Dacia Duster 1.5 dCi Freeway: la nostra prova su strada e il video test
Questa versione super limitata della Duster mantiene inalterati i punti di forza e li abbina ad un look moderno e ad una forte propensione per la vita urbana: il suo nome è Dacia Duster Freeway.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole cambiamento nelle linee della auto che circolano per le nostre strade. Per chi già guidava negli anni ’90 la cosa è assolutamente lampante: all’epoca le auto erano basse e piccole, basse e allungate, basse e cattive e solo di rado si scorgeva – ad esempio nel traffico mattutino delle tangenziali – un fuoristrada che svettava ed usciva dall’uniforme tappeto di tettini di macchine basse. Di recente, invece, abbiamo assistito ad un aumento di tali veicoli, come se le auto avessero passato molto tempo in palestra a migliorare il proprio aspetto fisico.
Muscolose ed alte, le auto contemporanee combattono sul terreno del rispetto dell’ambiente e dei consumi, oltre che della dotazione tecnologica e, sebbene ci sia un evidente predominio delle “atlete” teutoniche, c’è un’emergente franco-balcanica che ha cominciato a rubare gli sguardi degli automobilisti. In tre anni dalla sua commercializzazione, infatti, oltre 450.000 persone hanno scelto di acquistare una Dacia Duster, tra cui oltre 21.000 in Italia, contando su un prezzo a dir poco concorrenziale, certo, ma soprattutto sulla garanzia che il gruppo Renault ha saputo estendere al marchio rumeno. Ma se, da una parte, la Duster ha conquistato molti puntando sulla razionalità, la praticità e la convenienza, era forse giunto il momento di dimostrare che anche in fatto di esclusività, unicità e fascino sa dire la sua, ragion per cui è arrivata l’auto della nostra prova: la Dacia Duster 1.5 dCi Freeway.
Dopo la serie limitata Brave, destinata ai più avventurosi, come testimoniavano la colorazione Artic Mimetic e la trazione 4×4, un’altra serie limitatissima, di soli 100 esemplari, stavolta destinata agli amanti del viaggio e della vita metropolitana che però, nonostante l’esclusività, mantiene la convenienza che ha reso la Duster tanto famosa, con un prezzo di 16.900 euro ed un allestimento ricco di sorprese che siamo pronti per scoprire.
Dacia Duster: com’è cambiata, fuori e dentro
Una strada di nero asfalto, attraversata dalla linea bianca della segnaletica orizzontale si inoltra in una coltre di grattacieli illuminati in una notte tersa, lasciando immediatamente intuire i contorni della famosa isola di Manhattan nella città di New York. Potrebbe essere una suggestione, l’inizio d’un racconto o la sequenza iniziale di un qualche film americano, invece altro non è se non il biglietto da visita della Dacia Duster Freeway che, appunto, è stata ammantata da una pellicola che riproduce quanto vi abbiamo appena descritto.
Il frontale, più morbido ed accattivante, denotato da due inserti cromati ai lati del logo Dacia, dalla nuova presa d’aria più bassa e dai nuovi proiettori a doppia ottica, è sovrastato dal cofano che appunto riproduce la strada che scorre sotto al SUV, dando subito una grande sensazione di dinamismo ed imponendo, alla vista, un moto che porta a proseguire scorrendo sulle linee morbide delle fiancate. È sui passaruota anteriori che, con una cinematografica assolvenza, comincia a comparire lo skyline della metropoli statunitense: il bianco e nero elegantissimo di una veduta a volo d’uccello della città nordamericana, caratterizzata dalle luci accese dei grattacieli in un cielo notturno, una vista che avvolge tutte le fiancate e prosegue quella sensazione di moto che spinge verso la parte posteriore della macchina dove, con una dissolvenza incrociata, si passa al classico totale della città da lontanto, sovrastata dallo sportivo spoiler superiore e sottolineata dalla soglia del bagagliaio cromata, come cromato è lo scarico che compare più in basso.
Una carrellata d’effetto, eseguita con eleganza e che si integra alla perfezione con il tettino grigio cometa metallizzato e con le barre che riportano il logotipo Duster, rendendo la Freeway assolutamente unica.
