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Nuova Opel Astra: primo contatto su strada

Completamente nuova, dalle misure al peso inferiori alla precedente edizione, dal design esterno più agile e moderno ma volutamente non troppo fantasioso all’allestimento e alla funzionalità degli interni, alle inesauribili dotazioni tecnologiche più avanzate come i gruppi ottici a Led IntelliLux, nuova insomma nell’intera impostazione del modello.

E’ apparsa così, fra le maggiori novità del salone di Francoforte, l’Astra 5 porte 2016, tanto diversa da aprire subito la strada ai confronti e alle contrastanti opinioni come sempre accade di fronte agli inediti. Taglia rigorosamente da compatta del segmento C con i suoi 4,37 metri di lunghezza, 2,04 di larghezza e 1,48 di altezza, dietro di lei ci sono 10 generazioni che l’hanno preceduta, dalla storica Kadett del 1936 ad oggi, e 24 milioni di auto vendute come ricordano con orgoglio i manager della Opel.

Mary Barra, una madrina d’eccezione

Al salone ha avuto l’onore di un battesimo officiato addirittura dalla ormai mitica Mary Barra numero uno della General Motors a dimostrazione dell’importanza del modello per il brand europeo che aspetta il ritorno agli utili e alla quota di almeno l’8% in Europa entro il prossimo anno mentre prepara una trentina di lanci di qui al 2020. A quel punto, se tutto andrà bene, la Opel/Vauxall – GM Europa dovrebbe aver consolidato una volta per tutte anche una rinnovata immagine di marca un po’ meno austera e conservativa. Sembra dunque che dopo anni di difficoltà e incertezze sul ruolo e sul futuro della Opel, a Detroit si siano ormai definitivamente convinti di confermare gli investimenti programmati negli ultimi due anni. Proprio a Francoforte nella sua prima apparizione ufficiale in Europa la first lady di GM, fresca di patteggiamento con le autorità americane sulla scabrosa vicenda dell’avviamento difettoso, formulò una previsione divenuta oggi profetica e quanto mai attuale che suonava così: “Nei prossimi 5-10 anni vedremo più cambiamenti nel mondo dell’auto di quanti ce ne siano stati negli ultimi 50 anni”…

Lungo le rive del Danubio

Da Francoforte alla strada il passo è stato breve per la nuova Opel Astra offerta in questi giorni alla stampa per il classico “primo contatto” alla vigilia della commercializzazione definitiva nelle prossime settimane con un listino compreso fra 17.600 e 25.500 euro e con interessanti incentivi in fase di lancio sotto forma di “vantaggi” fino a 2.500 euro più 1.000 nella specifica area degli optional.

Perfino la regia e la “location” di presentazione, fra Vienna e Bratislava sulle rive del romantico e fascinoso Danubio, è stata scelta ad arte per consentire agli “ospiti” di vivere il nuovo modello di punta in un ambiente sofisticato e storico molto diverso dai percorsi più abituali. Quanto alla macchina, prima di entrare nei dettagli più significativi non si può negare che ce l’abbiano messa tutta in casa Opel sotto la poderosa spinta di una manager come Karl Thomas Neumann, 54 anni tedesco della Bassa Sassonia, dal 2013 alla guida del brand europeo di GM, che si è sbilanciato fino al punto di definire questa nuova Astra come “la migliore auto che Opel abbia mai realizzato”.

Un’auto per tutte le stagioni

Una premessa di certo molto impegnativa e giustificata dal ruolo assegnato alla vettura destinata a convincere un panorama di clientela quasi senza limiti come “famiglie e single, persone di tutte le età e, in particolare chi usa molto l’automobile” senza contare il grande bacino delle flotte cui è destinato almeno il 50% dell’offerta in termini di volumi di vendite.

Non ci sono dunque per l’Astra obiettivi o messaggi particolarmente trendy ispirati ai volatili schemi del capriccioso “Life style” di oggi, mirando invece con determinazione “efficienza, concretezza e pragmatismo” che, in fondo, sono sempre stati nel DNA della marca.

E’ stata sostanzialmente questa la risposta a chi, come noi, avanzava qualche dubbio sulla personalità stilistica dell’Astra che potremmo definire piacevole senza tuttavia assegnare il miglior voto al design malgrado la sua derivazione dal concept Monza esposto due anni fa a Francoforte come “musa” ispiratrice per tutti i prossimi modelli.

