BMW Serie 2 Active Tourer xDrive: primo contatto su strada e in offroad
BMW Serie 2 Active Tourer, arrivano le versioni a trazione integrale xDrive disponibili esclusivamente con il cambio Steptronic a otto rapporti e con le due motorizzazioni di punta 225i e 220d. Stesso piacere di guida, ma massima sicurezza su strada in ogni condizione.
Dopo aver scosso gli animi dei più fedeli clienti dell’Elica con una monovolume a trazione anteriore, BMW completa la gamma della Serie 2 Active Tourer con il lancio della versione a trazione integrale “intelligente” xDrive, che si attiva esclusivamente quando necessario.
Le Active Tourer xDrive ripropongono le peculiarità della monovolume che abbiamo precedentemente provato, mantenendo lo stesso livello di comfort e piacere di guida senza nessun tipo di rinuncia per lo spazio a bordo e il vano bagagli che rimane di 468 litri in configurazione standard e 1.510 litri con sedili abbattuti. Aumenta di poco il peso, varia leggermente la distribuzione dei pesi, a tutto vantaggio della stabilità di marcia e della trazione anche quando il fondo non offre la massima aderenza.
Due le motorizzazioni previste; la 220d e la 225i. La 220d Active Tourer dispone del 4 cilindri turbodiesel da 2 litri da 190 CV a 4000 rpm e 400 Nm di coppia motrice a 1.750 rpm; il consumo medio dichiarato a seconda dei pneumatici adottati è pari a 4,6, 4,8, mentre le emissioni di CO2 si attestano a 122-127 g/km. Le prestazioni dichiarate sono di 223 km/h per la velocità massima e 7,3 secondi per il classico zero-cento.
La 225i xDrive, con il suo 2.0 turbo benzina da 231 CV e 350 Nm a 1.250 giri raggiunge i 237 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 6,3 s, con consumi che vanno dai 6,5 ai 6,7 l/100 km, ed emissioni comprese tra i 151 e i 155 g/km di CO2. I prezzi delle versioni Advantage vanno dai 37.200 delle 220d ai 39.300 Euro della 225i, a listino come sempre anche gli allestimenti Sport, M Sport e Luxury.
BMW Serie 2 Active Tourer xDrive; com’è e come va
Difficile distinguere la Active Tourer xDrive dalle 2wd che, se non fosse per loghi e scritte specifici, è identica alla sorella a trazione anteriore. Una scelta che lascia subito intendere il terreno di caccia della Xdrive, più vicina all’asfalto e ai fondi “normali”, magari anche a bassa aderenza, piuttosto che al puro offroad. Altezza da terra invariata, assetto tendenzialmente sportivo e gommatura, nel caso della xDrive in prova, Pirelli P Zero da 18 pollici eliminano ogni ulteriore dubbio.
Dentro e fuori quindi ritroviamo le stesse caratteristiche e le stesse dimensioni della Active Tourer che misura 4342 mm in lunghezza, 1800 mm in larghezza, 1555 in altezza e con un passo di 2670 millimetri. Un monovolume compatto dalla linea sobria, con un abitacolo spazioso, modulare e ben rifinito; ciò che cambia è invece la meccanica. Partendo dalla piattaforma della Mini, la Serie 2 AT adotta lo schema con motore anteriore trasversale e nel caso della xDrive una trazione integrale “on demand” grazie al collegamento solidale dell’albero di trasmissione al cambio, da una parte e al differenziale posteriore all’altra.
La trasmissione della coppia al retrotreno è gestita elettronicamente e attuata elettroidraulicamente in tempo reale tramite l’analisi di dati che includono la velocità, l’accelerazione longitudinale e trasversale, l’angolo di sterzo, il numero di giri delle ruote, l’inclinazione longitudinale, la posizione del pedale dell’acceleratore e il setup del tasto di selezione della modalità di guida. Vengono considerati inoltre lo stato del DSC, incluso Dynamic Traction Control (DTC), Electronic Differential Lock Control (EDLC) e Performance Control.
La trazione integrale si innesta in maniera rapida grazie all’azione della frizione a lamelle comandata elettroidraulicamente da una pompa e una valvola che, all’occorrenza apre o chiude il circuito eliminando l’olio nel differenziale quando non si necessitano le quattro ruote motrici, riducendo l’attrito e le perdite per sbattimento.
