La Porsche B32 è un furgoncino su base Volkswagen Caravelle
A metà anni ’80 Porsche stava cercando un veicolo ampio e spazioso con cui seguire le 959 impegnate nella Parigi-Dakar. La scelta ricade su un Volkswagen Caravelle, con motore flat six da 3.2 litri.
B32 è il nome di una Porsche fra le più anticonvenzionali mai realizzate. Risale alla metà degli anni ’80 e venne prodotta in quindici esemplari, che gli uomini dell’azienda tedesca utilizzarono durante alcune edizioni della Parigi-Dakar: l’automobile fu guidata in supporto delle velocissime 959 da corsa, ragion per cui doveva essere non solo veloce ma anche affidabile e capiente. Questi due requisiti costrinsero Porsche a selezionare una donor car lontanissima dall’archetipo Porsche.
La scelta ricadde sul Volkswagen Transporter di terza generazione, a quattro ruote motrici, all’interno del quale fu installato un sei cilindri boxer raffreddato ad aria (231 CV/284 Nm), lo stesso 3.2 che già motorizza la 911 Carrera. Il sei cilindri è montato in posizione posteriore. L’auto copre lo 0-100 km/h in 8.0 secondi e raggiunge una velocità massima di circa 185 km/h, valori sufficienti per restare in scia alle velocissime carovane. A quel tempo il Caravelle alto di gamma era spinto da un motore 2.1 benzina, accreditato di 112 CV.
I tecnici Porsche hanno modificato anche la risposta delle sospensioni e sono intervenuti su altri componenti di natura tecnica, adottando l’impianto frenante ed i cerchi in lega (da 16 pollici) di una 944 S, la trasmissione delle 911 SC/914-6 ed il volante di una 964 C4. Nove esemplari furono messi in commercio ed il loro prezzo si rivelò più elevato rispetto ad una coeva 911, ma non trovarono fondamento le voci relative ad una serie limitata da qualche esemplare in più. Autobild scrive che un esemplare è valutato circa 65.000 euro.