Volvo V60 D4: prova consumi di 3000 chilometri
Volvo V60 D4: scoprite le nostre impressioni, e i consumi effettivi, della nota station wagon dal cuore scandinavo.
Volvo V60 D4 – Un celebre detto recita: “Two is better than one”. Per questo motivo il test della Volvo V60 D4 è stato effettuato con ben due modelli. A dire la verità non è andata proprio così… La prova è iniziata su un’elegante V60 che dopo una settimana, in seguito a un contrattempo, ho riconsegnato per prendere in consegna una più aggressiva V60 Ocean Race Edition.
La station scandinava sfoggia un design caratterizzato da gruppi ottici dalle dimensioni generose al frontale, fiancate armoniose e un posteriore dalle forme semplici ma piacevoli. Un tocco di sportività in più è poi dato da una serie di particolari cromati, dal doppio terminale di scarico e dal bel disegno dei cerchi in lega. Il design complessivo azzeccato e ben proporzionato dona alla vettura un aspetto di un’auto giovanile da utilizzare in qualsiasi circostanza, che non rinuncia mai allo spazio e alla versatilità.
Salgo a bordo. La prima sensazione è quella di trovarmi su un’auto accogliente e spaziosa. Le plastiche adottate per realizzare i componenti dell’abitacolo, dalla plancia ai pannelli portiera, risultano tutte discretamente morbide e appaganti al tatto. Da notare inoltre la cura dei dettagli e la bontà dell’assemblaggio: gli interni e il cruscotto, di ottima fattura, presentano un corretto accoppiamento fra le varie parti. Risulta inoltre positiva l’impressione data dalle robuste portiere, dalle guarnizioni dei vetri (spesse e ben costruite) e il tipo di cerniere usate per il fissaggio delle porte, molto solide e funzionali.
I sedili offrono un buon livello di comfort garantendo il giusto compromesso tra contenitività e spazio per il corpo. Morbidi il giusto e ampiamente regolabili, sono abbastanza compatti e non rubano molto spazio all’abitacolo. Una chicca aggiuntiva che personalmente ho apprezzato tanto è poi data dalla taschina sul bordo del cuscino anteriore, perfetta per tenerci ben stretto lo smartphone.
Al posto di guida la visuale è ampia sia frontalmente che lateralmente; discreta la veduta posteriore. Immancabilmente poi il conducente può aumentare la propria sicurezza e disinvoltura durante le fasi di manovra affidandosi all’aiuto offerto dai sensori di parcheggio. Il passeggero a lato conducente viaggia in assoluta comodità e ha tutti i comandi d’infotainment a portata di mano. Il comfort non viene meno neanche quando si parla dei passeggeri seduti sui sedili posteriori.
La capacità di carico del baule (430 l), nonostante non sia da primato nella categoria, è in grado di soddisfare tranquillamente le esigenze dello shopping settimanale e della vacanza di una famiglia media. Parliamo ora dell’impianto audio che molte volte, quando si viaggia soli, rappresenta il compagno di viaggio. Indipendentemente dalla sorgente scelta il suono prodotto, in grado di sopportare alti volumi senza risentirne in modo rilevante in qualità, è buono. Il navigatore, inoltre, con una grafica al passo con i tempi e mappe aggiornate si è rivelato intuitivo nell’utilizzo.
Nelle giornate trascorse in compagnia della V60 ho avuto modo di testare anche i sofisticati sistemi tecnologici volti a migliorare la vita del conducente come ad esempio l’Active High Beam Control, che consente di lasciare sempre accesi i fari abbaglianti grazie a un software capace di evitare l’abbagliamento agli automobilisti provenienti dalla direzione opposta. Il principale vantaggio di tale sistema e? che il contesto di traffico al di fuori del fascio di luce dei fari viene comunque illuminato dagli abbaglianti. Cio? aumenta le probabilita? che il conducente rilevi la presenza di oggetti a lato della strada, come ad esempio pedoni, ciclisti o animali.
Molto utili anche il Blind Sport Information System (BLIS) e il Cross Trafic Alert: il primo segnala la presenza di veicoli in rapido avvicinamento mentre il secondo avverte chi guida dei veicoli che non si riescono a vedere durante le fasi di retromarcia per uscire da parcheggio angusti. Non manca poi il Lane Keeping Aid (aiuta il conducente a rimanere nella corsia di marcia prescelta) e un cruise control che permette di impostare differenti velocità e distanze dalle auto che precedono.
Eccomi alle sensazioni di guida. Sotto il cofano della Volvo V60 D4 c’è un propulsore diesel di 2.0 litri, in grado di erogare una potenza di 181 cavalli e una coppia massima di 400 Nm, affiancato da una trasmissione automatica a otto rapporti. La situazione ottimale d’utilizzo per questa vettura è, senza ombra di dubbio, un percorso con una percorrenza medio-lunga. Detto ciò, devo sottolineare anche l’impressione positiva nel momento in cui mi sono trovato in città, imbottigliato nell’infernale traffico infrasettimanale. L’auto non ha fatto una grinza e senza manifestare insofferenza di alcun tipo, dopo un interminabile periodo passato a battagliare in coda, mi ha portato in “salvo” su strade decisamente più tranquille.
