I 40 anni del circuito di Nardò
Qui la Volkswagen W12 Record viaggiò per 24 ore consecutive e percorse 7.740 chilometri, stabilendo il record della specialità.
E’ abitudine sostenere che la Muraglia Cinese sia l’unica costruzione umana visibile dallo spazio. L’affermazione può anche corrispondere a verità, ma a ben guardare – strizzando un po’ gli occhi e spostando l’attenzione verso occidente – c’è un’altra struttura tanto maestosa ed imponente da catturare l’attenzione di chi la fortuna di recarsi in orbita. Si trova in Puglia, nella provincia di Lecce, dove occupa un’area di ben 700 ettari. E’ di forma circolare ed ha quale perimetro i 12,5 chilometri di un gigantesco anello, sul quale vengono effettuati test di durata ad alta velocità.
Un esempio? Nel 2002 il prototipo Volkswagen W12 Record (evoluzione della W12 Nardò) viaggiò ininterrottamente per 24 ore di fila, percorrendo 7.740,576 chilometri alla velocità media di 322,891 km/h. La pista di Nardò è da sempre un luogo simbolo per tutti gli appassionati di motori. Giovani e meno giovani, visto che oggi cadono i suoi primi 40 anni di servizio: il circuito entrò in funzione il 1 aprile 1975.
Venne costruito da Fiat ed ospitava inizialmente un anello (con corsie per auto e camion) ed una pista (solo per automobili), prima di trasformarsi in un centro prove di respiro ben maggiore: l’impianto consta oggi di un circuito lungo 6,2 chilometri, di vari percorsi fuoristrada (per un totale di 40 chilometri), di centri prova per le omologazioni, di officine e di percorsi per la verifica della rumorosità. Oltre ovviamente al gigantesco anello: prevede quattro corsie ed un carreggiata larga un totale di 16 metri, inclinata fra il 4% ed il 22,5% e studiata per compensare la forza centrifuga fino alla velocità di 240 km/h. Il centro prove di Nardò appartiene oggi a Porsche.