In questo modo la Serie 2 xDrive riduce i consumi, viaggiando sempre in modalità 2 ruote motrici e attivando la trazione integrale solo quando veramente necessario. Alla minima perdita di trazione, ma anche per correggere sotto o sovrasterzo, il sistema apre o chiude la frizione, inviando o riducendo la coppia all’asse posteriore. La distribuzione della coppia anteriore-posteriore è 50-50, ma può arrivare fino ad un 100% posteriore nel caso estremo di assale anteriore con zero grip. La ripartizione sullo stesso asse è invece gestita elettronicamente attraverso l’impianto frenante e il DSC.
Su strada, al volante della 2 xDrive le sensazioni di guida sono le medesime della 2wd caratterizzata da un buon bilanciamento con un comportamento poco sottosterzante e più incline alla guida briosa di quanto ci si possa aspettare. Lo sterzo dal diametro ridotto è diretto e consistente nella risposta grazie anche all’opzione del servotronic che con il Variable Sport Steering si rivela reattivo ad ogni input. Il corpo vettura è stabile e ben frenato in rollio e beccheggio; l’assetto adattivo digerisce bene le asperità del terreno, ma nel complesso è più sportivo che turistico, soprattutto se, come nel nostro caso, è abbinato ai Pirelli P Zero 225/45 R18.
Dal punto di vista dinamico la Active Tour xDrive paga un aumento di peso di soli 61 kg in più rispetto alla due ruote motrici, con una distribuzione dei pesi più omogenea, la stessa altezza da terra e in pratica lo stesso identico piacere di guida tra le curve, come una semplice trazione anteriore che si trasforma in integrale all’occorrenza, offrendo un “extra grip” quando l’aderenza al terreno è precaria.
Il 2.0 diesel da 190 Cv e 400 Nm è un motore con una grande riserva di coppia e una fluidità di marcia esemplare, soprattutto in abbinamento al cambio ZF a otto rapporti. In movimento il comfort è di assoluto livello per l’insonorizzazione e la quasi totale mancanza di vibrazioni. Pronto già intorno ai 1.500 rpm è solo sopra ai 2.000 che mostra le sue carte migliori, non disdegnando allunghi oltre i 4.000 rpm. Con 1.510 kg di peso, la Active Tourer xDrive è a suo agio anche sui percorsi più tormentati, con valori di potenza e coppia che garantiscono sorpassi sempre rapidi e sicuri. Su strada, difficile avvertire l’inserimento della trazione integrale, segno dell’ottima integrazione con i sistemi elettronici e della omogenea curva di coppia del 2 litri turbodiesel BMW.
Più facile chiamare in causa l’Xdrive sulla 225i, che con i suoi 231 Cv e 350 Nm di coppia disponibili a soli 1.350 rpm ha una spinta capace di lanciarla da zero a cento in soli 6,3 secondi. Il quattrocilindri Twin Power Turbo a iniezione diretta è, se possibile, ancora più fluido e morbido del motore a gasolio. Ce ne siamo resi conti anche nella piccola prova offroad in cui abbiamo impegnato la Xdrive, dotata in questo caso di pneumatici M+S, in alcuni passaggi su sterrato “impreziositi” dal fango generato dalle abbondanti precipitazioni. Quando il fondo è sconnesso si percepisce maggiormente l’impostazione stradale e sportiveggiante dell’assetto, mentre rimane difficile percepire quando la trazione viene inviata anche all’asse posteriore. Impegnata nella fangaia e in alcuni passaggi ostici per una normale monovolume, la Active Tourer integrale ha mostrato la bontà del sistema xDrive riuscendo a disimpegnarsi senza problemi anche quando l’aderenza è ridotta.
In sintesi, un sistema di trazione integrale intelligente che si attiva solo quando serve, limitando i consumi comunque più alti della 2wd, che non comporta limitazioni sullo spazio e il comfort di bordo, e aumenta la sicurezza e la trazione in ogni condizione; insomma un sistema perfetto per vivere la poliedrica Serie 2 Active Tourer 365 giorni all’anno senza troppi pensieri, se non quelli legati ai circa 2.000 Euro di extra rispetto alle pur valide versioni a trazione anteriore.
Nuova BMW Serie 2 Active Tourer xDrive 220d: scheda tecnica
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Nuova BMW Serie 2 Active Tourer xDrive 225i: scheda tecnica
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