Cinque nomi femminili usati in ambito automobilistico
L’automobile è donna. “Ha la grazia, la snellezza, la vivacità di una seduttrice”, come scriveva D’annunzio. Il nostro omaggio per la festa della donna.
La componente femminile dell’automobile venne magnificata persino da Gabriele D’annunzio, che nel 1926 scrisse a Giovanni Agnelli una missiva dalla forte impronta. L’Automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’ una seduttrice; ha, inoltre, una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza. Ma, per contro, delle donne ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza. Il Vate scrisse queste righe al termine di un viaggio su una Fiat 509. Ne rimase entusiasta. Le automobili erano considerate nel periodo un oggetto di passione riservato principalmente agli uomini, ma questa sfumatura non le rese insensibili al fascino del gentil sesso. Oggi, festa della donna, vogliamo ricordare cinque automobili dal nome femminile.
Alfa Romeo Giulietta
Leggenda vuole che il nome sia stato involontariamente suggerito dalla signora De Cousandier, moglie del poeta Leonardo Sinisgalli, in quell’epoca consulente per l’immagine della Finmeccanica. I fatti si svolsero a Parigi, nel 1954. La signora avrebbe detto ad un gruppo di ingegneri Alfa Romeo, incontrati all’interno di un ristorante: Lo sapete? Siete otto romei e non avete nemmeno una Giulietta. Anche Lancia ha utilizzato con frequenza nomi femminili (Flavia, Fulvia, Aurelia, Flaminia), ma in questo caso corrispondevano a vie consolari romane.
Nissan Silvia
Il nome Silvia rappresenta una variazione del termine Sylvia, che definisce una famiglia di uccelli e richiama la passione di Nissan per l’ornitologia: prima della Silvia era infatti disponibile la Bluebird. Le coupé della famiglia Silvia sono rimaste in produzione dal 1964 al 2002.
Saab Catherina
Il prototipo risale al 1964 ed ha le fattezze di una targa. Utilizzava numerosi componenti della coeva Saab 96, mentre il tettuccio poteva essere stivato nel bagagliaio. L’auto non venne mai prodotta in serie e deve il proprio nome allo stabilimento di Katrineholm, dove fu costruita da un’azienda fornitrice.
Lotus Elise
La casa di Hetel sceglie per tradizione nomi che inizino con la lettera E. Nel 1995 l’allora proprietario si trovò nell’esigenza di trovare una denominazione per la vettura in rampa di lancio. Scelse il nome della nipotina Elisa, nata quando l’automobile era ancora un progetto.
Mercedes
Ad inizio ‘900 il commerciante austriaco Emil Jellinek vendeva automobili per conto della Daimler-Motoren-Gesellschaft (DMG). Fu proprio lui ad introdurre il nome Mercedes per ribattezzare una serie di modelli, che diventarono pertanto Daimler-Mercedes. Mercedes era il nome della figlia.