Risparmiare carburante? A volte è meglio accendere il clima che tirar giù i vetri
Le pretese energetiche del climatizzatore variano in funzione di traffico ed umidità.
L’utilizzo del condizionatore appare regolarmente nella lista degli argomenti più dibattuti da chi in estate affronta un lungo viaggio in automobile: per alcuni emette regolarmente aria polare, altri non lo sopportano e quasi tutti pensano che sia in realtà un accessorio incompatibile con la necessità di mantenere i consumi sotto controllo. Per questo motivo è abitudine pensare che i vetri laterali aperti siano meno impattanti a livello di consumi. Falso. O meglio: falso solo in parte.
SAE International – associazione mondiale che conta oltre 128.000 ingegneri ed esperti tecnici nei settori aerospaziale, autoveicolistico e dei veicoli – ha commissionato una ricerca dell’esito sorprendente, giacché testimonia come in determinate condizioni l’impianto di climatizzazione sia più efficace rispetto al guidare con i finestrini aperti: ciò si verifica ad esempio in autostrada, quando l’aerodinamica dell’auto peggiora in maniera significativa viaggiando con il gomito di fuori.
La ricerca non fornisce purtroppo delle statistiche relative a determinati frangenti d’utilizzo, ma rivela soltanto che le pretese energetiche di un climatizzatore variano in funzione di determinati parametri, come ad esempio l’umidità esterna, le condizioni del traffico e la velocità. E’ sbagliato quindi pensare che il condizionatore rappresenti solo una fonte di consumo. SAE International fornisce poi due suggerimenti: abbassare i finestrini e pazientare qualche minuto prima di accendere il condizionatore, cambiare aria nell’abitacolo quando si affronta un viaggio di più ore.