Una volta a bordo l’unicità è tutta riassunta nella targhetta alla base della leva del cambio, dove ci viene ricordato che questa è una serie limitata a 100 pezzi e che noi stiamo provando il primo esemplare di tale limitatissima produzione, cosa che, a dirla tutta, fa un certo effetto, anche se stiamo parlando del brand economico della Renault.
Come tutte le Duster, gli interni sono stati migliorati rispetto alla precedente versione, con l’adozione di migliori materiali e soprattutto con uno studio più accurato di spazi ed ergonomia. In particolare la Freeway vanta il volante in cuoio. Spiccano soprattutto i sedili, con disegni geometrici e di nuovo il logotipo Duster cucito in bianco su tessuto nero, così come i comandi dei vetri elettrici, posti sugli sportelli, per comandare con semplicità tutti e quattro i cristalli.
Troviamo un buon numero di vani, grandi e piccoli, per riporre oggetti, sia nella parte del guidatore che del passeggero anteriore, mentre la vista della parte anteriore è dominata dalla console centrale: inquadrato da due elementi verticali è perfettamente visibile il display da 7 pollici del Dacia Media Nav che integra la gestione di radio, multimedia, telefono, impostazioni e navigatore che, nella versione Freeway, dispone della cartografia di tutta Europa. La versione Freeway mette a disposizione anche il cruise control ed il limitatore di velocità, selezionabili tramite un apposito comando sulla plancia, alla base della console centrale, mentre poi i comandi per selezionare la velocità, interrompere e riprendere la modalità automatica, sono posti sul volante, per ridurre le distrazioni ed ottimizzare l’ergonomia, così come, sempre parlando di ergonomia, risulta di facile utilizzo il controllo della parte audio del Media Nav che si riassume in una corposa leva dietro al volante.
Come tutte le Duster, rimane confermato il bagagliaio da 475 litri, il sedile posteriore ripiegabile e sdoppiato, la cappelliera rigida ed amovibile e, nella versione Freeway, anche la ruota di scorta che non limita la capienza di carico.
Dacia Duster 1.5 dCi Freeway: su strada
Forse in Dacia volevano far capire che sono passati i tempi in cui il marchio era sinonimo esclusivamente di risparmio e la scelta della skin rappresentante il panorama di New York è probabilmente il modo migliore per farlo, accentuando i cambiamenti estetici e stilistici del design, lanciando la Duster nel vivo della mischia di tutti gli altri SUV che si contendono il segmento: attrae e si fa guardare, ma senza mai sembrare eccessiva. La percezione di una migliorata qualità è evidente quando ci si siede nell’abitacolo ed anche il suono della portiera che si chiude conferma che si sono usati materiali di migliore qualità. Intuitivo e semplice il processo per sincronizzare il proprio smartphone con il Media Nav.
Si gira la chiave, si accende e siamo nel vivo della nostra prova. Innanzitutto chiediamo al computer di bordo di richiamare l’autonomia totale del serbatoio sul display e, con il pieno di benzina, ci vengono dichiarati oltre 800 chilometri di strada da poter percorrere. Da subito ci convince il motore, lo stesso che Mercedes utilizza sulla Classe A, oltre che da Renault: capace di scatti non indifferenti per un SUV dalla massa complessiva di 1.294 chilogrammi, grazie anche alla prima marcia corta, che facilita molto nelle ripartenze in salita e nel mantenere l’andatura costante a bassa velocità, in condizione di terreno dissestato; il rovescio della medaglia è che nelle riprese, quando si vuole effettuare un sorpasso, non si gode di uno spunto altrettanto significativo come nelle partenze da fermi e si deve scalare una marcia, soprattutto nelle marce alte.
Buona la silenziosità e, in linea di massima, anche l’ergonomia dei comandi: se per regolare l’areazione o gli specchietti si deve distogliere lo sguardo dalla strada, essendo i comandi posti molto in basso, il resto è a portata di mano. Risulta molto comodo anche il cruise control che, una volta inserito pigiando l’apposito comando, lo si controlla dal volante, con una risposta molto rapida da parte del motore. Passano i giorni e cominciamo a prendere confidenza con la Duster Freeway, eppure continua a piacerci la comodità degli interni e la silenziosità dell’abitacolo. I chilometri di autonomia calano poco a poco, facendoci presagire che realmente riusciremo a percorrerne quanti dichiarati inizialmente e ci rendiamo conto che i consumi, effettivamente, sono nell’ordine dei 5 litri per 100 chilometri.
