L’Adriatica è la strada statale più pericolosa del nostro paese
L’ACI tasta il polso alle strade statali italiane. La situazione non è incoraggiante, dal momento che si registra il doppio dei decessi che sull’intera rete stradale.
La strada statale Adriatica (SS 16) detiene il poco invidiabile record per essere l’arteria nazionale in cui si registrano il maggior numero di incidenti e decessi. A questa conclusione è giunto l’ACI, autore di una ricerca (per conto de Il Corriere della Sera) utile per dimostrare il livello di pericolosità riconosciuto alle strade extraurbane. I numeri si riferiscono al 2012 e forniscono un indicatore oggettivo: il quotidiano di via Solferino spiega infatti che
i criteri di calcolo hanno tenuto conto della lunghezza delle strade (almeno 100 chilometri per quelle nazionali) e della pericolosità avendo come faro l’indice di mortalità che esprime il numero dei morti ogni 100 incidenti
Nel tratto di strada che collega Padova ad Otranto si sono verificati due anni fa ben 1.540 incidenti, i quali hanno provocato 47 decessi e dato come risultato un indice di mortalità pari a 3.05. In seconda posizione si trova la Via Aurelia (SS 001), che unisce l’estremo occidentale della Liguria alla Capitale: lungo i suoi 1.368 chilometri si sono registrati nel 2012 ben 35 incidenti mortali, per un tasso di mortalità calcolato in 35. Il virtuale podio è completato dalla Via Emilia (SS 009).
Fra Milano e Rimini corrono in questo caso 607 chilometri di asfalto, dove hanno perso la vita 14 persone e dove il tasso di mortalità ha raggiunto il 2.31. Le condizioni delle strade statali obbligano tutti gli automobilisti a nutrire un minimo di preoccupazione, se è vero che il tasso di mortalità risulta più che doppio rispetto a quello calcolato sull’intera rete stradale: due anni fa in Italia sono stati registrati 186.726 incidenti e 3.653 decessi (1.96 è il tasso di mortalità medio), ma sulla rete secondaria il tasso di mortalità aumenta fino a 3.99 (29.007 incidenti e 1.158 vittime).
E’ poi significativo notare la preoccupante disuguaglianza fra i tassi di mortalità registrati al nord ed al sud: in Liguria il valore si attesta ad 1.48, raggiunge i 7.29 in Calabria e schizza a 10.09 in Basilicata. Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, solleva la questione del parco circolante fra i più vecchi d’Europa ed auspica che
sarebbe importante che nelle statali ci fossero doppie corsie separate per senso di marcia, ma spesso pur volendo non si può e allora ci vorrebbero più controlli elettronici per la velocità come in autostrada, più rotatorie dove ci sono incroci, più illuminazione e più manutenzione dell’asfalto