Rover SD1: la storica fastback del gruppo British Leyland
La storica Rover SD1 fu proposta in numerose declinazioni. identificate da varie numerazioni, senza dimenticare le esclusive versioni Vitesse e Vanden Plas.
Svelata nel 1976, la Rover SD1 fu la prima novità del costruttore inglese sotto l’egida del gruppo British Leyland. La sigla SD1, infatti, identificava il primo progetto della Specialist Division, allora neonata divisione del fragile colosso automobilistico britannico. Fu disegnata da David Bache, il quale dichiarò di essersi ispirato per lo stile degli esterni alla supercar Ferrari 365 GTB/4, meglio nota con la denominazione Daytona. Come altre vetture di segmento E dell’epoca, anche la Rover SD1 aveva la carrozzeria fastback a due volumi, ma dotata del pratico portellone posteriore che migliorava l’accesso al bagagliaio. Per quanto riguarda le dimensioni, la vettura inglese era lunga 470 centimetri, larga 177 centimetri e alta 135 centimetri, mentre il passo ammontava a 282 centimetri.
La Rover SD1 fu eletta “Car of the Year” per il 1977, anno in cui fu omologata la versione LHD con il volante di guida a sinistra e commercializzata sul resto del mercato europeo, compresa l’Italia. Inizialmente, la gamma italiana prevedeva solo la versione con il motore 3500 V8 da 155 CV di potenza, lo stesso della lussuosa fuoristrada Range Rover, ma più potente di 25 CV. Nel 1978, la Rover SD1 fu proposta con il propulsore 2600 a sei cilindri in linea da 138 CV di potenza. Altre novità furono introdotte nei primi anni ’80, come la V8S del 1980, seguita l’anno successivo dall’unità 2300 – sempre a sei cilindri in linea – da 123 CV di potenza, nonché dalla pregiata declinazione Vanden Plas anch’essa equipaggiata con il motore 3500 V8.
Le versioni ‘italiane’ e Vitesse col restyling
Nel 1982, la Rover SD1 fu sottoposta al restyling di metà carriera. Per l’occasione, furono introdotte motorizzazioni destinate soprattutto al mercato italiano, vale a dire il propulsore a benzina 2000 a quattro cilindri da 101 CV di potenza e il motore turbodiesel di pari frazionamento 2400 SD da 93 CV, quest’ultimo fornito dalla specializzata azienda italiana VM Motori e proposto l’anno successivo anche con la più ‘spartana’ versione 2400 D. Tuttavia, il 1983 sarà ricordato per l’ampliamento della gamma della Rover SD1 alla sportiva declinazione Vitesse, mossa dall’unità 3500 V8 da 192 CV di potenza che consentiva alla vettura inglese di raggiungere la velocità massima di 218 km/h. Dopodiché, la Rover SD1 imboccò il viale del tramonto ed uscì definitivamente di scena nel 1987, l’anno seguente al debutto della sostituta Serie 800 (sviluppata in sinergia con Honda) e dopo esser stata prodotta in più di 300.000 esemplari.
Alcune curiosità legate alla Rover SD1
Suo malgrado, la Rover SD1 è diventata tristemente famosa per la morte di Mike Hailwood, avvenuta nel 1981. Il leggendario pilota motociclistico, infatti, perì in un incidente stradale al volante delle vettura inglese. A livello sportivo, invece, la Rover SD1 è stata una delle protagoniste del campionato Touring Car Championship con il team TWR di Tom Walkinshaw, in cui fu impiegata la versione da gara Vitesse da 345 CV di potenza che, tra il 1985 e il 1986, conquistò undici vittorie. Infine, molti non sanno che la Rover SD1 continuò ad essere prodotta e commercializzata sul mercato indiano come Standard 2000, equipaggiata con lo specifico motore 2.1 da 83 CV di potenza.