Dacia Duster 1.5 dCi Freeway: il motore
Alla base della versione Freeway c’è la Dacia Duster Laureate 1.5 dCi da 110 cavalli, con trazione anteriore. La motorizzazione da un litro e mezzo non è infatti un caso che sia la best seller della gamma, grazie all’equilibrio tra potenza, prestazioni e consumi. Migliorano lo spunto e la ripresa del motore nella nuova versione della Duster, grazie anche all’adozione del cambio a 6 marce che dispone della prima corta, consentendo anche fluidità a bassa velocità, buone partenze in pendenza e mantenimento del carico in discesa. I consumi rimangono contenuti, attestandosi sui 4,7 litri per 100 chilometri nel ciclo misto ed emissioni di tutto rispetto che stupiscono per il segmento cui appartiene la Duster, ossia 123 grammi di CO2 per chilometro.
Per minimizzare ulteriormente i consumi, poi, si può attivare l’Eco Mode che, adattando i parametri di guida e limitando le performance del motore, consente un ulteriore risparmio, del 10% circa, per quanto riguarda carburante ed emissioni. Se poi si adotta l’abitudine di cambiare marcia secondo le indicazioni del Gear Shift Indicator (GSI), ossia una freccetta verde che compare sul display dietro al volante indicando il momento in cui inserire la marcia superiore o inferiore, allora si può ulteriormente ottimizzare il consumo del motore, arrivando a valori veramente degni di nota. L’evoluzione tecnica non ha investito unicamente il propulsore, ma anche aspetti apparentemente più superficiali sono stati implementati per portare la qualità complessiva del Duster ad un livello superiore, come testimonia la globale riduzione di rumorosità.
Adottando elementi di rinforzo supplementari sulla scocca, modificando il profilo d’insonorizzazione della paratia tra motore ed abitacolo, con l’aggiunta d’inserti gonfianti nei corpi cavi del veicolo e aggiungendo una guarnizione a doppia tenuta nella parte inferiore del montante del parabrezza, si è arrivati a dimezzare la rumorosità di rotolamento, di propagazione ed aerodinamica, potendo così godere, adesso, di un’ottima insonorizzazione anche ad elevate velocità: viaggiando ad esempio a 130 km/h con la rumorosità che sulla precedente versione era raggiunta a soli 90 km/h. Anche dal punto di vista della sicurezza si può registrare l’adozione di nuovi equipaggiamenti di serie, come il controllo elettronico di stabilità ESP, per garantire sicurezza e stabilità in caso di perdita d’aderenza, in curva o su terreno scivoloso, l’assistente di frenata di emergenza AFE e, ovviamente, il sistema antibloccaggio ABS. Anche dal punto di vista della sicurezza passiva, Dacia Duster offre di serie dispositivi efficaci come airbag frontali per conducente e passeggero ed airbag laterali testa-torace.
Testo e Video: Marco Balvetti
Dacia Duster 1.5 dCi Freeway: la scheda tecnica
Cilindrata: 1461 cc
N° cilindri e disposizione: quattro in linea
Potenza massima: 80 Kw (109 CV) a 4000 giri/minuto
Coppia massima: 240 Nm a 1750 giri/minuto
Emissioni di CO2: 145 grammi/km
Distribuzione: quattro valvole per cilindro
N° rapporti del cambio: 6 + retromarcia
Trazione: anteriore
Freni anteriori: dischi ventilati
Freni posteriori: tamburi
Lunghezza/larghezza/altezza: 431/182/170 cm
Passo: 280 cm
Peso in ordine di marcia: 1294 chili
Capacità bagagliaio: 476/1600 litri
Pneumatici: 215/65 R 16 (di serie)
Dacia Duster: versioni e prezzi
Motore DUSTER AMBIANCE LAUREATE
4X2 4X4 4X2 4X4 4X2 4X4
Benzina
1.6 110cv 11.900 – 12.550 14.650 13.450 15.550
1.6 GPL 110cv – – 13.550 – 14.450
1.2 Tce 125cv – – – – 14.950 –
Diesel
1.5 dCi 90cv – – 14.050 –
1.5 dCi 110cv – – 14.850 16.950 15.750 17.850