Home Notizie Curiosità Guida il camion per 20 ore di fila, infrazioni per 96 punti patente

Guida il camion per 20 ore di fila, infrazioni per 96 punti patente

Non aveva rispettato i tempi di guida né i tempi minimi di riposo.

È incappato in un controllo della Polizia Municipale di Ravenna un autotrasportatore marchigiano di 57 anni anni alla guida del suo camion sulla Strada Statale 16 Adriatica. La pattuglia, grazie al Police Controller in dotazione, ha potuto accertare le 15 infrazioni commesse dal camionista analizzando il cronotachigrafo, un meccanismo presente su tutti i mezzi pesanti, in grado di registrare velocità, tempi di guida e di sosta del veicolo in questione. Il protagonista di questa disavventura è stato capace di guidare per ben 20 ore di fila senza rispettare i tempi massimi di alternanza tra guida e riposo previsti dal codice della strada e dai regolamenti europei. Ha accumulato sanzioni per un totale di oltre 5000 euro e 96 punti patente, ridotti poi a 15, che sono quelli massimi decurtabili per ogni verbale.

Il periodo di guida e di sosta è regolamentato per ragioni di sicurezza e incolumità degli autotrasportatori e di tutti gli utenti della strada. Il regolamento europeo n. 561/2006/CE spiega infatti che il periodo di guida giornaliero non deve superare le 9 ore, che possono diventare 10 per non più di due volte alla settimana. L’ammontare settimanale è fissato a 56 ore mentre quello per due settimane consecutive è pari a 90 ore. Ci sono anche dei livelli minimi di tempo di riposo: almeno 45 minuti dopo 4 ore e mezza di guida, che a seconda dei casi possono essere frazionati in una pausa di 30 e una di 15, pause ovviamente non rispettate dall’autotrasportatore marchigiano.

Restano però da accertare le effettive responsabilità dell’accaduto. È in corso infatti da parte degli agenti dell’Ufficio Emergenza e Sicurezza Stradale un’indagine per definire se ci siano state delle pressioni nei confronti dell’autista, che potrebbe essere stato indotto a questo turno massacrante contro la sua volontà. In questo caso, l’azienda di Ancona per cui lavora l’autotrasportatore, che tra l’altro è anche proprietaria del mezzo, potrebbe andare incontro a sanzioni e segnalazioni alle autorità competenti.

Immagine di repertorio | Enrique Dans

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