Più leggera e tecnologia di lusso

Ciò non toglie che le dimensioni ridotte di 5 e 2,5 cm in lunghezza e altezza e l’architettura molto più aerodinamica (Cx 0,28) soprattutto nel frontale diano una gradevole impressione di agilità e di pulizia di linea con un tocco di sportività nel frontale e lungo le fiancate grazie alle cosiddette “linee tese” lasciando qualche riserva nel posteriore.

I migliori voti vanno tuttavia a fattori non meno importanti come l’alleggerimento di circa 200 chili a seconda dei motori, derivato anche dall’uso di acciai ad alta resistenza, l’abbondante dose di tecnologia dedicata alla sicurezza e all’infotainment disponibile di solito solo nell’alto di gamma. In più, la sorpresa di un’abitabilità e un comfort interno inattesi se immaginati solo dall’esterno: lo spazio è davvero eccellente anche per i passeggeri posteriori di gamba lunga mentre un terzo ospite occasionale se la cava senza restare stritolato. A questo va poi aggiunto che l’abitabilità non ha tolto nulla al vano bagagli: la differenza di spazio è stata recuperata con un adeguato posizionamento della plancia.

A spasso con Astra

Sono questi i fattori base che abbiamo potuto apprezzare alla guida delle diverse versioni usate lungo il percorso di prova, tutte in allestimento “Elective” con l’inedito 1,4 Ecotec turbo a iniezione diretta da 150 cv, il 1,6 CDTI ecoFlex da 136 cv e il più divertente tre cilindri 1.0 turbo a iniezione diretta da 105 cv con cambio manuale a 5 marce (sei sulle altre due, ma esiste anche l’Easytronic robotizzato e un automatico 6 marce a basso attrito).

In sostanza questa nuova Astra conferma su strada ciò che il progetto promette e per cui è stata concepita, quella molteplicità di vecchi e futuri clienti dalle esigenze molto eterogenee e dal rapporto con l’auto molto diversi. Per capirsi rapidamente il suo voto medio non scende mai sotto un solido 7 con una buona dose di 8 per comportamento in autostrada ma anche sul misto: sportività di un modello non vuol dire auto sportiva nel senso stretto a meno che non si passi alla versione TCR da 330 Cv che sarà presentata a metà mese, ma quella è un’altra storia.

Benzina e diesel da 95 a 136 Cv

Restando con le “ruote per terra” la stessa gamma di motori (ce n’è davvero per tutti) fra benzina e diesel rivela la decisa vocazione nel risolvere al meglio il classico compromesso fra prestazioni ed economicità di esercizio. Da 95 a 110 e 136 Cv per i diesel tutti 1,6 di cilindrata, da 105 a 100 e 150 Cv per i benzina 1.0, 1.4 e 1.6 di cilindrata più un 200 Cv 1,6 ecotec turbo a iniezione diretta al momento non compreso nel listino italiano.

Dovremmo parlare anche di qualità ambientali ma per il momento e per carità di patria sarà meglio rinviare a tempi migliori e soprattutto più chiari. Tre invece le versioni di allestimento Astra base più finalizzata alle flotte, Astra Elective e Innovation per il top di gamma.

I nostri plus: il 3 cilindri 1.0 e l’IntelliLux

Come dicevamo un “plus” va assegnato alla versione con il 3 cilindri turbo benzina 1,0 da 105 Cv che offre, come già sulla Opel Corsa, una guidabilità e un’agilità molto piacevole e il miglior equilibrio fra uso urbano ed extraurbano con le sue 5 marce perfettamente equilibrate e progressive.

Infine, in sede di approfondimento in prova prolungata, si dovrà tornare sui dispositivi di sicurezza e sulla connettività con il particolare programma Opel OnStar (gratuito il primo anno poi a pagamento) e sugli eccezionali fari IntelliLux Led (extra a 1.300 euro) far i migliori provati fin qui sulle auto di lusso.

Non a caso ci è stato consentito uno specifico test notturno per testimoniare sulla eccellenza del risultato: viaggiare di notte su strade anche totalmente buie come fosse in pieno giorno, senza doversi preoccupare degli anabbaglianti: tutto funziona istantaneamente in automatico, anche in caso di nebbia o pioggia battente che esclude il sistema.

Allo Opel hanno parlato di “salto di qualità” e onestamente questa volta non hanno esagerato.

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