la Lagonda, a partire dal Salone di Ginevra del 1993 con l’esposizione della concept car Lagonda Vignale. Al Salone di Ginevra del 2009, invece, è stata esposta la concept car Aston Martin Lagonda con la modernissima carrozzeria a forma di SUV, ma la vettura non è mai giunta in produzione. Solo verso la fine del 2014, Aston Martin ha introdotto l’ammiraglia Lagonda Taraf, declinazione extralusso della Rapide. La Aston Martin Lagonda Taraf, equipaggiata con il propulsore V12 di 6 litri da 600 CV di potenza capace di far raggiungere la velocità massima di 320 km/h e accelerare da 0 a 100 in meno di quattro secondi, è stata prodotta in pochi esemplari dalla divisione Q ed esclusivamente per il Medio Oriente. Recentemente, Aston Martin ha esposto le concept car Lagonda Vision al Salone di Ginevra del 2018 e Lagonda All-Terrain all’edizione 2019 della kermesse elvetica che rispettivamente prefigurano la berlina fastback e la Super SUV, entrambe attese sul mercato nel 2025 con la propulsione elettrica e la guida autonoma di Livello 4.