Dotata di uno sterzo che rappresenta il giusto compromesso tra manovrabilità e precisione la V60 si fa apprezzare anche nella guida allegra grazie a buone doti di tenuta e stabilità. Il motore duemila ha un’erogazione corposa e lineare, e un allungo niente male per essere un’unità a gasolio, arrivando nella parte alta del contagiri senza il minimo affanno. Il cambio automatico si contraddistingue per una notevole rapidità di innesti, sia in progressione sia in scalata. Molto piacevole da utilizzare anche in modalità manuale, attraverso i classici paddle ala volante. L’impianto frenante risulta adeguato alla tipologia di vettura, seppur nelle frenate più decise manifesti una leggera sofferenza.
Solamente quando la si porta al limite emerge una certa propensione al sottosterzo che può penalizzare gli inserimenti in curva e l’agilità nel guidato. Anche in questi casi però il comportamento è sincero, in quanto prima di raggiungere il punto di non ritorno c’è sempre un discreto margine di preavviso. Bisogna però ricordarsi che la V60 non è stata ideata e realizzata per esaltare l’animo sportivo, bensì per offrire il meglio di sé durante tragitti medio-lunghi. Sui viali principali e secondari odierni, sempre più dissestati, emerge un’altra qualità importante: la capacità di assorbire al meglio le asperità, senza alcuna difficoltà.
In conclusione posso definire la Volvo V60 D4 come l’auto adatta per chi cerca la versatilità di una station wagon ma desidera, al tempo stesso, la manegevolezza di una vivace berlina. Il tutto racchiuso in un elegante corpo vettura, dal design raffinato.
I consumi effettivi ? Come al solito, li trovate nella pagina successiva…
Volvo V60 D4: i consumi
Dopo avervi raccontato com’è, e come va, la Volvo V60 D4 è giunto il momento di focalizzare l’attenzione sui consumi ottenuti durante il test. Ma prima, come sempre, una nota informativa. Le nostre prove consumo non hanno valore “scientifico” ma rappresentano quanto una persona comune può spendere in carburante. La prova viene fatta registrando i dati pieno su pieno, quindi i valori della singola tratta possono variare leggermente. Il dato significativo è quello totale.
Il totale dei rifornimenti monitorati ammonta a circa 200 litri, con i quali abbiamo percorso 2.940 chilometri ottenendo un consumo medio di 15.70 km/l. I vari rabbocchi sono stati effettuati in differenti stazioni di servizio, con prezzi compresi fra i 1.554 e i 1.712 euro/litro, per una spesa totale di 322 euro.
Tutti i dati della nostra prova consumo:
Km – Euro – Euro/litro – Litri – Km/l
-
1) 748 – 90 – 1.554 – 57.97 – 12.90
2) 222 – 17 – 1.494 – 11.38 – 19.50
3) 727 – 85 – 1.559 – 54.52 – 13.33
4) 642 – 70 – 1.708 – 40.98 – 15.66
5) 601 – 60 – 1.712 – 35.04 – 17.15
Totale: 2.940 chilometri Km con 322 euro e un consumo medio di 15.70 km/l (6.37 l/100 km).
Informazioni sulla tipologia di percorso affrontato e sulla modalità di guida:
Non voglio annoiarvi in un noioso, ripetitivo, discorso sulla tipologia di percorso effettuato. La “road map” non si discosta molto dalle precedenti prove consumo, comprendendo tratti autostradali, tangenziali, stradine di paese e tragitti urbani.
Lo stesso discorso vale anche per la modalità di guida: trattandosi di un test volto ad analizzare i consumi reali, nella vita di tutti i giorni, ho guidato senza eccedere in accelerate brusche e prolungate. Al tempo stesso, però, non sempre ho guidato al “risparmio”. In poche parole, ho guidato “normalmente”, facendo i conti solo alla fine…
In conclusione, a dover di cronaca, è doveroso specificare che i peggiori valori (il numero uno e il tre) risentono delle varie fermate dovute alla realizzazione del servizio fotografico.
* Il rifornimento uno è stato effettuato con la prima V60 D4, gli altri con la V60 D4 Ocean Race.
Volvo V60 D4: scheda tecnica
DIMENSIONI
Altezza: 1484 mm
Lunghezza: 4635 mm
Larghezza: 1865 mm
Specchi inclusi: 2097 mm
Interasse: 2776 mm
Asse anteriore: 1588 mm
Asse posteriore: 1585 mm
Cerchio di rotazione (completo):11,9 m
CAPACITA’
Capacità serbatoio: 67,5 l
Capacità di carico: 430 l
Massa rimorchiabile (frenata): 1800 kg
PESI
Peso in ordine di marcia: 1602 kg
Peso complessivo ammesso: 2150 kg
Carico massimo sul tetto: 75 kg
MOTORE
Descrizione: 4 cilindri turbodiesel con tecnologia start/stop
Trazione: anteriore
Cilindrata: 1969 cc
Potenza Massima (KW): 133 kW
Potenza Massima (CV): 181 cv
raggiunta a: 4250 giri/min
Coppia: 400 Nm
raggiunta a: 1750 – 2500 giri/min
Euro: Euro 6
PRESTAZIONI
Accelerazione 0-100: 7,6 s
Velocità massima: 225 km/h
CONSUMI
Misto: 4,3 l/100km
Città: 5,1 l/100km
Extraurbano: 3,9 l/100km
Emissioni Co2: 112 g/km