BMW Serie 3: il nostro viaggio di 40 anni in 4 giorni
Corsa dei quattro Paesi: un viaggio per festeggiare i 40 anni della BMW Serie 3. Ecco il nostro racconto.
BMW Serie 3– Uno dei modelli di maggior successo della Casa dell’Elica compie quarant’anni. BMW per celebrare questa importante ricorrenza ha organizzato la Corsa dei quattro Paesi, un viaggio di quattro giorni attraverso quattro differenti nazioni. La partenza è fissata per il primo pomeriggio di domenica (24 maggio) da Como. Mentre mi avvicino al punto di ritrovo incrocio numerosi appassionati, giunti da tutto il mondo, pronti a visitare il Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2015. I tempi sono tirati e, purtroppo, non riesco a dare una “sbirciatina”. Il tour mi aspetta. Dopo un breve briefing sono pronto a partire, a bordo di una BMW M3 E46.
Day 1: da Como a Davos
La sportiva tedesca –che tutti voi, sicuramente, ben conoscete- è mossa da un motore sei cilindri in linea da 3.2 litri, in grado di sviluppare una potenza di 343 cavalli. A esso si abbinano un cambio manuale a sei rapporti e, ovviamente, la trazione posteriore. I primi chilometri, durante i quali costeggio il lago, li dedico alla “conoscenza” reciproca. In poco tempo instauro un buon feeling uomo-macchina, oltre a raggiungere il confine con la Svizzera. Una volta entrato in terra elvetica, nelle vicinanze di St. Moritz, il navigatore mi conduce verso il Julierpass. Le cose si fanno interessanti.
La M3 E46 ti lascia fare e ti fa divertire, a patto d’esser capace…
Una serie di entusiasmanti tornanti mi permettono d’assaporare il carattere di questa vettura. La BMW M3 E46 sfodera un motore grintoso, pronto fin dai bassissimi regimi, accompagnato da un cambio con innesti estremamente precisi e uno sterzo molto comunicativo. L’assetto vanta un notevole equilibrio: anche durante veloci e repentini cambi di direzione, difficilmente tende ad andare in crisi. L’elettronica, infine, risulta sempre discreta negli interventi. La E46 è una macchina sincera che ti lascia fare e ti fa divertire, a patto d’esser capace. Curva dopo curva il sorriso diventa sempre più grande, fino a quando arrivo a Davos (Svizzera). Mi devo fermare. La prima giornata è già finita.
Day 2: in giro per la Svizzera
Utilizzata in modo “allegro” la 320is riesce a regalare delle belle soddisfazioni…
L’intero tragitto previsto nella road map del secondo giorno si sviluppa in Svizzera. Una volta lasciata alle spalle Davos mi dovrò dirigere verso Zurigo, per poi riscendere verso Vaz/Obervaz. E’ lunedì mattina, pioviggina e fa freddo. Nonostante questo riesco a iniziare la giornata con il buon umore, infilandomi nell’abitacolo di una BMW 320is (E30) del 1988. Il suo cuore è un propulsore di 1990 cm3, capace di erogare 192 CV. Il cambio, invece, è manuale a cinque marce. Mentre il mio collega guida, ho la possibilità di osservare con attenzione gli interni. La 320is è curata in ogni dettaglio e si può identificare come un’auto (considerata la sua epoca) dotata di una ricca e completa dotazione.
In tal proposito, controllo che le numerose funzionalità del computerino di bordo funzionino regolarmente. Tutto ok. Successivamente, mi metto al volante e scopro una vettura piacevole da utilizzare. Certo, non bisogna aspettarsi performance esorbitanti come i modelli più recenti. Anche in questo caso, però, si riesce a divertirsi senza grosse difficoltà. Utilizzata in modo “allegro” la 320is riesce a regalare delle belle soddisfazioni… Detto ciò, è ora di cambiare nuovamente macchina.
I restanti chilometri della giornata li effettuo con la “prima” delle Serie 3, ovvero una E21. Il percorso prevede il susseguirsi di paesini con limiti di velocità particolarmente ridotti. Ne approfitto, quindi, per chiacchierare della sua storia insieme al mio collega.
Tutto ha inizio nel 1975, anno in cui BMW presenta la due porte destinata a sostituire la Serie 02. La carrozzeria è moderna e adotta l’originale formula a metà tra la classica berlina a quattro porte e la coupé. L’impostazione meccanica della Serie 3 è quella tradizionale del costruttore tedesco: motore e cambio sull’avantreno e trazione al posteriore; sospensioni a ruote indipendenti con MacPherson all’anteriore e ponte con bracci triangolari obliqui al posteriore.
