Home Porsche 914: allo studio la versione del terzo millennio?

Porsche 914: allo studio la versione del terzo millennio?

La riedizione in chiave moderna della piccola Porsche 914 non è affatto esclusa, per allargare la gamma della Casa di Zuffenhausen.


Per ampliare ulteriormente la propria gamma, la Casa di Zuffenhausen potrebbe dare vita alla nuova Porsche 914 del terzo millennio. L’idea apparterrebbe al manager Michael Maurer, capo del Centro Stile di Porsche che punterebbe su questo modello ‘entry level’ dalle forme tradizionali per inserirsi nella stessa fascia di mercato delle sportive Volkswagen Golf R e Audi TT-RS. Sembra che l’idea non dispiaccia al management del costruttore tedesco che, tuttavia, vorrebbe che il modello fosse più radicale come la Porsche 550 Spyder, nota anche col nomignolo ‘Little Bastard’ dato da James Dean alla vettura con cui il leggendario attore trovò la morte prematura. Staremo a vedere, quale sarà la decisione finale.

La storica Porsche 914, presentata al Salone di Francoforte del 1969, rappresentava il frutto della collaborazione tra la Casa di Zuffenhausen e Volkswagen, grazie all’accordo siglato nel 1966 dai rispettivi manager Ferry Porsche ed Heinrich Nordhoff. Esteticamente, la Porsche 914 era riconoscibile per la carrozzeria squadrata, il cui stile fu firmato dall’atelier Gugelot Design. Inoltre, la vettura era dotata di fari anteriori a scomparsa, rollbar centrale ed hard-top removibile. La Porsche 914 apparteneva al segmento spider, soprattutto per l’abitacolo a due posti secchi, ma lo stile della carrozzeria era da ‘targa’.

Lunga meno di quattro metri e alta solo 120 centimetri, l’antenata della futura piccola roadster della Casa di Zuffenhausen era caratterizzata anche dalla presenza di due bagagliai, uno anteriore e l’altro posteriore, da 1.105 litri di capacità complessiva. Tutto merito del motore boxer – raffreddato ad aria – in posizione centrale-posteriore, abbinato alla trazione posteriore e al cambio meccanico sincronizzato a cinque marce. Infine, la scheda tecnica della Porsche 914 prevedeva l’impianto frenante composto da quattro freni a disco e la massa di poco superiore ai 900 kg.

Al momento del lancio sul mercato internazionale, la gamma della Porsche 914 era composta da due declinazioni: 914/4, con il propulsore a quattro cilindri 1700 ad iniezione da 80 CV di potenza, condiviso con la Volkswagen 411 LE; 914/6, con l’unità a sei cilindri 2000 a tre carburatori da 110 CV di potenza, condiviso con la Porsche 911T. Nello specifico, la versione 914/6 prevedeva la cromatura per paraurti, rollbar e cerchi, l’abitacolo più lussuoso e i freni a disco anteriori autoventilanti.

Nel 1971, Porsche svelò la 916, versione stradale della 914/6 GT impiegata in campo agonistico. La Porsche 916 era dotata di passaruota allargati, paraurti specifici e cerchi fucinati Fuchs, nonché della motorizzazione 2400 a sei cilindri da 190 CV di potenza della 911S. Nonostante la produzione di 11 esemplari preserie, particolarmente ricercati sul mercato collezionistico, questa declinazione estrema della Porsche 914 rimase allo stadio di prototipo.

Il restyling di metà carriera sopraggiunse nel 1972, quando la rinnovata Porsche 914 – riconoscibile per i paraurti di colore nero – fu proposta nella declinazione unica con due motorizzazioni a quattro cilindri, vale a dire il propulsore 1800 ad iniezione da 85 CV e l’unità 2000 da 100 CV di potenza. L’ultimo aggiornamento della Porsche 914 risale al 1975, con l’introduzione del paraurti anteriore ridisegnato, assieme ad altre migliorie meccaniche soprattutto per il principale mercato statunitense. La Porsche 914 è uscita definitivamente di scena nel 1976, dopo esser stata prodotta in 115.631 esemplari, a cui vanno sommate 3.338 unità della versione 914/6, nonché due esemplari della esclusiva 914/8 con il motore ad otto cilindri da 300 CV di potenza, di cui uno appartenuto a Ferry Porsche.