Al debutto, la Serie 3 è disponibile con differenti motori a quattro cilindri (1573 cm3 per la 316, 1766 cm3 per la 318 e 1990 cm3 per la 320). Non molto tempo dopo arrivano lievi aggiornamenti estetici, la versione scoperta (presentata nel 1978) e la gamma si amplia con un motore a sei cilindri. Nel 1982 la Serie 3, diventata ormai un modello di successo, si rinnova dando alla luce la seconda generazione.
Day 3: direzione Austria
BMW 3.O CSL: “Mi basta metterla in moto per entrare in un mondo parallelo”
Il terzo giorno i chilometri da percorrere sono di meno, rispetto al secondo, e la meta da raggiungere è Mosern (Austria). Mi basta sapere questo e seguire le indicazioni del navigatore. Voglio concentrarmi totalmente sulla macchina. Un’auto incredibile, che non capita tutti i giorni di avere fra le mani. Sto parlando della BMW 3.0 CSL nella sua variante maggiormente racing, allestita dall’Alpina. Rispetto alla versione tradizionale, dal muso, il classico paraurti lascia spazio a un pronunciato spoiler, piuttosto basso. Inoltre, spiccano le due creste longitudinali in plastica nera sui lati del cofano motore.
Ricco di personalità il posteriore: in cima al padiglione un defltettore a ponte percorre trasversalmente l’intera larghezza del tetto. Sul portellone del baule svetta poi un enorme alettone fisso. Un’auto estrema, del 1972, con un motore 3.0 litri e una potenza di circa 200 cavalli (206, ad esser preciso). Mi basta metterla in moto per entrare in un mondo parallelo. Il mix di sensazioni ed emozioni potrebbe farmi parlare per ore ma non voglio iniziare un lungo monologo, con il rischio di annoiarvi. Cercherò dunque di essere breve e conciso. L’elettronica qui lascia spazio alla meccanica, e alla guida vera in stile old school.
Il motore è sorprendente. Arriva nella parte alta del contagiri/contachilometri in men che non si dica, in modo progressivo e lineare. Lo sterzo, considerata l’età della vettura, garantisce una discreta precisione. L’assetto estremamente rigido si abbina a un cambio manuale con quattro innesti dalla precisione chirurgica. La BMW 3.0 CSL oltre ad andare veramente forte, frena anche forte! L’impianto frenante infatti ha sempre il giusto mordente e limita a dovere gli spazi di arresto.
Dulcis in fundo mi devo soffermare per un istante sul sound emesso dall’impianto di scarico, fin dalle basse velocità. Una volta superati i 3mila giri la “voce” aumenta il proprio tono, diventando una melodia capace di incantare appassionati di tutte le età. Con lei potrei macinare chilometri su chilometri, senza mai fermarmi. Ma tutte le cose belle, si sa, finiscono in fretta. Giunto nel piazzale dell’hotel, trovo la sorpresa di fine giornata. Ad aspettarmi, la BMW 3.0 CSL Hommage. Peccato, solamente, che si tratti di un “guardare ma non guidare”.
Day 4: sprint finale
BMW M3 E30: un’icona senza tempo!
La notte passa in fretta. Sono pronto per lo sprint finale. Prima di partire mi avvisano di mantenere una modalità di guida molto tranquilla, perché l’itinerario si sviluppa su strade (a dir poco incantevoli) immerse in una fitta vegetazione all’interno di un parco naturale al confine tra l’Austria e la Germania. Durante questo transfer porterò a spasso un’altra icona storica del Gruppo: una BMW M3 E30.
Il progetto di questa vettura viene affidato ai tecnici della Motorsport nel 1985. A livello estetico l’auto è facilmente riconoscibile: minigonne, imponente alettone e lunotto maggiormente inclinato. Il look è poi completato da passaruota e parafanghi allargati. A livello meccanico il motore 2.0 litri della Serie 3 viene profondamente modificato, oltre ad aumentare la cubatura a 2.3 litri e adottare quattro valvole per cilindro. Le sospensioni vengono inoltre rivisitate e la scocca risulta più rigida del 20 % rispetto alla berlina da cui deriva. Nonostante il prezzo di lancio importante (era venduta a circa 58mila marchi) la partenza è delle migliori. Gli ordini della M3 E30 vanno alla grande, lanciandola verso una storia di successo.
In men che non si dica arrivo alla tappa di metà giornata, in riva al lago Walchensee. Qualche foto ricordo, uno scambio di opinioni sulle auto presenti con i colleghi e si riparte verso Monaco (dritti verso l’aeroporto). La Corsa dei quattro Paesi termina proprio come era iniziata, in compagnia della M3 E46. Il viaggio iniziato quarant’anni fa dalla Serie 3, invece, non termina certamente qua…
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